Il voto all`estero
un diritto democratico o ingerenza?
di Nello Passaro
A ben vedere, indipendentemente dal fatto che esso sia stato concesso e dal merito riconosciuto a chi ha lottato per ottenerlo, il diritto di voto concesso agli italiani all’estero rappresenta , allo stato attuale, non solo per la sue modalita’ di espressione e, volendo, per la sua incidenza agli effetti pratici , una vera e propria farsa o una pretesa fuori luogo ed anacronistica da parte di chi , vivendo un’altra realta’, vuole,attraverso il suo esercizio, arrogarsi il diritto di incidere in un contesto diverso, da cui e’, non solo fisicamente, comunque lontano anche se non estraneo.
Esso sostanzialmente non incide nelle sue attuali e future condizioni di vita non soggette ad ingerenza da parte della sua nazione di provenienza.
A questo punto ci dovremmo chiedere se valga tuttora la pena di continuare a chiederne il suo esercizio o se non sia il caso di trovare delle forme alternative per dialogare e richiamare l’attenzione da parte del nostro governo su questioni e problematiche specifiche legate al nostro mondo attraverso rappresentanze dirette dell’una e dell’altra parte , che a confronto esaminino e propongano al Parlamento o al Governo forme di intervento idonee alla loro soluzione .
Per onesta’ intellettuale dovremmo , quindi, come cittadini residenti all’estero effettivamente chiederci se sia effettivamente logico e rispettosa la nostra pretesa di continuare ad esercitare questo diritto o se non sia piu’ giusto riconoscere che il suo esercizio ci induce ad esercitare una forma di ingerenza nel contesto di una societa’ da cui da lungo tempo o comunque siamo lontani per nostri attuali interessi divergenti.
Sarebbe il caso quindi di soffermarsi sulla necessita’ di cambiare rotta riconoscendo la necessita’e l’ opportunita’ di legiferare una forma di sospensione dell’ esercizio di questo diritto, da esercitare solo al rientro sul territorio nazionale.
Una forma di rappresentanza universale del mondo dell’emigrazione con il compito di interloquire con il governo ed il Parlamento italiano chiamati a dare attenzione e soluzione alle problematiche dell’ emigrazione all’estero sarebbe forse piu’ credibile, non anacronistica e forse piu’ efficace.
Un confronto di rappresentanze istituzionalizzate responsabili dirette dei diversi ruoli a cui sono preposte , chiamate a fornire agli italiani all’estero e agli italiani in Italia la dimostrazione del loro impegno e del loro operato al riguardo.
Nello Passaro