Caldo, è corsa agli acquisti di cocomero

by | Jul 21, 2023 | CRONACA, EUROPA, Health, Italy, PRIMOPIANO

Ma l’anguria matura si sceglie con l’odore? No, l’anguria non ha odore e quindi non è un parametro da usare


Redazione ANSA
22 luglio 2023 – 16:41
Caldo, è corsa agli acquisti di cocomero. Ma l'anguria matura si sceglie con l'odore? © ANSA

Cosa verifichiamo

Con l’esplosione del caldo da bollino rosso è corsa agli acquisti dell’anguria, anche se c’è un po’ di scarsità quest’anno sui banchi del mercato perché con la siccità se ne è piantato meno e la richiesta ha avuto un picco a particolare da luglio. Ma come si sceglie un buon cocomero maturo al punto giusto?

Analisi

Tra le nuove tendenze di consumo il boom della baby anguria, mediamente fino a 2 kg, ideale per le famiglie monocomponenti e per i frigo piccoli, ma tengono anche le taglie medie, tipicamente il cocomero tondo a buccia nera, dai 6 ai 9 kg di peso, mentre sembra meno richiesta, almeno nella vendita al dettaglio, la pezzatura grande dai 10 ai 15 kg.

A fare il punto con l’ANSA sulla stagione orticola del frutto-simbolo dell’estate è Claudio Filosa, presidente della cooperativa Latina Ortaggi e promotore del riconoscimento Igp per il cocomero pontino, che segnala i migliori indicatori per scegliere una anguria gustosa e matura. Il cocomero non ha odore, quindi questo non è un parametro che aiuta nella scelta mentre conta una valutazione del suono, della buccia, del picciolo, delle macchie, soprattutto quella dove appoggia sul terreno, e del peso dell’esemplare da scegliere. Fare toc toc picchiettando sulla buccia del cocomero aiuta la scelta perché se suona poco, se è un tamburo spento, qualcosa non va. I più esperti sanno riconoscere il giusto grado di maturità dal suono che deve essere aperto, sottolinea Filosa.

Sulla buccia inoltre si alternano striature verde scuro e più chiare. Quando queste ultime virano dal bianco al giallastro significa, con una percentuale di affidabilità al 95%, che l’anguria è matura. Inoltre il picciolo deve essere secco, vale però per le produzioni locali, meno per quelle importate da oltreoceano che hanno il picciolo secco per il lungo periodo di trasporto. Mentre la chiazza d’appoggio quando è giallastra indica che il cocomero è più rosso, ben pigmentato dunque, ma non necessariamente che sia dolce al gusto. Inoltre se questa chiazza è solo accennata o inesistente, vuol dire che ha passato poco tempo appoggiato al suolo: è stato raccolto troppo presto e ha smesso di maturare. La prova più semplice è quella sulla bilancia, a parità di grandezza il cocomero più pesa e più è buono perché nutrito perfettamente e ricco di acqua.

Del resto anche il melone più è pesante e più è buono. E anche nel caso del melone la chiazza d’appoggio sul terreno quando cambia colore indica la maturazione del frutto. Il picciolo anche in questo caso deve essere secco e la parte opposta deve essere morbida nell’estremità. Il melone, contrariamente al cocomero, ha un suo odore ma non è significativo ai fini della scelta del giusto grado di maturazione.

Conclusioni

L’odore non è un parametro utile alla scelta di un buon cocomero maturo al punto giusto. Meglio usare il suono, la buccia, il picciolo e la macchia dove poggia per terra.

Fonti Claudio Filosa, presidente della cooperativa Latina Ortaggi

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA