La pagina degli opinionisti
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Grazie a tutti
In poco più di 3 mesi, abbiamo superato i 54,000 lettori and fast growing!
Il primo febbraio, per riempre il vuoto di notizie dal mondo e dopo aver contattato amici giornalisti, donne e uomini disposti a darci una mano, abbiamo dato vita al quotidiano online ilcittadinoitaliano.com.
Una sfida epocale, in piena pandemia mondiale. Qualcuno avrà pensato che il nostro progetto era destinato a fallire ancor prima di iniziare.
A meno di tre mesi dal lancio, siamo felici poter dire che non solo i detrattori si sono sbagliati, ma addirittura la nostra testata ha già raggiunto un numero notevole di lettori che vanno dall`Italia, al Vietnam, passando per la Russia, Germania e Stati Uniti.
Questo non vuol dire che siamo contenti del risultato sin ora raggiunto. La strada è lunga e i sentieri sempre più tortuosi. Quello che ci rallegra è l`adesione di tanti collaboratori, pronti ad arricchire le pagine del neonato.
Per facilitare la lettura, abbiamo cercato di proporre al lettore, una grafica moderna e una navigazione molto semplice dividendo le sezioni del giornale, in varie zone. Gli articoli forniti dai nostri collaboratori, sono facilmente raggiungibili attraverso i link che abbiamo inserito in prima pagina. Rifacendoci a un detto celebre dell`inviato Rai in America: "Qui Nuova York a voi Roma", abbiamo suddiviso gli articoli sotto la decitura " Qui Roma", "Qui Washington", "Qui Santo Domingo" e via discorrendo.
Una delle rubriche che abbiamo inserito e redatte da Paolo Catuzzi, dirigente della società Diva di Perugia, tratterà le eccellenze italiane, mentre a Nicola Sparano, già direttore emerito del Corriere Canadese, di Toronto aabbiamo affidato le rubriche di sport e commenti inerenti alla grande comunità italo'canadese. Da New York, la corrispondente Giualiana Ridolfi Cardillo, ci racconterà le sue esperienze nella Grande Mela. Tra i nostri collaboratori, una penna astuta e pungente, quella di Paolo Canciani, già direttore di Telelatino, redattore di Radio Chin e dirigente di Omni TV. Ora si aggiunge un`altra penna, delicata e profonda, quella di Giuseppe Cafiso.
Come potete notare, questi sono soltanto alcuni dei nostri collaboratori di punta. A loro a breve si andranno ad aggiungere altri collaboratori residenti all`estero e in Italia. Infine da Roma una osservatrice speciale della politica: Dal suo osservatorio privilegiato, l`Onorevole Fucsia Nissoli, deputata eletta nella circosrizione dell`America Settentrionale e Centrale, ci racconterà cosa succede dentro la Camera dei deputati.
Nei prossimi giorni vi aggiorneremo su altri collaboratori e amici che entreranno a far parte della piccola grande famiglia del New Kid in the Block: ilcittadianoitaliano.com
Vittorio Coco
La forza inarrestabile
dei social newtwork
di Vittorio Coco
A volte riproporre una foto scattata da Grace (Fusillo) Lombardi nel centro comunicazioni della Chin Radio and tv international, nel giorno dei festeggiamenti per il mio 80mo compleanno e dopo quasi 50 anni di servizio, emoziona non poco. Era anche il mio ultimo giorno di lavoro, presso l`azienda della famiglia Lombardi.La foto venne postata sull`acount Facebook della Chin. Ieri senza nessun motivo l`ho ripostata sul mio account ed ho ricevuto quasi trecento messaggi augurali. Un record senza precedenti.
Gli 80 anni celebrati nel mio ultimo giorno di lavoro alla CHIN RADIO AND TV
E` ovvio quando si ricevono centinaia di messaggi augurali, il nostro cuore si riempie di gioia e amore. In questa particolare occasione,, l`affetto dimostrato da amici, colleghi, radioascoltatori e telespetttori. testimonia che se nella vita, si semina bene, il raccolto e` quasi assicurato, mai scontato. Le amicizie si coltivano e nel tempo si moltiplicano, triplicano e a volte quelle persone che in un primo tempo erano soltanto ascoltarori e telespettatori dei miei programmi, sono diventati amici per una vita. E` dunque con grande umilita` e senso di appartenenza alla grande famiglia degli ascoltatori e telespettatori che negli anni mi ha accompagato quotidianamente in questa bellissima avventura giornalistica che desidero ringraziare dal profondo del mio cuore. Per costruire amicizie ci vuole pazienza rispetto e umanita` e forse io non ho avuto questi tre requisiti, ma ho fatto tutto quello che era possibile per guadagnarmi il rispetto e amicizia. Grazie davvero per il vostro affetto.
