In questo Natale cerchiamo di ritrovare i nostri valori
New York – 4 dicembre 2024 – 4 minuti di lettura
Nella prossimità del Natale, abbagliati da milioni di luci e insegne intermittenti colorate
accompagnate da corse al consumismo, e’ importante ritrovare quei valori che ogni giorno scompaiono sempre di più e alcuni di noi fanno di tutto per farli scomparire. Si parla di abolire il
presepe ed addirittura il Natale per rispettare il credo di coloro che in Italia non dovrebbero neanche esserci perché, non solo non cercano di integrarsi, ma non rispettano le nostre leggi e
la nostra cultura ma vorrebbero imporci la loro. Ed e’ ancora piu’ grave che tra questi ci siano degli Italiani.
Globalizzazione, intelligenza artificiale vanno molto di moda, rispetto per le proprie radici, la propria cultura rischiano di diventare solo ricordi di un passato considerato antiquato. Non
hanno ancora capito che l’essere umano e’ la cosa più preziosa che esiste. Un essere umano rischia di diventare un robot o un numero se non rispetta e difende la sua storia, le sue tradizioni e origini e soprattutto i sentimenti e i valori tramandati per millenni da padre in figlio e che vanno difesi con tutte le forze per salvare la propria identita’. E un presepio non e’ soltanto un allestimento di statuine, casette, pastori e cieli stellati. Dietro il simbolo del Presepe ci sono i valori della nostra cultura.
L’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione, si inaugurera’ un presepe storico,
proveniente da Matera dell’artista Franco Artese ,nella Chiesa di Our Lady of Pompei , la prima
Chiesa fatta costruire dagli Emigranti nel 1892. Oltre ad un capolavoro artistico questo presepe racchiude i valori della nostra cultura e storia. Ambientato in uno scenario che ricorda Matera
con alcune rappresentazioni e figurine del Mondo lucano degli anni 30. Anche le statuine in terracotta, una settantina circa ,sono state ideate e create dall’artista.
L’artista, attraverso la sua opera cerca di comunicare emozioni trasferendo quei valori tipici di ambienti rurali ora molto spesso scomparsi come l’umilta’, la semplicita’, il vicinato e la famiglia.
Tipici dei piccoli paesi. Piccoli gesti preziosi che vanno a cozzare con la New York consumistica di oggi priva dei valori antichi, vestita a festa per un Natale da circo equestre, traboccante di
luci e segnaletiche che ti fanno venir la voglia di fuggire lontano dove regna la pace e la tranquillita’.
Nel presepe si nota una vecchina. Spiega Artese: “Rappresenta mia madre la cui perdita per me e’ stata molto dolorosa, e che nei momenti più delicati del lavoro vedo sempre a me vicina,
che mi sostiene. Creare un presepe non e’ soltanto un’opera d’arte. Sono uomo di fede e nel mio piccolo cerco di far rivivere la notte di Betlemme, seguendo il messaggio di San Francesco, cercando di risvegliare quei cuori che si sono addormentati e portarli a realizzare il presepe
nella propria casa.”
A proposito di Presepio mi piace pubblicare la lettera inviata per il Premio Natale conferitomi aMontecitorio nel 2021:
“ Sono qui davanti al mio piccolo presepe al quale non rinuncio mai e che fin da piccola mio Babbo a Marradi mi aiutava ad allestire costruendo case di cartone e campanili utilizzando le scatole del dentifricio e dipingendoli a mano. Medito sulle parole del Papa “Pensiamo a quante volte la notte circonda la nostra vita.” Alle tante domande che spesso si affacciano alla nostra vita: Chi sono io? Da dove vengo? Perché sono nato in questo tempo? Perché amo? Perché soffro? Perche’ moriro’? Per dare un significato a questi interrogativi Dio si e’ fatto uomo. “Il presepe e’ questo segno di speranza,” In mezzo ad un mondo vecchio”, quest’anno sara’ come
dice Papa Francesco simbolo di una “umanita’ decaduta” che Gesù” e’ venuto a guarire e ricostruire.”
L’8 Dicembre sara’ bello poter immergersi in un’antica atmosfera natalizia, tra il suono delle zampogne e il Tu scendi dalle stelle…del Coro della Scuola d’Italia, alla presenza delle autorita’ e dello stesso Presidente della Regione Basilicata che assieme a Don Luigi, parroco della Chiesa, ha fortemente voluto quest’evento. Ci ritroveremo in una chiesa meravigliosa, piena di storia e misticismo e torneremo indietro nel tempo quando i sentimenti e valori avevano la priorità sul consumismo e la tecnologia. Quel giorno il vero spirito del Natale tornerà a regnare.
Foto 1 – 2 -3- Emigranti e tradizioni popolari, a New York il presepe di Franco Artese
3 – Foto della Chiesa Our Lady of Pompei. A lato e’ visibile una cassa contenente parte del Presepe.