The Guardian scrive il vero
Ecco un pezzo sulla finale del quotidiano di Londra, The Guardian
Forse doveva essere così. L’Inghilterra ha abbattuto così tante barriere sotto Southgate, infranto così tanti tabù, ma questo era un ostacolo di troppo. Una squadra che ha regalato tanta gioia al Paese nell’ultimo mese non è riuscita a trovare la risposta e ha ceduto di fronte all’Italia grintosa, ribelle e talentuosa di Roberto Mancini. Si parlerà di sfortuna. Sarà impossibile non guardare indietro al rigore di Marcus Rashford che ha baciato il palo quando l’Inghilterra era in vantaggio ai rigori. Eppure ci saranno anche domande difficili a cui rispondere. Per Southgate, la prima finale dai Mondiali del 1966 non sarà sufficiente. Non ci possono essere scuse, nessun tentativo di dipingere i rigori come una lotteria quando la dura realtà è che l’Inghilterra era troppo cauta, troppo lenta per apportare modifiche e troppo disposta a sedersi sul suo esile vantaggio mentre l’Italia aumentava la pressione nel secondo tempo. Intorno alla mezz’ora, l’Italia ha messo insieme un lungo e sostenuto incantesimo di passaggi, ruotando abilmente la palla, trovando gli angoli, facendo correre i centrocampisti inglesi. Era un brutto segno. Ha iniziato a sembrare Mosca, la mente è tornata a Luka Modric e Ivan Rakitic che hanno portato via il gioco all’Inghilterra quando abbiamo perso la semifinale della Coppa del Mondo contro la Croazia nel 2018. Trentaquattro partite di imbattibilità, e ora i campioni d’Europa. Chi avrebbe mai potuto immaginare uno scenario del genere quando Roberto Mancini ha assunto la guida tre anni fa? La sua prima partita è stata un’amichevole contro l’Arabia Saudita, che usava quella partita come preparazione per un Mondiale al quale l’ Italia non si era qualificata. Mancini ha condotto l’Italia fuori da uno dei capitoli più oscuri della sua storia calcistica, regalando non solo risultati ma anche la gioia tanto necessaria. Gli italiani hanno adorato guardare questa squadra perché possono dire che la squadra si diverte a giocare insieme.
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