Oggi 8 Marzo
Festa internazionale della Donna!
I miei piu' sentiti auguri vanno a tutte le Donne, in particolar modo a quelle che hanno lasciato la propria Patria in cerca di un mondo migliore! Molte di loro non conoscevano ne' la lingua ne' la cultura del Paese che le ospitava, ma con coraggio', volonta' e perseveranza ce l'hanno fatta!, Mi piace riportare parte dell'introduzione del mio libro: " Alla Corte di Marilyn " Vita e storia di Lena Pepitone - guardarobiera e confidente di Marilyn Monroe. Edizioni del Girasole - Ravenna
" Nel corso della mia professione ho incontrato migliaia di persone di ogni estrazione sociale con storie meritevoli d'essere raccontate, ma Lena ha vicende colorite, interessanti, non solo per essere legata alla famosa attrice, ma per la sua stessa vita zeppa di fatti curiosi, d'ambizioni inseguite, di sogni svaniti; un'esistenza vissuta nello scenario incantevole di Napoli, prima, e nella frenetica, affascinante New York poi. Una vita prototipo di quella di tante donne, che, in qualsivoglia parte del mondo, pur essendo tessere fondamentali del mosaico sociale, sono
state, e sono, espropriate del diritto di decidere della propria felicità'. Nella faticosa lotta per il conseguimento delle pari opportunita', per lo svincolo dall'atavica autorita' maschilistta, non mi pare fuori luogo ritracciare l'esistenza di Lena, e attraverso lei, mettere in luce le donne semplici, schive, quasi invisibili agli occhi del mondo; giganti per il grande senso di responsabilita' e il tenace, silenzioso lavoro che quotidianamente profondono nella societa'."
Viva le Donne! fonte di vita! Un abbraccio di vicinanza a tutte le nonne che in questi tragici momenti non possono abbracciare e baciare i loro nipotini! Ma quel giorno, tornerà
presto! Buona Mimosa e Buona Primavera! Viva le DONNE!
Cav. Giuliana Ridoli Cardillo
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Italia col cuore nello zucchero
di Nicola Sparano
Bonucci Man of the Match, Donnarumma Tournament's Best, Mancio Genio della Panchina
Tre nomi, tre riconoscimenti, tre eccellenze decretate dalla finale che noi e loro ricorderemo per sempre.
Dall'altro lato della medaglia gli attacchi razzisti via social media ai tre poveracci che hanno sbagliato i rigori: “Torna in Nigeria”, “Esci dal mio paese”, hanno scritto e pubblicato insieme ad altre lordaggini.
Chissa' se Vieira e Lineker (li ricordate?, avevano sparso veleno sull'Italia) hanno picconato i loro ex beniamini ed esaltato i nostri, in pure stile ipocrita.
Draghi con gli Azzurri Photo by Tiziana FABI / AFP (foto: AFP) © Copyright ANSA
Che l'ipocrisia e la spocchia abitassero in Inghilterra era noto.
Ipocrisia sigifica”: tendenza a simulare buone qualità, buoni sentimenti, buone intenzioni, apparendo diversi da ciò che si è, allo scopo di farsi benvolere o per trarre in inganno.
Spocchia vuol dire: atteggiamento caratterizzato da presunzione, da senso di superiorità.
Questi sono loro, noi invece siamo...INVINCIBLES, invincibili.
Il giornale francese L'Equipe ha infatti dedicato la prima pagina alla vittoria dell'Italia a Londra: sotto la foto della squadra che esulta hanno scritto INVINCIBLES a carattere cubitali.
In questo Europeo l'Italia e' stata davvero invincibile.
Merito di Mancio, of course.
Il Ct ha compiuto un piccolo grande capolavoro costruito nello spogliatoio e trasportato in campo.
Partendo dal presupposto che ogni calciatore deve essere impegato nel suo ruolo naturale si e' giunti ad un meccanismo in cui cambiando la sequenza degli addendi la somma resta la stessa.
