Il personaggio in questione e’ David Beckham, ex calciatore ricco sfondato, che si e’ fatto comprare per rappresentare il Qatar ai mondiali del prossimo anno (21 novembre-19 dicembre 2022).
Il compenso? 177 milioni di euro, ripetimiamo centosettantasette milioni.
Ma perche’, diranno alcuni, avrebbe dovuto rifiutare?
Per due ragioni: 1) il piccolo e ricchissimo stato del Qatar ha spesso violato e calpestato i diritti umani; 2) Beckham per anni e’ stato nel board di associazioni a sostegno delle minoranze ed ha anche ricoperto la carica di ambasciatore di Unicef, che sarebbe “United Nations Children’s Fund”, cioe’ “Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia”.
Beckham, che ormai vive degli Sati Uniti, e’ stato immediatamente attaccato online da fan e associazioni di tutto il mondo, che ritengono il suo gesto profondamente ipocrita. “Così David ha venduto la sua anima per pura avidità”, confermano i followers sui social.
Il marito dell’ex Spice Girl infatti si è più volte definito fiero sostenitore del femminismo, oltre ad avere dato il proprio sostegno pubblico ai movimenti omosessuali, abbracciando volentieri, pur da eterosessuale dichiarato, l’immagine di icona gay.
Cosa ci fa allora il suo volto negli spot televisivi del Qatar, dove ancora oggi l’omosessualità è un reato e le donne hanno bisogno dell’approvazione maschile per sposarsi, studiare e viaggiare?
Se i fan accusano il campione di calcio di “vendersi l’anima” con questo contratto multimilionario, Amnesty International è ancora più critica e chiede al campione di “informarsi sulla situazione molto preoccupante riguardo i diritti umani in Qatar ed essere pronto a parlarne pubblicamente”.
Questa la replica di un portavoce dell’ex calciatore: “David ha visitato il Qatar regolarmente per oltre un decennio e ha visto la passione per il calcio in quel Paese e l’impegno che è stato profuso per ospitare i Mondiali”.
Come a dire: non importa quello che dite, i soldi sono piu’ pesanti delle parole.