Èmorta a 100 anni Yvonne Girardello, la donna del Lido di Venezia che negli anni ’40 diventò la prima hostess italiana dell’aviazione civile.
La “zia indipendente”, come la chiama la nipote Marina Gaggio Girardello, si è spenta la notte del 20 luglio scorso.
Nella sua carriera una vita in volo di andate e ritorni Roma-Venezia, sulla tratta che dall’aeroporto Nicelli del Lido trasportava i passeggeri fendendo le nuvole sopra l’Italia. L’attuale amministratore delegato dell’aeroporto Maurizio Garbisa ne racconta i tratti particolari.
Per rasserenare i passeggeri più paurosi Girardello ricorreva ad abbondanti dosi di melissa, prodotta ancora oggi dai frati della parrocchia degli Scalzi, a pochi passi dalla stazione . Si racconta che la offrì, tra gli altri, a Domenico Modugno, Fernandel, Sandra Milo, Maria Callas e Mario del Monaco. “Come calma i nervi la melissa – confidò in una recente intervista – nessuna pastiglia mai”. L’esordio nel mondo del volo arrivò quasi per caso. Dopo le medie Yvonne aveva trovato un impiego alle Officine aeronavali, grazie alla sua conoscenza delle lingue. Era l’epoca il cui al Lido di Venezia, la spiaggia dei vip per antonomasia, arrivavano gli aerei per le revisioni.
La donna conobbe i piloti, una manciata appena, che finita, la seconda Guerra Mondiale, avevano acquistato dei velivoli per passione e per sbarcare il lunario. Le offrirono di fare l’hostess con un’unica condizione: esibire sempre davanti ai passeggeri gentilezza, sorriso e semplicità. Nel 1947 è diventata la prima assistente di bordo e si è preoccupata di creare un bar nei Douglas DC-3 Dakota che accompagnava i clienti nel viaggio Lido-Ciampino. Sorvegliava Ferdandel, che sorrideva mentre dormiva e si arrabbiava da sveglio, si è presa cura di Sandra Milo che volava con il suo cagnolino, prima dell’assalto dei fotografi. “Era un maschiaccio con una libertà incredibile per l’epoca – ricorda la nipote – Giocava a tennis, nuotava e passeggiava. Non ha mai avuto figli nè si è voluta sposare, desiderava essere libera da vincoli e girare in volo l’Italia”. Non è bastata la pensione e il ridimensionamento del Nicelli a cancellare il suo sogno tra i cieli e le battaglie ambientaliste. “Nei primi anni ’70 – sottolinea Gaggio Girardello – a bordo di pescherecci manifestò per fermare le grandi navi che entravano in città. Ne derivò un manifesto firmato anche da Indro Montanelli”.
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