Come a dire che il meccanismo del gioco e dell'impegno e' rimasto inalterato anche dopo i cambi.
Ecco, uno dei tanti meriti di Mancini sono state le sostituzioni, specialmente nelle due partite di Londra.
Al resto ci hanno pensato gli Azzurri.
La finale ha messo a rischio le coronarie di tutti noantri de Roma e dintorni.
Il primo attentato al corazon e' stato il gol regalato all'inizio per una pennichella generale della difesa.
Siamo andati avanti con le palpitazioni sino a quando Bonucci si e' trovato al posto giusto al momento giusto.
Il centrale, Leo di nome di fatto, dopo il trionfo ha gridato: “Devono mangiare ancora tanta pasta asciuta”.
Las volta della partita si e' avuta quando il Ct inglese ha arretrato il baricentro a difesa del golletto.
A quel punto Verratti a avuto piu' spazio, Chiesa ha affondato i colpi e loro hanno tremato.
Nel secondo tempo extra a tremare siamo stati noi ogni volta che loro entravano in area temendo di dare all'arbitro la chance di fischiare rigore.
L'arbitro Kuipers, va detto e ripetuto, e' stato perfetto, imparziale e corretto.
Poi ci ha dato una mano.
Nel senso che la monetina gettata in aria e' caduta dando a capitan Chiellini la chance del primo tiro.
Le statistiche dicono che che a vincere la lotteria dei rigori e' quasi sempre la squadra che tira per prima.
Cosi e' andata bene come era andata bene contro la Spagna.
Dopo i primi due rigori loro erano in vantaggio 2-1: Belotti aveva fallito il suo tiro, mentre i due bianchi, Kane e Maguire no.
Al terzo rigore per loro si ripete la storia: nel 2006 fu Trezeguet a spalancare la strada delle vittoria mondiale (contro la Spagna sbaglio' il oro secono rigorista).
L'inizio delle fine delle speranze inglesi cominciano dal terzo rigorista: Rashford fa lo...Zaza, imita la danza del pollo, poi centra il palo.
Bernardeschi, freddo come uno stoccafisso, infila quello che sara' il gol del trionfo.
Perche' sbagliano i prossimi tre tiratori, Sancho e Saka per loro, Jorginho per noi.
L'azzurro ha il penalty decisivo, ma contraiamente al solito tira a sinistra del portiere lui che aveva sempre insaccato sulla destra.
Mentre si intonano infinite santiate mondiali, al tiro ci va un bamboccio di origi nigeriane.
Saka ha 19 anni e l'emozione lo frega.
Il suo tiro e' un passaggio.
Gigio lo ferma con le mani che la natura gli ha confezionato prendendo coe modelli le pale usate per infornare le pizze.
E dal forno del Wembley esce la Margherita del trionfo.
SEQUENZA RIGORI: Berardi (gol), Kane (gol), Belotti (parata), Maguire (gol), Bonucci (gol), Rashford (palo), Bernardeschi (gol), Sancho (parata), Jorginho (parata), Saka (parato).
ROYALLY SCREWED, CAPISH?
Che goduria. Li abbiamo trombati in casa loro.Chi di rigore ferisce, di rigore perisce.
di Nicola Sparano
Gigio ne ha parati tre, formidabile, eccezionale.
Soffrire e' bello se poi finisce come e' finita.
Loro si sono illusi per 45 minuti, poi hanno abbassato la cresta di fronte ai nostri palleggiatori, con la palla a terra hanno visto poche palle.
Il loro filotto senza “tituli” si allunga, ora i Leafs sono staccati ancora di piu'.
La svolta della partita si e' avuta quando Mancini ha sostituito lo sfiancato Barella, contemporaneamente l'Inghilterra ha abbassato il baricentro e Verratti ha avuto piu' spazio per dettare il gioco.
Avremmo dovuto segnare prima della fine, ma quando e' uscito Chiesa abbiamo perso l'unico che provava a sfondare verticalmente senza troppi fronzoli.
Nel secondo tempo extra loro si sono fatti pericolosi anche perche' i nostri difensori evitavano qualsiasi contrasto in area per paura di fare la fine della Danimarca.
Poi rigori, Londra piange, l'Italia esulta.
Bravo Mancini, bravi tutti.
