Capodanno, riti per allontare il malocchio

by | Jan 3, 2022 | Canada, Sports, This Is Toronto

 Ecco l’anno nuovo, scio’ scio’ malasorte

Oggi e’ la festa, domani l’anno nuovo, cantavano gli zampognari quando le nostre facce erano accarezzate dal vento della giovinezza.

Purtroppo sara’ una festa del… hazzo bis, direi.

Dopo Natale anche Capodanno da soli.

“Let’s make the best of it”, incoraggia la padrona di casa dicendomi nella sua lingua nativa che dobbiamo prenderla al meglio.

“Bisogna fare di necessita’ virtu’”, traduco a botta calda.

Poi ci ripenso.

La necessita’, or come ora, e’ una inevitabilita’ della quale faremmo volentieri a meno.

Virtu’, poi, che hazzo significa di questi tempi?

Questa sera lo zampone non avra’ il solito gusto.

Le lenticchie, poi, che ci stanno a fare a tavola?

Non cerchiamo soldi, ma la salute, la vita di una volta, il brindisi di squadra, in famiglia, tutti insieme ad intonare Happy New Year.

L’augurio di Buon Anno e’ standard, lo si propone da sempre.

Oggi al Buon Anno bisogna aggiungere la postilla “ che sia migliore degli ultimi due”.

Che camurria questi due ultimi anni.

Il Covis e’ come l’Idra dalla sette teste, se ne tagliavi una, un’altra rianasceva immediatamente,.

Ogni poco tanto c’e’ una variante, Alpha, Beta, Gamma, Delta, Kappa, Eta, Epsilon, Sudafrica ed ora Omicron.

Il mostro ha tante teste, sembra immortale.

Occorrerebbe che rinascesse Ercole.

Lui risolse il rebus con una scibolata, zacchete, con una botta sola taglio’ tutte le sette teste e il mostro schioppo’, per dirla alla Toto’.

Gli Ercoli di oggi sarebbero gli scenziati, la loro spada e’ il vaccino.

C’e’ chi ci crede e chi no alla presenza del virus e all’efficacia del vaccino.

E’ un po’ come credere o non credere al messaggero di malasorte, il malocchio.

Il malocchio non e’ una trovata napoletana, e’ vecchio di secoli e lo si trova annidato in ogni angolo della terra.

Questa influenza malefica ha nomi diversi e diversi sono i modi per cercare di neutralizzarlo, o almeno ridurne l’efficacia.

Fare le corna, toccandosi le parti basse sono gli gesti scaramantici piu’ usati dagli italici ovunque essi si trovino.

In giro per la terra ogni popolo ha le sue usanze per tenere lontano il malocchio.

In Grecia, per esempio, la sera del 31 dicembre appendono sull’uscio di casa una cipolla, per i vampiri usano l’aglio.

In Giappone prima i monaci buddisti prima di Campodanno fanno rintoccare le loro campane 108 volte, tanti quanti sono considerati i peccati che un uomo puo’ compiere durante un anno.

(I peccati miei non li ho mai contati, ne’ saprei farlo, ma dubito che siano tanti anche perche’ non ho mai ammazzato alcun esser vivente, insetti e lombrichi inclusi, atti delittuosi proibiti dalla religione buddista).

In Turchia e nel mondo islamico a migliaia di anni si utilizzano i cosiddetti “oggetti apotropaici”.

Il termine apotropaico identifica oggetto, atto (riti), animale o formula che allontana o annulla un’influenza maligna, ovvero che tiene lontano il male e le sue influenze.

In pratica si combatte il malocchio con varie versioni del cosiddetto “occhio di Allah”, ripoduzioni di un globo oculare al centro di cerchi bianch e blu’ che si trovano ovunque.

In Italia e un po’ dovunque a mezzanotte comincia un bombardamento di cocci, cianfrusaglie varie e tutto cio’ che e’ inutile in casa.

In Ecuador combattono il malocchio dandogli fuoco.

Pupazzi di paglia che simboleggiano le sventure dell’anno vegono ridotti in cenere per impedire loro di tornare nell’anno nuovo.

L’idea dei sudamericani me gusta.

Un po’ di paglia mi e’ rimasta in giardino, ora provo a fare un pupazzo e lo appiccio (incendio).

In mano gli metto il classico cornetto rosso con una scritta:

2021 va all’inferno e nun turna’ chiu’, non tornare piu’.

BUON ANNO, FELICE, SANO E MIGLIORE DEGLI ULTIMI DUE.