Afghanistan, il drammatico racconto: ‘Donne lanciano i bimbi oltre il filo spinato dello scalo di Kabul’
Skynews, disperate chiedono ai soldati di portarli in salvo
Scene drammatiche all’aeroporto di Kabul. “E’ stato orribile, le donne hanno lanciato i loro bambini oltre il filo spinato” all’aeroporto “chiedendo ai soldati di prenderli”. E’ il racconto a Skynews di un alto ufficiale afgano, che ha aggiunto che alcuni bimbi “sono rimasti impigliati nel filo spinato”.
E sono 12 le persone che sono morte all’aeroporto di Kabul da domenica, quando lo scalo è stato preso d’assalto da afgani e stranieri terrorizzati per l’entrata dei talebani nella capitale: lo hanno riferito a Skynews sia i talebani che fonti Nato.
Migliaia di persone stanno ancora cercando di fuggire dal Paese attraverso l’aeroporto Hamid Karzai, ma i talebani continuano a lanciare appelli agli afgani affinché tornino nelle loro case.
E ancora morti e feriti a Asadabad e a Jalalabad: i talebani hanno aperto il fuoco sulla folla durante le celebrazioni annuali dell’indipendenza del Paese. A Asadabad, nell’est dell’Afghanistan, almeno 4 morti e otto feriti. Non è chiaro ancora se i decessi siano stati provocati dai proiettili dei fondamentalisti o dal fuggi fuggi causato dagli spari. E feriti, almeno due, un uomo e un ragazzo, a Jalalabad, sempre per la stessa situazione, riporta Al Jazeera, riferendo inoltre che a Khost (sud) i fondamentalisti hanno imposto il coprifuoco per impedire alla popolazione di protestare contro di loro.
Nelle ultime 24 ore la situazione dei feriti ricevuti dal Centro chirurgico per vittime di guerra di Emergency a Kabul è “nettamente migliorata”: l’ospedale ha ammesso solo 6 pazienti a rischio di vita e ha trattato 24 persone nel proprio pronto soccorso, mentre due persone erano già morte al momento dell’arrivo al Centro. “In questo momento in città non si registrano combattimenti aperti, ma rimane alta la tensione all’interno dell’aeroporto: nel corso della mattinata abbiamo già ricevuto due pazienti con ferite da proiettile provenienti da lì,” racconta Alberto Zanin, Coordinatore medico di Emergency a Kabul.