CULTURA
Il libro “The Face and the Soul in the Sculptures of Ernesto Lamagna” della professoressa Maria Pia Cappello sbarca a Noto
A NOTO, città barocca Patrimonio dell’Umanità, il 25 agosto nel Convitto delle Arti Museum, la storica presentazione del libro di Maria Pia Cappello con il Sindaco Prof. Corrado Figura, il Giornalista Dott. Vincenzo Rosana, l’Assessore Dott. Massimo Prado, la Moderatrice Dott.ssa Stefania Cacciani e Carmelo Alì (imprenditore).
Il Sindaco Dott. Corrado Figura inizia la presentazione con i saluti istituzionali e si complimenta con la scrittrice e lo scultore auspicando una sua visita a Noto. Leggendo il libro ha ammirato le opere e ha percepito importanti messaggi universali mediante le descrizioni e le analisi della scrittrice. La moderatrice dell’evento, Dott.ssa Stefania Cacciani, parla del libro che è tradotto anche in inglese The Face and the Soul in the Sculptures of Erne sto Lamagna ed è nel database del MoMa di New York e nel Museo AGO di Toronto. Si complimenta con la scrittrice perché nei suoi numerosi libri riesce a captare le emozioni e i pensieri che portano l’artista a creare opere maestose, come quelle del Maestro Ernesto Lamagna. In questo libro è riuscita a scorgere l’anima dell’artista, scoprire la sua essenza e il suo pensiero. Ricorda al pubblico che la scrittrice ha presentato in posti di eccellenza in Italia e all’estero, in particolar modo nella capitale in Campidoglio, Senato, Montecitorio, e Dioscuri al Quirinale. Ha presentato i libri anche all’estero, Canada, Stati Uniti e Inghilterra. Il talento che ha nello scrivere sicuramente la porterà a creare ulteriori capolavori che saranno premiati come lo sono stati in passato. Si ricordano i libri scritti sulle opere di JAGO, Roberto Gabrieli, Alejandro Marmo artista del Papa, Mark Kostabi, Giuseppe Faraone, un romanzo “Amore e Pace” dedicato alla sorella Antonietta e un libro di poesie. L’Assessore Dott. Massimo Prado si congratula con la scrittrice e il Maestro Lamagna che interviene telefonicamente da Roma. Il Maestro saluta e ringrazia tutti i presenti dicendo che è molto legato alla Sicilia anche perché ha opere a Pantelleria, l’Angelo della Valle dei Templi ad Agrigento, una monumentale porta al Santuario del Mazzaro a Mazzarino. Il giornalista Dott. Vincenzo Rosana, invitato ad intervenire, dice che “non si sa da dove cominciare: se lasciarsi rapire dalle meravigliose opere di Ernesto Lamagna o rimanere incantati, quasi a bocca aperta, dalle magiche descrizioni e dalle puntuali narrazioni di Maria Pia Cappello. Già perché Il Volto e l’Anima nelle sculture di Ernesto Lamagna unisce due mondi: lontani nel linguaggio, anzi per esattezza non lontani ma distinti, due mondi vicini, molto vicini, nella realtà. In entrambe le forme – scultura e narrazione – c’è musicalità. Entrambe giocano con metafore e analogie. Scultura e narrazione che a tratti si fa poesia, due mondi solo in apparenza distanti seppure alla costante ricerca di una via per interpretare la realtà. Ernesto e Maria Pia usano solo in apparenza linguaggi diversi e distanti, nella realtà l’accostamento si realizza. SCULTURA e POETICA,
ARTE E PAROLA. Nella prima c’è materia, c’è plasticità, c’è forma. Nella seconda c’è la musicalità delle parole, la capacità di esprimere con la parola idee, emozioni, fantasie, sentimenti. Simonide di Ceo già nel 500 a.C. affermava il rapporto Pittura/Poesia “La pittura è una poesia muta, e la poesia una pittura parlante”. Ma mentre scultura e pittura da sempre hanno coltivato l’idea di essere linguaggi universali, poesia e narrazione, a causa del limite linguistico, sono rimaste prigioniere delle singole esperienze culturali nazionali. Questo accade perché l’umanità non ha una unica lingua, una lingua universale e qualunque poesia o narrazione tradotta diventa un’altra opera. In questa opera scultura e poetica camminano insieme e spesso si fondono. Scultura e Poesia: Lamagna con il dipinto “Quasimodo” ha partecipato alla collezione “La poesia degli artisti”, mostra composta da opere realizzate dagli artisti traendo ispirazione dalle figure dei poeti o dalle loro poesie. E per rimanere in tema Maria Pia Cappello scrittrice e critica d’arte – insignita di numerosi riconoscimenti – ha pubblicato “La poesia nell’arte”, “Tratti poetici” “La Forza del Cuore di Alejandro Marmo”, “JAGO Rinascimento nel Terzo Millennio, Mark Kostabi tra Suono e Solitudine”, “Rigeneranti contemplazioni di Roberto Gabrieli”, ecc. Come chiarisce Maria Pia nelle sculture di Lamagna l’arte è vissuta, è in continuo movimento, in perenne divenire. Si completa con linguaggi nuovi e, ci fa scoprire Maria Pia, nasce sotto il segno del sentimento. Quando è all’opera la professione di Lamagna, in piena libertà, diventa vocazione. Scoprire e reinventare luoghi nella più assoluta libertà: disegnare e modellare. A tal proposito Maria Pia lega questo concetto dell’assoluta libertà ad una appropriata intuizione di Oscar Wilde: “Non vi è una verità universale nell’arte. In arte sono veri anche i contrari della verità”. Libertà di interpretare, libertà di leggere l’umano sentimento, libertà di sperimentare nuove forme, libertà di ridare senso a immagini sfocate, libertà di vestire con abiti nuovi forme che presentano screpolature, libertà di dire io non ci sto e per questo in piena libertà creo quello che mi appartiene.
