La Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu, Gallant e Deif per ‘crimini di guerra’

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Ira di Israele: ‘Antisemiti’. Usa contrari. L’Ue: ‘Vanno eseguiti’


ROMA, 22 novembre 2024, 00:21

di Laurence Figà-Talamanca

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epa11703359 (FILE) – Israel’s Prime Minister Benjamin Netanyahu (L) and Defense Minister Yoav Gallant (R) address a press conference at Kirya military base in Tel Aviv, Israel, 28 October 2023 (reissued 05 November 2024). Israeli Prime Minister Netanyahu announced on 05 November 2024, that he fired Defense Minister Yoav Gallant and appointed Minister Yisrael Katz to the position. ‘I decided today to end the term of the Minister of Defense. In his place, I decided to appoint Minister Yisrael Katz to the position’, Netanyahu said, citing a ‘crisis of trust’ between him and Gallant. EPA/ABIR SULTAN / POOL

 Dopo più di un anno di guerra e 44 mila morti tra i palestinesi, la Corte penale internazionale ha spiccato i suoi primi mandati di arresto per crimini di guerra e contro l’umanità commessi nella Striscia e in Israele dopo il 7 ottobre 2023.

Displaced Palestinians search amid the debris following an Israeli strike that hit a UN-run school where people had taken refuge, in the Nusseirat refugee camp in the central Gaza Strip on November 20, 2024, as the war between Israel and Palestinian Hamas militants continues. (Photo by Eyad BABA / AFP)

Nel mirino dei giudici della Camera preliminare sono finiti – su richiesta del procuratore capo Karim Khan – il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant (poi cacciato dallo stesso primo ministro), nonché il capo militare di Hamas, Deif, che però Israele ritiene di aver ucciso in un raid a Gaza.

 Immediata è stata la reazione indignata e irritata di Israele, a partire da quella dei due leader chiamati in causa: dall’Aja “una decisione antisemita” degna di “un nuovo processo Dreyfus”, ha tuonato Netanyahu attraverso il suo ufficio, mentre per Gallant la Corte “mette sullo stesso piano Israele e Hamas, incoraggiando il terrorismo”. Senza citare Deif, la fazione palestinese ha invece apprezzato “il passo importante verso la giustizia”.