Mondo
In primo piano il conflitto in Ucraina e il tema della famiglia. Il premier ungherese a Repubblica e Messaggero: ‘Con Meloni parlerò di economia’
Donald Trump sbaglia su Putin, andrò da lui per fargli togliere le sanzioni alla Russia”. Lo afferma il premier ungherese Viktor Orban conversando con Repubblica e Messaggero a margine della
sua visita a Roma. “Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere la guerra. Purtroppo, non abbiamo un ruolo. L’Europa è totalmente fuori dai giochi”, ha affermato Orban, spiegando che “presto sarò da Trump per risolvere il problema delle sanzioni al petrolio”.
Sull’incontro con Meloni, che nel pomeriggio lo ha ricevuto a Palazzo Chigi, spiega che “il punto importante è il futuro dell’economia europea, perché sulla guerra resta ben poco da fare”.
L’incontro con la premier si è protratto per circa un’ora. Come ha poi spiegato una nota di Palazzo Chigi, “il colloquio ha consentito di mettere a fuoco le prospettive delle relazioni bilaterali e di avere uno scambio di vedute sui principali temi dell’attualità internazionale, con particolare riferimento alla situazione in Ucraina, agli sviluppi in Medio Oriente e all’agenda europea”.
“Tra i temi affrontati – viene spiegato -, anche le iniziative per una gestione efficace e innovativa dei flussi migratori”.
La premier Meloni e il primo ministro Orban hanno “discusso delle opportunità offerte dallo strumento europeo Safe, valutando possibili sinergie tra Italia e Ungheria a sostegno delle rispettive capacità industriali e tecnologiche”, riferisce ancora la nota di Palazzo Chigi al termine dell’incontro.
Orban in mattinata è stato ricevuto in udienza da Papa Leone in Vaticano, dove ha poi incontrato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato.
“Nel corso del cordiale colloquio in Segreteria di Stato sono state sottolineate le solide relazioni bilaterali e l’apprezzamento – riferisce la Santa Sede – per l’impegno della Chiesa cattolica nel promuovere lo sviluppo sociale e il benessere della comunità ungherese, con particolare attenzione al ruolo della famiglia, alla formazione e al futuro dei giovani, nonché all’importanza della tutela delle comunità cristiane più vulnerabili. Ampio spazio è stato riservato altresì alle questioni europee, con particolare attenzione al conflitto in Ucraina, e alla situazione in Medio Oriente”.
“Il mondo si sta lentamente abituando alle guerre. Negli ultimi due decenni, i conflitti militari sono divampati uno dopo l’altro in tutto il mondo: dal Caucaso al Medio Oriente, e ora la guerra russo-ucraina che infuria da tre anni. Notizie e immagini di distruzione e vittime di guerra ci piovono addosso. All’inizio siamo scossi, poi rattristati, e infine iniziamo ad abituarci. Ma man mano che il mondo si abitua alle guerre, queste diventano sempre più pericolose, come un incendio in una torrida giornata estiva. Se non facciamo nulla, prima o poi le fiamme raggiungeranno il nostro Paese, le nostre case e il futuro dei nostri figli. Se vogliamo preservare la pace in Ungheria, non possiamo nuotare con la corrente mainstream di Bruxelles”, aveva scritto il primo ministro ungherese su Facebook prima dell’incontro.
Orban è stato anche ricevuto dal Gran maestro del Sovrano militare Ordine di Malta Fra’ John Dunlap, nella Villa Magistrale all’Aventino. Prima di essere ricevuto dal Gran Maestro, a Orbán è stato mostrato uno dei punti imperdibili della villa che domina il colle dell’Aventino, il ‘buco della serratura’ nella grande porta verde che conduce ai giardini della sede dei Cavalieri di Malta.
Tajani: ‘Io ho una visione diversa da Orban’
“Non vedo tutta questa agitazione perché la presidente del Consiglio incontra il presidente del Consiglio di un altro Stato, non significa che ha la stessa posizione e fa le stesse cose. Orban è andato pure dal Papa e allora significa che il Papa la pensa come Orban? In politica internazionale non è che si parla solo con chi la pensa come te”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani interpellato alla Camera dai giornalisti sull’incontro tra il premier ungherese Viktor Orban e la presidente del Consiglio, Meloni, a Palazzo Chigi e sulle loro rispettive posizioni.
Incalzato, aggiunge: “Sì, io ho una visione diversa da Orban” citando ad esempio le politiche nei confronti della Russia ma ribedisce: “Non è che avere un colloquio significa pensarla alla stessa maniera. Non è che quando io incontro il ministro degli Esteri della Cina comunista divento comunista. E conoscendo la Meloni, lei è in linea con se stessa non con gli altri. Che Giorgia Meloni faccia quello che dicono gli altri, mi pare strano. È una che ha le sue idee e va per la strada sua, la conosco abbastanza bene”.
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