Nella loro conversazione, durata quasi un’ora e mezzo, i due presidenti hanno confermato di voler visitare le rispettive nazioni
Il presidente Usa subito dopo la telefonata con Putin ha chiamato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “La conversazione è andata molto bene”, ha assicurato Trump, anche “lui, come il presidente Putin, vuole fare la pace”. “Nessuno desidera la pace più’ dell’Ucraina. Insieme agli Stati Uniti, stiamo tracciando i nostri prossimi passi per fermare l’aggressione russa e garantire una pace duratura e credibile”, ha scritto lo stesso Zelensky sui social.
La telefonata con Putin arriva all’indomani della visita a Mosca dell’inviato di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e dello scambio di due prigionieri, un russo e un americano, rispettivamente in carcere nei due Paesi. E nello stesso giorno in cui il segretario alla difesa statunitense, Pete Hegseth, parlando al quartier generale della NATO a Bruxelles, ha affermato che è un obiettivo “irrealistico” per l’Ucraina ripristinare i suoi confini come erano prima del 2014, prima dell’annessione russa della Crimea. Hegseth ha anche ribadito la contrarietà Usa a un ingresso di Kiev nella Nato.
Il colloquio con Putin assume un significato enorme, considerato che il predecessore di Trump, Joe Biden, non parlava con la controparte russa da quasi tre anni. L’ultimo presidente degli Stati Uniti a visitare la Russia era stato Barack Obama nel 2013, in occasione di un summit del G20. Il colloquio con Trump può considerarsi un punto a favore del leader russo dopo gli sforzi occidentali di isolarlo diplomaticamente a seguito dell’invasione dell’Ucraina di tre anni fa. Il Cremlino ha fatto sapere che Putin ha parlato “della necessita’ di eliminare le cause profonde del conflitto”, segnale che il presidente russo non accetterà probabilmente un semplice cessate il fuoco ma punta a concessioni più ampie dall’Ucraina e dall’Occidente prima di fermare i combattimenti. I paesi europei sono in allarme per l’accelerazione di Trump e temono di restare fuori dalla partita: “Nessun accordo sarebbe possibile senza la Ue e Kiev”, hanno fatto sapere in serata i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Spagna riuniti a Parigi.