Longoria, De Bose e Lenny Kravitz, Pugh in short
Le Pupille di Alice Rorhwacher senza statuetta. Nonostante previsioni favorevoli per il film della regista italiana, l’Oscar per il Miglior corto live action è andato a An Irish Goodbye di Tom Berkeley e Ross White.
Anche Aldo Signoretti, il grande maestro italiano candidato con Mark Coulier e Jason Baird per Elvis non ce l’ha fatta.
L’Oscar anche per make up e hairstyling è stato vinto da Adrien Morot, Judy Chin and Annemarie Bradley per il trucco e l’acconciatura del film The Whale di Darren Aronofsky.
La lunga notte degli Oscar è entra nel vivo dopo il red carpet (in realta’ quest’anno color champagne) delle star in arrivo al al Dolby Theater di Los Angeles
Miglior attore e migliore attrice non protagonista Ke Huy Quan e Jamie Lee Curtis per Everything Everywhere All at Once. Il miglior film d’animazione è stato vinto da Pinocchio di Guillermo Del Toro. “Mamma ho appena vinto un Oscar”, ha detto Ke Huy Quan. “Sono qui, in un viaggio cominciato in una barca, ho passato un anno in un campo profughi e sono finito qui. Sono storie reali, non è cinema, è il vero sogno americano che si avvera”, ha detto tra le lacrime l’attore vietnamita che ha ringraziato la mamma “per tutto quello che hai fatto per me”. Tra i ringraziamenti, sempre piangendo a dirotto, la moglie: “mi ha sempre sostenuto per tutti questi 22 anni e detto che prima o poi ce l’avrei fatta”. “Grazie per avermi accolto nuovamente”, ha concluso con la statuetta in mano.
Commossa anche Curtis. “Ho 45 secondi e ho promesso che sarei stata brava. Non sono qui da sola, ci sono centinaia di persone con me – ha detto – i Daniels, la troupe, tutti quelli che hanno fatto questo film, il mio dream team: tutti abbiamo vinto questo Oscar. Dedico il premio a mio marito, alle nostre figlie, a mia sorella, a tutti quelli che hanno sostenuto i miei film di genere: tutti noi abbiamo vinto questo Oscar. E a mia madre e a mio papà, tutti e due hanno avuto la nomination per caegorie diverse”.