Come accadde agli artisti dell’800 Lamagna reclama la libertà espressiva e si esprime nel senso più creativo possibile. E questo cos’è? Senso di ribellione, paura di scoprire la verità, incapacità di affrontare il mondo, difficoltà di vivere la realtà? Anche in questo caso Maria Pia con una calzante espressione di Albert Camus dà voce all’arte del reinventare: “L’artista rifà il mondo per proprio conto”, e lo fa secondo un proprio disegno, una propria immagine, una propria idea, consumata dal tempo e per questo stesso carica di esperienza. In buona sostanza non si limita a imitare, ma crea. Come a dire l’infinito è nelle mani dell’uomo. Maria Pia in Il Volto e l’Anima nelle sculture di Ernesto Lamagna sviluppa il concetto legato al modernismo di Lamagna che è universalmente riconosciuto come lo scultore degli Angeli, accademico pontificio dei virtuosi al Pantheon, iniziatore e caposcuola del Nuovo Barocco. Infiammare l’immaginazione con l’immaginazione è il segreto dell’artista. Partendo proprio dal linguaggio,
Lamagna nelle sue opere è alla continua ricerca della verità. E non solo: le sue opere palesano la ricerca della felicità. Un sogno da realizzare. Ed ecco gli Angeli: sguardi perplessi che si incontrano, si rincorrono, che alzano le mani verso il cielo, in segno di resa, di protesta, di gloria. L’artista, proprio per la citata definizione che rifà il mondo per proprio conto, sceglie i suoi angeli, individua e intercetta le emozioni che affida a loro, che sono anche ribelli, al servizio dell’uomo nel suo percorso terreno.” Dopo l’intervento del relatore Giornalista Dott. Vincenzo Rosana, l’imprenditore Carmelo Alì, promotore dell’evento, ringrazia tutti i presenti. La scrittrice Prof.ssa Maria Pia Cappello ringrazia e interviene dicendo che nelle opere del Maestro Ernesto Lamagna sono evidenti sia il Barocco che l’Espressionismo poiché si percepiscono la teatralità, il gusto di sorprendere, la meraviglia e la tensione dell’anima verso l’esterno, quella tensione emotiva che si riversa nelle opere d’arte. Infatti, le sue sculture possono essere definite diari dell’anima. Da questa analisi, il titolo del libro perché il maestro mette a nudo le emozioni oltre le apparenze, cioè il dramma, la solitudine, la caducità della vita terrena che è così transitoria. Infatti, sulle sue sculture si notano solchi, graffi, screpolature, squarci, ferite e cicatrici. I volti trasmettono ansia e dolore, forse smarrimento negli innumerevoli itinerari della vita. Le figure hanno gli arti allungati e cercano aiuto, comprensione, solidarietà, pace e salvezza. Il Maestro è lo scultore dei sentimenti, anche quelli più dolorosi. Vengono alla mente i versi di Walt Whitman:
“Io sono il poeta del corpo e sono il poeta dell’anima: io sono colui che cammina con l’avanzare della notte”. Il Maestro ha opere in Canada (sulla copertina del libro il volto dell’Arcangelo Michele, porta bronzea nella Chiesa “Our Lady of Sorrows” di Toronto nella quale è stato presentato il libro), Stati Uniti, Australia, ecc. Tra le numerose opere, si ricordano L’Angelo della Luce nella Basilica Santa Maria degli Angeli e l’Angelo di Betzada nell’ospedale Sant’Andrea, Roma.
Foto Numero 2 – Prof.ssa Maria Pia Cappello, Giornalista Vincenzo Rosana
Foto Numero 3 – Prof.ssa Maria Pia Cappello, Sindaco Dott. Corrado Figura
Foto Numero 4 – Prof.ssa Maria Pia Cappello