Birmania: oltre 1.000 civili uccisi dal golpe militare
Lo stima l’Associazione per l’assistenza ai prigionieri
(ANSA) – BANGKOK, 18 AGO – Le forze di sicurezza birmane hanno ucciso oltre 1.000 civili da quando i militari hanno estromesso Aung San Suu Kyi dal potere poco più di sei mesi fa: lo ha reso noto oggi l’Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici (Aapp), un’organizzazione non profit per la difesa dei diritti umani basata in Thailandia.
Secondo la Aapp, il numero di persone uccise dall’inizio delle proteste anti golpe ha raggiunto quota 1.001.
Tuttavia, ha precisato Ko Bo Gyi, co-segretario dell’organizzazione, il numero effettivo dei morti è probabilmente molto più alto.
Il Paese è nel caos da quando i militari hanno preso il potere il primo febbraio scorso, scatenando una sanguinosa repressione delle proteste a favore della democrazia.
“Finché i militari saranno al potere, continueranno a uccidere giovani, professionisti come medici e insegnanti, uomini, donne e bambini”, ha detto Ko Bo Gyi, che vive in clandestinità: “Non stanno solo distruggendo le nostre vite, ma anche il futuro del Paese e le sue speranze democratiche”.