Pontinia – La Alan Farm e` dotata di Robot per la Mungitura , pulitura delle stalle e foraggio
I primi contadini che scesero dal nord verso l’Agro Pontino, negli anni 30, in cerca di una vita migliore, oggi sarebbero orgogliosi del successo raggiunto dai loro figli e nipoti.
Lavorare la terra non è un mestiere che oggi piace a molti giovani. Alla terra preferiscono altri mestieri, ma non sempre riescono a trovare un lavoro redditizio.
La storia che stiamo per raccontarvi e `una storia di quelle che solo chi da giovane per sopravvivere, insieme ai genitori ha fatto il contadino e con le mani piene di calli, ha lavorato la terra, ha fatto il pastore e l`agricoltore nell`Agro Pontino.
I fratelli Andriollo, Nino e Silvio sono cresciuti con la sorella e i loro genitori in un podere nella zona di Borgo Sabotino, un subborgo nelle vicinanze di Latina.
Quando la terra in cui abitavano passo` da zona agricola a zona edificabile, vendettero il tutto per trasferirsi alla migliara 51 all`angolo della via Appia in Pontinia.
Ed è qui che inizia la vera storia dei fratelli Andriolo.
Nino il piu` grande dei due ha l`idee chiare: bisogna pensare in grande per non essere schiacciati negli affari, ma soprattutto per progredire si ha bisogno di conoscenze nel mondo politico. Cattolico praticante, Nino politicamente e` di fede democristiana e ci vuole poco a fare amicizie.
Negli 60- 70 con una stalla di una ventina di mucche da latte, le due famiglie posso vivere bene ma l`obiettivo è quello di espandere sia in termini di mucche, sia in termini di acquisto di terreni per l`approvvigionamento dei foraggi per le bestie.
Le mucche predilette sono la “frisona italiana” che di latte arriva a produrre oltre 50 litri al giorno.
Dalle 20 mucche iniziali si passa a 30, 40 50 sino ad arrivare a più dei 200 capi attuali.
Per accudire le mucche, mungere, foraggiare e pulire necessita manodopera, ma i giovani di oggi, voltano le spalle e preferiscono chattare 24 ore al giorno con gli amici. E’ il segno dei tempi che cambia e non per il meglio.
Su questo argomento ci torneremo più tardi.
La fattoria dei fratelli e figli Andriollo, denominata Alan Farn, produce molto latte che viene ritirato dalle multinazionali che lo pagano male e a singhiozzo. Nasce così l`idea di costruire un caseificio per la produzione in proprio di mozzarelle, ricotta e derivati.
Non pago dell`espansione, Nino, la mente dell`azienda, ricava un ristorante dalla vecchia stalla della fattoria annessa alla casa dell`azienda.
Vendita quindi dei prodotti caseari, carne al minuto e rifiorimento per il ristorante. Un agroturismo in perfetta sintonia coi tempi.
Oggi la mozzarella, carni e insaccati, oltre ad essere venduti nel negozio ricavato all`interno del caseificio, arrivano freschi tutti i giorni ( Nino aiutato dal nipote, percorrono la strada che porta a Roma e zone limitrofe).
Quindi prodotti di giornata vengono consumati centinaia di persone su tutto il territorio laziale.
Abbiamo detto che nonostante la crisi, trovare manodopera oggi diventa sempre più difficile, e cosi`, il figlio di Nino, Marco, pensa al futuro e dota tutta la stalla con robot di ultima generazione che sostituiscono di fatto la presenza di persona fisica.
I robot, danno da mangiare alle mucche, puliscono le stalle e soprattutto fanno un lavoro indispensabile che negli anni 70 era cosa impensabile. Il robot munge le mucche almeno tre volte al giorno senza l`ausilio di una persona fisica, ma non solo, misura la temperatura, programma quanto latte fa una mucca, rivela sintomi di malattia e quant`altro.
Certo l`investimento per dotare la stalla con apparecchi robot, è stato immenso, ma il futuro è certamente roseo e Nino, Silvio, Marco e Luca ` stanno mettendo in campo altri progetti.
L`azienda oltre ad impiegare un paio di operai, e gli addetti alla produzione dei latticini, la vendita dei prodotti, e il personale del ristorante, è gestita dalle due famiglie, cresciute nel mondo agricolo dell`agro pontino.
La storia che vi abbiamo raccontato all`apparenza sembra un film d`altri tempi forse, ma in realtà ` se si lavora e si crede in un progetto, tutto è possibile.
Complimenti a questa famiglia che nonostante le avversità e la crisi degli ultimi due anni, ha saputo reagire con determinazione, coraggio e abnegazione ed, oggi, rimane un l`esempio lampante che dalla nostra terra, la terra Pontina, si possono fare miracoli.