Lukashenko minaccia lo stop del transito di gas verso l’Ue

by | Nov 12, 2021 | EUROPA, POLITICS, World | 0 comments

Gentiloni, non ci faremo intimidire dalle sue minacce

Aleksandr Lukashenko ha minacciato di interrompere il transito del gas verso l’Europa attraverso il gasdotto Yamal-Europe se l’Ue estenderà le sanzioni.

“Forniamo calore all’Europa, e per di più minacciano di chiudere la frontiera.

E se interrompessimo l’erogazione di gas naturale?” ha detto il presidente bielorusso.

 A handout photo made available by BelTA shows migrants at their camp at the Belarus-Polish border in the Grodno region, not far from the checkpoint Bruzgi, Belarus, 11 November 2021. Hundreds refugees who want to obtain asylum in the European Union have been trapped at low temperatures for four days at the border. EPA/LEONID SCHEGLOV/ BelTA /HANDOUT MANDATORY CREDIT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

“Non ci facciamo intimidire dalle minacce di Lukashenko”, la replica a distanza del commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni. “Quando parliamo di autonomia strategica dell’Ue in campo energetico – ha detto in una conferenza stampa – sarà fondamentale nel medio termine; nel breve, certamente, dobbiamo lavorare per utilizzare al meglio le relazioni esistenti, con il Nord Africa, con la Norvegia, con la Russia”, ha sottolineato.
Sulla minaccia di bloccare il transito di gas all’Europa, è intervenuta anche la leader dell’opposizione bielorussa, Svetlana Tikhanovskaya, secondo la quale Lukashenko starebbe ‘bluffando’ e che una simile decisione sarebbe “un danno più per la Bielorussia che per l’Unione europea”.

Intanto oggi in Bielorussia l’Unhcr e l’Oim, assieme alla Croce rossa bielorussa, hanno dato assistenza ai migranti bloccati alle frontiere. “Le priorità ora sono evitare morti e spostare le persone in luoghi più sicuri in Bielorussia. Apprezziamo l’accesso e siamo pronti ad assistere per trovare soluzioni”, afferma l’Alto rappresentante per i rifugiati, Filippo GrandiGrandi.

“A proposito di controllo del territorio, dei confini e dei rischi legati all’immigrazione clandestina, nelle prossime settimane sarò in Polonia perché ai confini dell’Europa sta succedendo qualcosa di pericoloso”, ha dichiarato Salvini, a Catanzaro per una riunione con i consiglieri eletti alla Regione Calabria e il gruppo dirigente del partito.

Secondo il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni, quanto sta accadendo al confine tra Polonia e Bielorussia è, allo stesso tempo, “una vergogna e un dramma. Non abbiamo paura delle minacce di Lukashenko dal punto di vista economico – ha detto in una intervista alla Cnn -, è necessario che l’uso dei migranti come arma finisca, e per questo obiettivo noi potremmo usare tutti mezzi che abbiamo a disposizione, dalle sanzioni ad un’isolamento politico. Noi non possiamo accettare questo tipo di atteggiamento”.

Nel corso di una conversazione telefonica con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente russo Vladimir Putin “si è espresso a favore del ripristino dei contatti tra i Paesi Ue e la Bielorussia allo scopo di trovare una soluzione” alla situazione al confine tra Bielorussia e Polonia,  dichiara il Cremlino.

I paesi occidentali al Consiglio di Sicurezza Onu hanno condannato la Bielorussia per la crisi dei confini con la Polonia. In una dichiarazione congiunta Estonia, Francia, Irlanda, Norvegia, Usa e Regno Unito hanno condannato la “strumentalizzazione di esseri umani orchestrata” dalla Bielorussia al confine con la Polonia al fine di “destabilizzare il confine esterno dell’Unione Europea”.
L’obiettivo, hanno sottolineato, è anche quello di “destabilizzare i Paesi vicini” e “distrarre l’attenzione dalle proprie crescenti violazioni dei diritti umani”.

La Russia si difende all’Onu affermando che non sta aiutando i migranti ad affollarsi al confine della Bielorussia con la Polonia. Lo ha detto il vice ambasciatore russo all’Onu, Dmitry Polyanskiy: “No, assolutamente no”, ha detto sui possibili aiuti ai migranti a margine della riunione d’emergenza a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza convocata su richiesta di Estonia, Francia e Irlanda. E sui movimenti dei caccia nei cieli bielorussi, Polyanskiy ha spiegato che si trattava di una “risposta al massiccio dispiegamento” di guardie armate polacche sul confine.