Cultura
La penna viaggiante – Il nuovo libro di Vittorio Coco
Finalmente! Dopo vari rinvii a causa del Covid19, presto sarà in vendita il libro ° La penna viaggiante°, scritto dal nostro editore Vittorio Coco.
Il libro ripercorre la vita del giornalista che in più di sessantanti ha accomulato materiale e ricordi del cronista.
Un libro pieno di storie, di racconti, di interviste a personaggi famosi, cantanti, leader politici, astronauti, attori e attrici. La prefazione del libro e` affidata alla professoressa Maria Pia Cappello, scrittrice raffinata e meticolosa.
Ecco alcuni passaggi “La elaborazione che deriva dal recupero del passato attraverso reportages, flashbacks, notizie storiche, reminiscenze, interviste e aneddoti, inglobati in un percorso biografico-professionale che dona un importante contributo al giornalismo e un senso alle motivazioni della ricerca individuale-esistenziale. D’altra parte, l’approfondimento delle peculiarità nazionali comporta una vera analisi di pluralismo culturale con istanze ideologico-sociali ed elaborazione formale.Attento alla ricostruzione della vita familiare e della storia, ripercorre le esperienze più significative che si intrecciano con le dinamiche del suo pensiero. Ne coglie i contesti ambientali e soprattutto sociali, restituendoci una rappresentazione quasi cinematografica affiancata da un’analisi completa.
Infatti, Vittorio Coco ripercorre, in una sequenza che segue soprattutto il flusso della memoria, l’infanzia e la giovinezza, l’esperienza terribile e devastante della guerra “Quando sono nato mancava mio padre Ubaldo. Qualche mese prima della mia nascita, era stato richiamato dal ministero della guerra per partecipare alla campagna in Etiopia…..Lo incontrerò per la prima volta al suo ritorno dalla prigionia in Africa…..Prima di morire mi disse di smontare tutte le falsità dette negli ultimi 70 anni sulle scarpe di cartone indossate dai nostri soldati….. E quello che noi (io e mio zio) credevamo fossero fuochi d`artificio in effetti erano le cannonate che partivano dalle navi attraccate ad Anzio-Nettuno per colpire i tedeschi in ritirata nelle vicinanze di Cassino”.
Vittorio Coco racconta il “grande esodo verso il Canada, gli Stati Uniti d`America, il Brasile e l’Argentina”, ricordando la sua partenza per il Canada: “Nel 1959, ottengo l`atto di richiamo da mio padre e parto alla volta del Canada con a tracollo la mia Bencini. Del Canada conoscevo poco o nulla. L`unica cosa che avevo letto era che in questo immenso Paese vivevano gli esquimesi… Accompagnato da mia madre, zio Ferdinando e nonno Vincenzo mi recai a Napoli per prendere la turbo nave Olympia che mi avrebbe condotto ad Halifax. Otto giorni di odissea…. Nell’aprile del 1960 la mia famiglia al completo è finalmente in Canada. Mia madre trova lavoro presso un ristorante gestito da una famiglia greca, mia sorella e mio fratello saranno iscritti alle scuole elementari. Nel novembre dello stesso anno mi raggiunge la donna che sposerò e nel 1963 Nancy ci regalerà l`unico erede: Vinicio”.
L’autore fa rivivere alla memoria, in modo reale, le scene di cui è stato testimone; sono esperienze che adesso, a distanza di molti anni, creano in lui profonda riflessione e analisi. E’ rimarchevole il minuzioso approfondimento dell’emigrazione italiana in Canada che “come la maggior parte delle emigrazioni, ha avuto due momenti: il primo tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 e il secondo dopo la Seconda Guerra Mondiale. I primi a giungere in Canada sono stati gli emigranti provenienti dal Veneto e dal Friuli e ragazzi provenienti dall’Italia Meridionale e Centrale. Tra questi c`ero anch`io. Non avevo ancora vent`anni……Oggi gli italiani sono presenti in quasi tutto il territorio. Le mete più ambite dagli emigranti furono Montreal e Toronto, solo successivamente gli Italiani si trasferirono anche in altre città come Ottawa, Windsor, Edmonton, Vancouver……Abituarsi a vivere in Canada non è stato facile… soprattutto il clima fu un grande problema all’inizio, un clima ben diverso dall’Italia, tanto più rigido, in particolare più freddo rispetto all’Italia Meridionale…… non c’era il sole italiano e noi dovevano lavorare quasi sempre all’aperto. I primi anni sono stati davvero duri, fatti di sacrifici e di pianti; ben presto, però quella tristezza ha fatto posto alla speranza, alla speranza di poter vivere dignitosamente e di poter offrire ai propri figli una vita migliore”.
Dal racconto di realtà concrete e commoventi, emergono continuamente gli aspetti più radicati nella coscienza personale dell’autore che riconducono spesso ad ispirazioni di natura lirica e poetica: “E’ comune l’immagine collettiva dell’immigrato italiano arrivato nei primi anni 60 in Nord America…è un lavoratore manuale che trasporta una valigia di cartone legata con lo spago…. Questa è un’immagine che viene utilizzata sia all’interno della comunità italiana come parte del proprio folklore sull’immigrazione, sia all’esterno dai media e da altri. Mentre i possedimenti custoditi all`interno della valigia di cartone potevano essere pochi, c’erano costumi e tradizioni che erano vecchi di secoli.”
