Limpegno degli eletti all`
estero allo stato attuale non trovano alcun riscontro.
di Nello Passaro
Da una parte la volonta’ politica , almeno quella di facciata, mediata da quegli esponenti politici che a vario titolo si affacciano sul panorama emigratorio, indurrebbe a credere che l’Italia intenda effettivamente rafforzare il legame tra gli italiani all’estero e la madrepatria, riconoscendo loro il ruolo di ambasciatori nel mondo attraverso i quali puntare sul turismo delle radici, per favorire la ripresa, per valorizzare l’Italia. Tutti questi buoni propositi imporrebbero anche un’attenta e doverosa riflessione sul modo come stimolare e promuovere un maggiore coinvolgimento delle generazioni attraverso le quali questo processo e’ avvenuto e potrebbe avvenire. E’ indubbio che la salvaguardia dei loro beni patrimoniali acquisiti o da acquisire in Italia costituisce la base sulla quale fare leva. Il mantenimento dello stato patrimoniale attuale e l’eventuale interesse ad un suo potenziamento in divenire costituirebbe un aspetto determinante. In questo senso una politica fiscale appropriata di incoraggiamento che non sia penalizzante e non induca alla defezione potrebbe essere utile e lungimirante.
Per iniziare si potrebbe nell’immediato promuovere ,finalmente , l’eliminazione dell’Imu sulla loro unica unita’ immobiliare in Italia su cui si e’ inteso senza alcuno scrupolo far finora solo ed esclusivamente cassa.
Ecco , questo sarebbe una buona risposta ed un buon riscontro ai tanti buoni propositi in atto e costituirebbe un segnale di riconoscimento nei confronti di chi ha gia’ dato tanto e su cui si intende contare anche in prospettiva. I nostri rappresentanti all’estero, ammesso che essi si sentano ancora in dovere di difendere e di portare avanti le rivendicazioni dei loro elettori al riguardo, potrebbero adoperarsi in tal senso dando dimostrazione di poter contare sul loro contributo e sul loro impegno, che allo stato attuale non trovano alcun riscontro.
Nello Passaro