Ora esultiamo, a cercare il pelo nell'uovo ci penseremo domani.
| Canada, pipi’ in diretta del deputato, fossa comune nella scuola delle suore. Non mi sono mai vergognato della mia nuova terra, il Canada. Imbarazzato si, a volte, vergognato mai. |In questi giorni in Canada sono stati riferiti due fatti di cronaca. Il primo e' di natura, come dire? boccacesca. Il secondo e' terribile oltre ogni limite. Il primo caso riguarda un deputato di Ottawa, Will Amos, che per due volte ha fatto la pipi' nel suo ufficio della Camara dei Comuni davanti al suo computer mentre era in funzione la webcamera. L'episodio e' accaduto due volte, il deputato era nudo, apparentemente vuotava la vescina in una tazza di caffe'. Incredibilmente disgustoso. L'onorevole urinatore ha cercato di spiegare il perche' ed il percome. Ma l'uomo e' chiaramente malato. Nella vescica, o nella testa. Per adesso si e' dimesso dalla carica di sottosegretario, ma resta a fare l'onorevole: sembra abbia promesso che quando gli scappa correra' in bagno. Il secondo caso riguarda l'orribile scoperta degli scheletri di 215 bambini indigeni scoperti nel giardino di un convento di suore della British Columbia.Il ritrovamente e' stato possibile tramite l'utilizzo del sistema radar che penetra nel sottosuolo. Si tratta di una fossa comune, unmarked, cioe' senza nulla che indicasse il macabro contenuto. Le statistiche, precedentemente ‘segregate’, delle morti dei bambini delle scuole residenziali e rese pubbliche, indicano che ‘decine di migliaia’ di questi bambini sono morti negli impianti finanziati e gestiti principalmente dalla chiesa cattolica, dalla chiesa anglicana e dalla chiesa unita del Canada. Solo in British Columbia, i documenti governativi indicano che quasi 5.000 bambini, di età compresa tra quattro e diciannove, sono morti nelle scuole residenziali fino al 1969. Nel 2017 il premier canadese Justin Trudeau sollecito' Papa Francesco a comunicare le proprie scuse per quell'opera che la Chiesa ha condotto durante tutto l'arco del novecento in Canada. In Canada infatti, cattolici, presbiteriani ed anglicani hanno inculcato la mentalità e le credenze della Curia alla popolazione indigena locale. Nella nazione l'ultimo centro di "cattolicizzazione" gestito da Roma è stato chiuso nel 1996, e proprio in questi luoghi l'opera del clero è stata poco consona al compito: violenze, obblighi, abusi ed imposizioni condotti dai sacerdoti nei confronti degli indigeni locali, costretti a seguire le direttive di Roma, in nome di una religione che doveva per forza essere seguita anche da loro. I danni psicologici e morali condotti nei confronti delle popolazioni indigene sono innumerevoli. A partire dal 1880 molti sono stati i centri aperti dai sacerdoti e finanziati da governo federale, in cui oltre 150.000 bambini sono stati estirpati alle famiglie con lo scopo di essere condotti sulla retta via. Il problema è che questi minori venivano tolti alle famiglie con forza, ed obbligati a credere nella religione che veniva loro imposta dai preti. L'ultimo centro ha chiuso nel 1996, e numerose sono le testimonianze di violenze psicologiche, e anche sessuali, a danno dei minori qui rinchiusi. esso che degli orrendi crimini venissero considerati semplici effetti collaterali di quel sistema. Già dal secondo decennio del secolo scorso i giornali canadesi hanno affermato che il tasso di mortalità dei bambini indigeni nelle boarding schools era superiore al cinquanta per cento di quanti erano obbligati a frequentarle, cioè più di un bambino su due in quelle scuole ci moriva. In molti erano coinvolti, ad ogni livello istituzionale, in queste terribili violazioni. Dai fascicoli riservati del tribunale dell’Ihraam, contenenti le dichiarazioni di fonti confidenziali, emerse che: “Una sorta di accordo sulla parola fu in vigore per molti anni: le chiese ci fornivano i bambini dalle scuole residenziali e noi incaricavamo l’Rcmp di consegnarli a chiunque avesse bisogno di un’infornata di soggetti da esperimento: in genere medici, a volte elementi del dipartimento della difesa”. I cattolici lo fecero ad alto livello nel Quebec, quando trasferirono in larga scala ragazzi dagli orfanotrofi