Inoltre, l’autore sottolinea che c’è “un altro dato da analizzare per quanto riguarda questa emigrazione, ovvero il fatto che essa non è mai completamente terminata. Ancora oggi infatti ci sono tantissimi giovani ricercatori e studiosi italiani che si recano in Canada per costruire il proprio futuro, continuando a fare ciò che tanti Italiani hanno fatto prima di loro. C’è una differenza però rispetto ai giovani Italiani che arrivavano in Canada per lavorare i campi o per fare i muratori… i giovani di oggi hanno nelle loro tasche una laurea o un diploma e l’Italia non può garantire pari possibilità di carriera….”
Inoltre, lo stile di questo romanzo unisce qualità di chiarezza e linearità giornalistica ad episodi coinvolgenti della struttura dialogica. L’effetto complessivo della struttura argomentativa è invece accresciuto dalla forza razionale e persuasiva sul piano emotivo. Si avverte una profonda religiosità evidente anche nell’intera famiglia dell’autore: “Mia madre Irma: una donna dolce, bella e devota a Sant`Erasmo, Patrono di Roccacorga….. Il 26 luglio a Pontinia c`è la grande festa di Sant`Anna…… Nel 1959 viene inaugurata la Chiesa Santa Maria Goretti di Edmonton”.
Nel suo straordinario talento di scrittura, spiccano meravigliando il lettore sia una nobile sensibilità che l’abilità a ricomporre eventi e storie secondo una logica che aggiunge le sfumature dei caratteri dei vari personaggi ai colori di mondi diversi ma paralleli.
Vittorio Coco passa quindi per gradi dalla chiarezza analitica alla complessa evoluzione storica. Nel contempo, si avverte una metamorfosi poiché le cornici storiche entro le quali si inquadrano gli eventi come in un film, sono ricostruite e narrate con perizia; esse riportano alla memoria e introducono i lettori della nuova generazione a tematiche e situazioni di un passato che hanno letto nei libri di storia oppure raccontati dai nonni. E il suo messaggio è anche per i cari nipoti Christopher, Gabriella e Isabella.
Tuttavia, il tempo della storia e della memoria è inserito in un altro tempo: il tempo paesano e moderno, il tempo mitico e nostalgico dell’eterno ritorno. Uno dei temi predominanti è il rapporto d’amore e di nostalgia con il luogo paterno, microcosmo felice ma intaccato e scalfito dalla storia, dalla guerra, dalle necessità e dalle decisioni coraggiose. E dopo alcuni anni il padre “nell`agosto del 1966, dopo quasi sette anni in Canada…. decide insieme alla madre e al fratello di far ritorno definitivamente in Italia”.
Da questa visione del mondo scaturisce una poetica e perfetta coerenza che trova la sua formulazione più compiuta e sistematica nel valore dell’amicizia: “Nel cammino della vita… si incontrano tantissime persone con cui l`amicizia diventa sacra e per tutta la vita. Tra questi, mi piace annoverare Johnny Lombardi, il figlio Lenny, sua moglie Grace e Teresa Lombardi…. Sergio Tagliavini che oltre ad essere stato un maestro del giornalismo, è stato un consigliere, un fratello maggiore…..Tra i miei amici di avventura, mi piace menzionare Tony Porretta, uomo di grande umanità e promotore della nostra cultura in Nord America. Ma tra i miei amici c`è anche uno straniero, Alì Bidabadi”.
Si intensifica soprattutto la capacità di conferire unità e compattezza a diversi argomenti che compongono il romanzo, consentendo passaggi e legami da un argomento all’altro. Alcuni brani descrivono scenari di paese, paesaggi e sensazioni che costituiscono un fitto reticolo di ricordi. Inoltre, lo stile di Vittorio Coco ha la funzione di porre in risalto i rapporti di analogia e continuità storica, tematica e argomentativa esistenti tra le varie parti del testo risalenti a diversi periodi. Di qui l’uso costante di reportages e collegamenti attraverso la tecnica della ripresa e della memoria.
L’autore riflette anche sull’aspetto sociale ed emerge l’orgoglio italiano: “La comunità Italiana ha sempre avuto un ruolo molto importante in Canada tanto che, il 25 Ottobre 2012, Citizenship and Immigration Canada ha annunciato l’avvio di un progetto per le scuole elementari e medie per promuovere e riconoscere il grande contributo degli italo-canadesi nello sviluppo del paese. Il progetto si chiama “Italian Heritage in Canada Curriculum ….Attraverso le diverse generazioni, gli italiani hanno scalato posizioni sociali e nel tempo hanno fondato imprese di varia natura…..Oggi il Canada è meta di un numero minore di italiani ma con professionalità molto elevate”.
Inoltre, l’atteggiamento razionale ed intuitivo consente una conoscenza profonda della realtà e permette di cogliere l’essenza giornalistica. Il tempo e lo spazio di decenni sono vissuti da Vittorio Coco non solo come risultati di notevoli collaborazioni con la CHIN, inviato per il Festival di Sanremo, incarichi politici, presidenze della Federazione Laziale, documentari, interviste e articoli, ma anche in quanto simboli ed esempi. Se da un lato sono oggetto di riferimenti storici e quindi di riflessione………..
A pubblicazione avvenuta, il libro verra` presentato in Canada, Stati Uniti, Italia e Sud America, sono previste traduzuioni in inglese e spagnolo….
Il libro e` edito dal nostro giornale con il contributo di molte istitutioni.