La cifra tonda, forse, per qualcuno avrebbe meritato altri fasti. Ma non per lui, il presidente rigoroso, morigerato, ma amatissimo dai suoi cittadini.
E’ stata dunque torta in famiglia per Sergio Mattarella, il 12mo presidente della Repubblica italiana, che oggi compie 80 anni (è nato Palermo il 23 luglio del 1941) e che per l’occasione si è ritagliato qualche ora di relax per un pranzo con i tre figli, Laura, Bernardo Giorgio e Francesco, i loro consorti e i nipoti.
Nessun altro amico o rappresentante istituzionale (anche in ossequio alle regole anti-Covid), seppur, va detto, nelle stanze uniche del Palazzo del Quirinale. Con la sorpresa del videomessaggio degli atleti azzurri impegnati alle Olimpiadi di Tokio. Poi a lavoro, tante sono le questioni sul tavolo. “Sono vecchio tra qualche mese potrò riposarmi”, raccontava lui un paio di mesi fa agli alunni di una scuola di Roma. Ma sono tanti che invece vorrebbero un Mattarella Bis. A testimoniarlo anche lo squillo dei telefoni del Quirinale, che ha scandito la giornata per gli auguri e i tanti messaggi dal mondo della politica, della cultura, dello spettacolo o da semplici cittadini.
Lo scorso anno l’hashtag #auguripresidente era subito diventato “trend topic” sui social con una valanga di post ai quali lo stesso Mattarella aveva risposto via twitter. Quest’anno il primo videomessaggio è arrivato dall’altra parte del mondo, con gli atelti azzurri riuniti al Villaggio olimpico di Tokyo prima della cerimonia di apertura dei Giochi e i portabandiera Elia Viviani e Jessica Rossi a intonare “tanti auguri a te”.
Poi uno dopo l’altro, ecco i messaggi più istituzionali, dai presidenti di Senato e Camera ,Elisabetta Casellati e Roberto Fico ( “La sua fiducia è sprone per noi tutti”, dice Casellati; è il Garante della nostra Costituzione e dei suoi valori”, scrive Fico; ), al Premier Mario Draghi, che proprio da Matteralla è stato chiamato a Palazzo Chigi lo scorso febbraio e che oggi definisce il Presidente “guida ferma e salda”. C’è chi ne ricorda i più recenti trascorsi politici (“i grillini volevano metterlo sotto accusa”, ricorda sarcastico Matteo Renzi) e chi si concede qualcosa in più, in nome di conoscenza di lunga data: una telefonata personale per Silvio Berlusconi, un telegramma con “auguri affettuosi” dall’amico Umberto Bossi.
“Faro”, “guida per tutti noi”, “Padre degli italiani” e soprattutto “grazie”, è il fiume di parole lasciato intanto dai cittadini sui social, tra chi ricorda il suo volto, in fila per ricevere il vaccino. O l’esultanza allo stadio di Wembley per la vittoria dell’Italia agli europei. (ANSA)