ai manicomi. Lo scopo era il medesimo: sperimentazione. A quei tempi i settori militari e dell’intelligence davano molte sovvenzioni: tutto quello che si doveva fare era fornire i soggetti. I funzionari ecclesiastici erano più che contenti di soddisfare quelle richieste. Non erano solo i presidi delle scuole residenziali a prendere tangenti da questo traffico: tutti ne approfittavano, e questo è il motivo per cui la cosa è andata avanti così a lungo; essa coinvolge proprio un sacco di alti papaveri. Gli esperimenti sui bambini nativi sono stati confermati dalle testimonianze di altri sopravvissuti, come quella di Jasper Jospeh, che denunciava: Oltre alle decine di migliaia di morti delle scuole residenziali, le conseguenze di questo genocidio si continuano a manifestare sui sopravvissuti, attualmente vittime di un contesto di assoluto degrado psicologico, sociale e ambientale, le cui condizioni sono definite da organismi per la tutela dei diritti umani delle Nazioni Unite, quelle di “una popolazione colonizzata al limite della sopravvivenza, con tutte le caratteristiche di una società da terzo mondo”. | Dopo 81 anni, le scuse alla comunita` italiana. Al “sorry” dovevano aggiungere un risarcimento per promuovere l’italianita’ |TORONTO – We are sorry, Chiediamo Scusa. Le scuse e basta. Nessun risarcimento in denaro, che peraltro non era stato chiesto dagli eredi degli internati. Ma il governo ha perso l'occasione per dare sostanza e peso alle scuse. Ai giapponesi diedero 300 milioni di dollari: 21.000 dollari per ciascuno dei 13.000 sopravvissuti, 12 milioni di dollari per un fondo comunitario giapponese e 24 milioni di dollari per creare una fondazione canadese per le relazioni razziali, per garantire che tale discriminazione non si ripetesse mai più. Ecco un fondo simile per la comunita' italiana sarebbe stato opportuno e giusto. Il Primo Ministro Justin Trudeau ha dunque formalmente chiesto scusa agli italiani per il trattamento riservato agli italiani nel 1940. Ecco alcuni stralici del suo discorso. "Agli uomini e alle donne che sono stati portati nei campi di prigionia o in prigione senza accusa, alle persone che non sono più con noi per ascoltare queste scuse ... ai figli e ai nipoti che hanno portato la vergogna e il dolore di una generazione passata, e alla loro comunità , una comunità che ha dato tanto al nostro Paese, ci dispiace ”, ha detto il premier. p> Nelle sue scuse, il primo ministro ha detto che mentre era giusto che il Canada si opponesse al regime italiano che si schierava con la Germania nazista, "capro espiatorio degli italocanadesi rispettosi della legge" era sbagliato. "È ora di fare ammenda", ha detto in francese. “Erano imprenditori, lavoratori e medici. Erano padri, figlie e amici ", ha detto Trudeau. urono portati via a Petawawa oa Fredericton, a Kananaskis oa Kingston. Una volta arrivati in un campo, non c'era durata della pena. A volte, l'internamento è durato alcuni mesi. A volte, è durato anni. Ma gli impatti, quelli sono durati una vita". Porgendo le scuse, il premier ha raccontato la storia di un uomo, Giuseppe Visocchi, arrestato nell'estate del 1940 in occasione di un matrimonio a Montreal. La polizia ha detto alla sua famiglia che sarebbe tornato subito. Fu invece mandato in un campo di prigionieri di guerra a Petawawa, costretto a indossare un'uniforme con un numero sul retro che lo contrassegnava come internato. Sono passati due anni prima che fosse restituito alla sua famiglia e da lì, ha lavorato per costruire una vita migliore. "Questa non è la storia di un solo uomo, o di una sola famiglia", ha detto il primo ministro, ringraziando queste famiglie per non aver voltato le spalle al Canada, piuttosto "lavorando duramente alla costruzione". Le scuse sono dunque arrivate 81 anni dopo. Erano almeno 20 anni che i discendenti degli internati e qualche politico avevano cercato di far ammettere al governo del Canada di aver avuto torto nella gestione della situazione di emergenza dovuta alla guerra. Il fatto che tra poco saranno indette le elezioni federali ha decisamente motivato Trudeau il cui partito Liberale ha sempre avuto negli italiani il suo zoccolo duro, voti