Politica Meloni: ‘Pieno sostegno a Kiev, l’Italia non invierà soldati in territorio ucraino’

by | Oct 22, 2025 | EUROPA, Italy, POLITICS, PRIMOPIANO

Sull’Ucraina “la nostra posizione non cambia e non può cambiare”


Redazione ANSA

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La premier al Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Il piano sul Medio Oriente ‘indiscutibile successo’ di Trump. Prospettiva di pace a Gaza ma ‘Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo e deve essere disarmato’Meloni, menzogne e accuse ma maggioranza italiani con noi RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sull’Ucraina “la nostra posizione non cambia e non può cambiare davanti alle vittime civili alle immagini delle case sistematicamente bombardate dai russi sulla popolazione civile che resiste da oramai quattro anni”.

Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. “Il nostro sostegno al popolo ucraino rimane determinato nell’unico intento di arrivare alla pace, l’ho detto a Zelensky anche pochi giorni fa al telefono”.

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“Lasciatemi nuovamente nettamente ribadire la posizione del governo: ciascuna nazione contribuirà agli sforzi” dei Volenterosi per Kiev ma “l’Italia ha già chiarito che non prevede l’invio di soldati nel territorio ucraino”, ha aggiunto.Meloni, Palestina senza Hamas condizione per riconoscimento RIPRODUZIONE RISERVATA

Per il “piano in 20 punti sulla crisi mediorientale” siamo “molto grati a tutti i mediatori per lo sforzo diplomatico, Egitto, Qatar e Turchia soprattutto al presidente degli Usa Donald Trump che ha dedicato energie straordinarie per raggiungere quello che è un suo indiscutibile successo“, ha detto Meloni.

Per Gaza “l’Italia continua a svolgere un lavoro intenso che la pone al primo posto tra le nazioni occidentali ed è pronta a incrementare il suo sforzo”, e “da troppe parti, soprattutto per interesse, si finge di non vederlo o si tenta di negarlo”, ha aggiunto. Il nostro “sforzo” per Gaza, “unico tra le nazioni occidentali fa giustizia delle troppe polemiche e menzogne ascoltate in questi mesi. E sono orgogliosa di rappresentare una nazione in cui la maggioranza dei cittadini sa ancora distinguere fra il cinismo sbandierato a favore di telecamere e la solidarietà vera e silenziosa“.
Meloni, Palestina senza Hamas condizione per riconoscimento RIPRODUZIONE RISERVATA
Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo nella governance transitoria e nel futuro Stato palestinese, e deve essere disarmato, per impedire che continui a rappresentare una minaccia per la stabilità regionale. Abbiamo avuto, anche in questi giorni, prova della ferocia di questa organizzazione anche nei confronti degli stessi palestinesi, in una pericolosa serie di esecuzioni sommarie che consideriamo inaccettabili.
Sono queste le precondizioni necessarie anche per il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina, come anche da indicazione di questo Parlamento. Il governo è pronto ad agire di conseguenza quando queste condizioni si saranno materializzate”, ha detto. “L’Italia non potrà sostenere la proposta di revisione della legge clima europea a maggior ragione se non sarà sostanziata da un vero cambio di approccio“, ha aggiunto. L’ Italia, sottolinea, “sostiene e continuerà a sostenere un ambizioso percorso di riduzione delle emissioni ma riteniamo che il modo migliore per non raggiungere questo obiettivo sia continuare a rincorrere un approccio ideologico e pertanto irragionevole che pone obiettivi insostenibili e quindi irraggiungibili” che “rischiano di compromettere definitivamente la credibilità stessa dell’Unione europea”.

“Non può esistere solo l’elettrificazione per il futuro dell’auto, e tantomeno per quello del trasporto pesante o dell’industria, a partire da quella dell’acciaio, del vetro e del cemento. Dobbiamo al contrario rimanere aperti a tutte le soluzioni, come anche i biocarburanti sostenibili, che possono contribuire alla decarbonizzazione e che devono essere consentiti anche dopo il 2035“, ha affermato. “Finalmente – ha aggiunto -, anche grazie alla nostra insistenza su questo punto e alla nostra capacità di portare su queste posizioni altri importanti partner europei, registriamo una prima apertura da parte della presidente von der Leyen che, nella lettera sulla competitività inviata ai leader lunedì scorso, in previsione del Consiglio, fa esplicito riferimento a questa possibilità”.

Con Merz e altri 15 leader abbiamo indirizzato una lettera” a Ursula von der Leyen “per accelerare la semplificazione” in tre punti tra i quali una revisione dell’attuale normativa, “la cancellazione della regolamentazione non necessaria e il contenimento delle proposte legislative dove maggiore” è l’efficacia dell’intervento europeo, ha detto Meloni. “Non è il momento di esitare ma il tempo di porre rimedio agli errori del passato”.

In Aula, accanto alla presidente del Consiglio, il governo è quasi al completo. Vicino a Meloni, per ora, ci sono il vicepremier Matteo Salvini e i ministri Adolfo Urso (Imprese), Tommaso Foti (Affari Ue), Pichetto Fratin (Ambiente), Roberto Calderoli (Autonomie), Anna Maria Bernini (Università), Daniela Santanché (Turismo), Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), Paolo Zangrillo (Pubblica amministrazione), Alessandro Giuli (Cultira) e Orazio Schillaci (Salute). L’aula è quasi al completo. Presiede il presidente Ignazio La Russa.

“Il Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre ancora una volta arriva in un frangente internazionale estremamente complesso” e l’Italia si presenta “forte di una stabilità politica rara nella storia repubblicana“, ha sostenuto Meloni, sottolineando che gli “indicatori economici e finanziari solidi la rendono apprezzata dagli analisti e attrattiva per gli investitori”.

“Il riconoscimento del Fondo Monetario Internazionale e l’ultima valutazione sul rating dell’Italia da parte dell’agenzia Dbrs, riportano finalmente l’Italia dove merita di stare, cioè in serie A, e dimostrano la correttezza della strategia di sviluppo e delle politiche di bilancio messe in campo da questo governo, confermate anche con la legge di bilancio varata la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri. Tutto questo consente all’Italia di presentarsi con autorevolezza al tavolo del Consiglio europeo, per contribuire, con le sue posizioni, a scelte che necessitano di pragmatismo, di visione e di ambizione”, ha aggiunto.

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