Ciao amico mio… Continua a cantare, in Paradiso ci sono tanti italiani veri

by | Aug 23, 2023 | Culture, Italy, PRIMOPIANO

ADDIO  ALL`icona de "LItaliano”


Toto Cutugno con quattro accordi e melodie struggenti ha rivoluzionato il modo di fare musica


di Vittorio Coco

Durante la mia lunga carriera giornalistica e di inviato per la radio e Tv ho avuto la fortuna e il previlegio di incontrare ed intervistare centinaia di personaggi pubblici, che spaziano da Fidel Castro a Samantha Cristoforetti e naturalmente Toto Cutugno.
La prima volta che lo incontrai fu nel 1976, Toto aveva appena fondato un nuovo gruppo: Gli Albatros Cutugno e portarono a Sanremo una canzone sull’aborto dal titolo Volo AZ 504.
Siamo in Italia, Sanremo 1976 anche se dai filmati dell’epoca sembrerebbe piuttosto uno di quei programmi dell’est Europa da cui Paperissima tira fuori varie gaffe quando non sanno come riempire la puntata. Tocca ai misconosciuti Albatros.

Dopo una lunga intro funk psichedelica come usava in quegli anni e un coro epico salgono alla ribalta le due voci narranti del dialogo in musica: tale Silvia Dioniso, moglie di Ruggero Deodato, e un giovane Toto Cutugno; lei vestita con un agghiacciante abitino quasi premaman e lui con indosso la stessa faccia che dal 1980 sfodererà a tutti i festival, a prescindere dalla posizione raggiunta.

Eccoli impegnati in un dialogo palpitante con lei che esordisce: “Ciao… Ho passato dei bei giorni con te… Piccolo, stupido, meraviglioso ragazzo. Ciao… anzi addio…”

Quindi capiamo che c’è qualcosa che non va… Che cosa sarà successo? Toto è visibilmente sconvolto e accusa il colpo: “Allora, non stavi scherzando… Te ne vai…”

Si entra quindi nel vivo della tragedia musicale. Lei, travolta dal dolore, con una mimica pari solo alla Milva di Brecht, prosegue il suo drammatico racconto con un filo di poesia: “Certo che me ne vado.. Cosa volevi … Guarda quanto cielo c’è… E quanti amori ci stanno dentro… E quanti volano via”.

Ecco quindi il fattaccio: Toto è in realtà un mostro? O è più mostruoso il vestito di lei, che finalmente scopriamo non essere casuale? Lui incalza: “Potevo lasciarti avere il bambino ma… Ti rendi conto, cosa sarebbe successo? Però forse sarebbe stato meglio… Almeno non saresti andata via…” Forse effettivamente è Toto il mostro in questa faccenda.

Torna quindi il coro che pare fatto dai figuranti dei film di Dario Argento visto che quelle brutte facce ricordano i volti dei ritratti del corridoio di Profondo Rosso.

Si arriva poi al momento clou del brano, col grido disperato che squarcia la notte: “Sandra, ma dove vai?… Dai non scherzare, torna qui.. Sandra, ascoltami, ma dai, cosa fai.. Ti amo, Sandra… Ti amo, Sandra… Ti amo…”

Si chiude frettolosamente con effetti speciali finali: il rombo dell’aereo (quello del titolo, che dalla sigla capiamo trattarsi di un volo Alitalia) che decolla e porta lontano lei per abortire, mentre la canzone termina con il pubblico imbalsamato che applaude.
Conclusione: terzo posto (!), buon successo del disco (che spiana la carriera solista di Toto Cutugno) e polemiche a non finire perché sono gli anni che preparano al referendum sull’aborto
Ci vorranno quattro anni, ma nel 1980, Toto con la canzone “Solo noi” vince il Festival di Sanremo (Vi partecipera` a per ben 15 volte, ma dovra` accontentarsi del secondo e terzo posto).
Alla festa del dopo vittoria, sono invitato anche io. Toto pur vincendo Sanremo sembra triste, scontroso, ma non lo e` affatto, E` la profondita` deii suoi occhi che lo rendono malinconico.
Dopo averlo intervistato , mi dice: “Vittorio, so che voi organizzate spettacoli in Canada, voglio venire a cantare per gli italiani, puoi fare qualcosa?”.
Detto e fatto. Adriano Araguzzini, impresario di artisti e Patron di alcuni Festival di Sanrmo, convinse me e l`allora presidente della Chin Johnny Lombardi di organizzare uno spettacolo al Maple Leaf di Toronto con tutti cantanti che avevano partecipato a Sanremo. Cosi` nacque Sanremo nel mondo, con tutto esaurito al Maple Leaf Gardens/
Tra i partecipanti al tour internazionale anche Cutugno. Entusiasta dell`accoglienza del pubblico, la notte quando torno` in albergo, scrisse le prieme note della celebre “L`Italiano”.

Il significato de L’Italiano di Toto Cutugno
“L’Italiano” è tra le canzoni che hanno segnato in maniera indelebile la carriera di Toto Cotugno, oltre che la storia della musica leggera italiana. Il brano si struttura come un lungo elenco dei vizi e dei pregio degli italiani, raccontati attraverso gesti e manifestazioni di tutti i cittadini del Bel Paese. Quello che emerge è un vero e proprio spaccato dell’Italia degli Anni Ottanta, in cui si parla di religione, di calcio, di Pertini noto per essere stato il “presidente partigiano” descritto nella sua immagina più iconica. Da questa canzone, che partecipò a Sanremo nel 1983, classificandosi al quarto posto, Cutugno ha avuto una grandissima popolarità, divenendo celebre anche all’estero, riscontrando i gusti delle popolazioni dell’est Europa, soprattutto in Russia, dove il festival della canzone italiana ha sempre riscosso un grande successo, divenendo uno degli eventi più amati dello spettacolo italiano
Cotugno e` stato nostro ospite decine di volte, e l`ultima esibizione e` stata a Casino Rama e fu proprio in questa occasione che mi racconto` della sua malattia: il tumore alla prostata” che lo aveva costretto ad esibirsi sendo su una sedia o al pianoforte.
Ed e` stata l`ultima volta che l`ho visto.
Ciao amico mio, continua a cantare in Paradiso perche` anche li ci sono italiani veri come te!
Che la terra ti sia lieve….