Nessuno si interessa di vigilare sui fondi spesi per i corsi di italiano all`estero
L`opinione di Nello Passaro
Se gia’ in tempi normali quasi nessuno si e’ mai posto di fronte alla necessita’ di conoscere e di vigilare sul loro reale funzionamento, se non altro per salvaguardare il buon fine per cui i fondi vengono destinati, a maggiore ragione non ci si dovrebbe stupire oggi , durante questa fottuta pandemia, dell’imbarazzante riscontro di un disinteresse quasi generale nei confronti dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero finanziati con fondi ministeriali.
Tuttavia essi, come ormai da prassi, vengono presi a pretesto per farne oggetto di rivendicazione nei confronti del governo che, puntualmente , in ogni occasione dell’approvazione della legge di bilancio annuale , viene sottoposto a critiche o perche’ i fondi sono stati decurtati o perche’ le richieste di potenziamento da parte di alcuni rappresentanti eletti all’estero non sono state accolte.
Gli Enti gestori ovviamente , tacitamente, si uniscono al coro , ma indisturbati continuano a gestire fondi importanti senza che vi sia un adeguato controllo sul reale funzionamento e rendimento dei corsi da loro gestiti.
In sostanza che funzionino bene o male non interessa quasi a nessuno . Ci si marcia sopra solo per tornaconto di vario interesse. Molte ombre e forse poche luci ne caratterizzano l’ambito; esse, volendo, potrebbero essere evidenziate e fatte oggetto di critiche proprio da una maggiore informazione al riguardo.
Che funzionino, che ci sia un’ effettiva regolarita’ nella presenza alle lezioni , della adeguatezza delle proposte didattiche , del grado effettivo di apprendimento, sulla necessita’ di aggiornamento da parte del personale, tutto questo esula dall’attenzione da parte di chi e’ preposto a rappresentare gli interessi della collettivita’ed a gestire al meglio i fondi a disposizione.
In questo particolare frangente nessuno sa effettivamente se le attivita’ didattiche siano state sospese o se le lezioni siano state tenute e se, eventualmente come. Una cosa e’ certa, agli operatori scolastici sara’ stato corrisposto ovviamente ,come di diritto, il loro stipendio. Ma in caso di mancata prestazione, qualora le lezioni non si siano tenute, a quali obblighi essi sono stati sottoposti a compenso per lo stipendio ricevuto?