La Procura di Termini Imerese interviene con una nota dopo le informazioni circolate e dopo alcune affermazioni della famiglia: “I vestiti di Simona non c’erano perchè sono stati sequestrati. Tutte le persone sono state collaborative”.

ROMA – Non è vero che i ragazzi che hanno partecipato alla festa in piscina in cui Simona Cinà ha perso la vita non abbiano parlato o risposto alle domande. E non è vero che nella villa non ci fossero alcolici o altre tracce della festa: la Procura di Termini Imerese, con una nota stampa firmata dalla Procuratrice Lorenza Tamburi, , smentisce diverse affermazioni fatte nelle scorse ore dalla famiglia della ragazza siciliana che è morta in piscina durante una festa, apparentemente senza che nessuno si sia accorto di nulla. A partire dal fatto che la giovane non avesse i vestiti.
I vestiti di Simona, fa sapere ora la Procura in un comunicato ufficiale, sono stati sequestrati ed è per questo che non sono stati trovati dai familiari. “Sono attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria per il compimento dei successivi atti di indagine”.
“TUTTI SONO STATI COLLABORATIVI”
Spiega ancora la Procura: “Nell’immediatezza dei fatti si è provveduto a identificare e sentire tutti i soggetti all’interno della villa al momento dell’arrivo dei Carabinieri: tutti quanti sono stati sentiti, hanno avuto un atteggiamento collaborativo, mettendosi a disposizione dell’autorità Giudiziaria. Infine, si deve rilevare l’assoluta infondatezza dell’informazione relativa al mancato rinvenimento sui bordi e nella zona adiacente la piscina, di oggetti ( bottiglie, bicchieri, piatti) che lasciassero ritenere che in quel luogo si era tenuta una festa. In detti luoghi, e in particolare nel bancone adibito a bar, sono stati rinvenuti bicchieri e bottiglie di alcolici, come documentato: ciò a riprova di quanto affermato dai partecipanti sin dalle prime battute. Anche il predetto materiale è stato sottoposto a sequestro
Allo stato , dunque, non vi sono elementi in ragione dei quali ipotizzare che taluno abbia alterato la zona ove sono accaduti i fatti, facendo scomparire oggetti: anche tale circostanza sarà oggetto di ulteriori approfondimenti”. La famiglia di Simona aveva detto in alcune interviste che nella zona della piscina c’erano solo bottiglie di acqua, come se gli alcolici e le altre cose legate alla festa fossero state fatte sparire.
IL CORPO DI SIMONA ERA SUL FONDO DELLA PISCINA
Il corpo della ragazza, si spiega ancora nella nota, è stato ritrovato dagli ultimi partecipanti della festa intorno alle 4 : era sul fondo della piscina, in un angolo scarsamente illuminato e lontano dalla zona dove si trovavano la consolle, il bar e i bagni (e dove c’era quindi più ‘traffico’ di persone). Almeno due ragazzi si sarebbero tuffati recuperando il corpo della ventenne e avrebbero praticato le manovre di soccorso in attesa degli operatori.
Arrivati i soccorritori, non hanno potuto fare a meno di costatare il decesso intorno alle 5. Successivamente sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Bagheria aiutati dal personale del Nucleo Investigativo di Monreale. Poi il magistrato di turno. Il medico legale, arrivato successivamente, ha fatto un’ispezione cadaverica esterna, a cui seguirà l’autopsia che verrà eseguita giovedì (e non più domani).
Nella nota stampa, la Procura spiega di aver deciso di intervenire con una nota per “rettificare alcune informazioni che sono circolate e sono state diffuse dalla stampa”. Nella conclusione della nota, infine, la Procura dice che “auspica che non vengano più diffuse informazioni non veritiere in relazione al decesso di una giovane donna, così da poter rivolgere energie e risorse esclusivamente ad assicurare alla famiglia l’accertamento dell’esatta dinamica dei fatti accaduti nelle prime ore del 2 agosto. Alla stessa famiglia si intende porgere le più profonde e sentite condoglianze per la perdita subita”.
Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it