garantiti sempre e comunque. (Furono i voti degli Italiani del Quebec che nel 1980 evitarono la secessione della provincia francofona, ma questo e' un altro discorso). Molti italocanadesi hanno accolto con soddisfazione le scuse del governo, altri sono rimasti delusi perche' il “We are Sorry” di Ottawa e' una risposta blanda data la natura e la portata dell'ingiustizia commessa bollando come “enemy alien” una comunita' di “stranieri” storicamente discriminata sin da prima della guerra. In ogni caso, le scuse avrebbero avuto piu' peso se fossero state presentate in tempi non sospetti, senza elezioni alla porte come oggi. Vale la pena sottolineare che l'internamento di 600 italocanadesi durante la seconda guerra mondiale è stato un atto di discriminazione, contrario a tutto ciò che il Canada rappresentava e rappresenta. Le operazioni su larga scala furono effettuate grazie alla legge sulle misure di guerra che conferiva al governo l'autorità di negare le libertà civili delle persone, in particolare l'habeas corpus (il diritto a un giusto processo prima della detenzione). Il 10 giugno del 1940, un giorno dopo la dichiarazione dello stato di guerra tra Italia e Inghilterra, 31.000 italiani residenti in Canada furono dichiafrati “nemici stranieri”, repardid ella polizia federale (RCMP) arrestarono circa 600 di essi sospettati di avere legami diretti con il fascismo. Nel giro di un giorno 31.000 gruppi familiari si ritrovarono spogliati della liberta', della dignita' e dei bei materiali. I posti di lavoro svanirono, le imprese costruite e le proprietà acquisite attraverso un duro lavoro onesto furono confiscate, con una pretesa legale immorale, a persone rispettose della legge che non aveano commesso alcun crimine. p> Questi italocanadesi erano considerati nemici del Canada solo per la loro eredità italiana. Chiunque avesse un cognome che finiva con una vocale era considerato automaticamente una persona pericolosa, un vero e proprio nemico. Molti furono costretti a cambiare cognome per sopravvivere, se ti chiamavi Rossi o Bianchi, nessuno ti dava lavoro. Gli italocanadesi furono internati in tre campi: Kananaskis (Alberta); Petawawa (Ontario); e Fredericton (New Brunswick). Nel luglio 1941 la maggior parte di essi fu trasferita a Petawawa. Gli italiani internati esercitavano vari mestieri, tra di essi c’erano medici, professori, cuochi, barbieri e persone che lavoravano nel campo della ristorazione. La loro fede politica variava, alcuni erano antifascisti, qualcuno, soprattutto tra i marinai, era pro-Mussolini. Non solo italiani, ma anche giapponesi e tedeschi furono internati. Ai giapponesi le scuse e 300 milioni di dollari Durante la seconda guerra mondiale, 22.000 canadesi giapponesi furono sradicati dalle loro case, separati dalle loro famiglie e mandati nei campi. Nessuno è mai stato accusato di un atto di slealtà. Sulla scia dell'attacco giapponese alla base navale statunitense di Pearl Harbor, Hawaii, le persone di origine giapponese sia in Canada che negli Stati Uniti erano considerate una minaccia. Il governo federale confisco' e vendette le loro proprietà. Dopo oltre 40 anni dalla fine del conlitto, il 22 settembre 1988, il primo ministro consevatore Brian Mulroney si scuso' formalmente con i sopravvissuti giapponesi internati durante la guerra. Il pacchetto di risarcimento da 300 milioni di dollari includeva 21.000 dollari per ciascuno dei 13.000 sopravvissuti, 12 milioni di dollari per un fondo comunitario giapponese e 24 milioni di dollari per creare una fondazione canadese per le relazioni razziali, per garantire che tale discriminazione non si ripetesse mai più. Per quanto riguarda i tedeschi, nei primi anni di guerra, l'internamento fu principalmente civile. Ogni immigrato tedesco che era arrivato in Canada dopo il 1922 era tenuto a registrarsi presso le autorità canadesi. Dei circa 16.000 immigrati solo 850 furono arrestati ed internati. La maggior parte dei tedeschi detenuti sul suolo canadese erano collegati a organizzazioni sponsorizzate dalla Germania o al Partito nazista canadese. Al “sorry” dovevano aggiungere un risarcimento per promuovere l’italianita’ (Nicola Sparano) nicolasparano.com. |