Bloccati gli aeroporti Kennedy e Newark per verificare eventuali danni
I grattacieli di New York hanno tremato oggi per un terremoto che ha provocato momenti di ansia in città, ma per fortuna nessun danno.
Mezzo minuto di scosse sono state registrate alle 10.23 ora locale con epicentro a Lebanon, in New Jersey, un’ottantina di chilometri a ovest dalla Grande Mela, e magnitudo 4.7.
Il terremoto, che ha fatto scendere la gente per strada, è stato avvertito da circa 42 milioni di persone (la stima è dello US Geological Survey) lungo la costa Est, da Boston a Filadelfia.
Il presidente Biden è stato avvertito e ha parlato con il governatore del New Jersey Phil Murphy per offrire assistenza se necessario.
Per motivi precauzionali sono stati sospesi atterraggi e decolli nei maggiori scali della zona tra cui JFK e Liberty-Newark in modo da consentire ispezioni alle piste. E’ stato anche chiuso l’Holland Tunnel che collega Manhattan col New Jersey passando sotto l’Hudson.
I grattacieli della città hanno oscillato (l’Empire State Building ha postato su X un messaggio rassicurante: ‘Sto bene’) creando paura nei loro occupanti, mentre i banchi hanno tremato nelle scuole ma l’orario di fine lezioni non è stato per questo anticipato.
“Stiamo valutando eventuali danni”, ha detto la governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, mentre il sindaco Eric Adams, subito al centro di polemiche per il ritardo di oltre 40 minuti con cui sono arrivati gli Amber Alert sui cellulari dei suoi concittadini, ha invitato i newyorkesi ad andare avanti con le loro occupazioni “come in una giornata normale”, anche nell’eventualità di scosse di assestamento.
Le metropolitane cittadine non hanno subito interruzioni, mentre, per controllare i binari, sono stati rallentati i treni di lunga percorrenza tra Washington e Boston.
Si è fermato per un attimo il Consiglio di Sicurezza Onu quando il Palazzo di Vetro ha tremato durante un briefing sulla situazione a Gaza della presidente di Save The Children, Janti Soeripto. “Posso proseguire?”, ha detto lei, sorpresa, mentre un astante chiedeva se “è stato un terremoto?” e un altro ha scherzato: “Hai fatto tremare la terra”.
I terremoti a New York sono rari ma non impossibili: lo scorso gennaio un sisma di 1.7 di magnitudo è stato segnalato nel Queens, mentre nel 2011 un terremoto di 5.8 con epicentro in Virginia portò all’evacuazione del municipio e di edifici per uffici a Manhattan. Il rischio è comunque relativamente basso: secondo uno studio del 2008, un sisma di magnitudo 5 accade in media una volta in un secolo.
Terremoto a New York per tensioni nella placca nord americana
La scossa di magnitudo 4.8 che ha colpito il New Jersey facendo tremare anche New York è dovuta alle tensioni sviluppate all’interno della placca Nord Americana vicino al margine continentale. In genere questa dinamica provoca terremoti che non superano magnitudo 6 (dunque mille volte meno energetici di quelli che si registrano in California).
Tra gli esempi più recenti c’è il terremoto avvenuto in Virginia il 23 agosto 2011, che con una magnitudo di 5.8 fu 32 volte più energetico di quello odierno e portò a riscrivere la mappa di sismicità degli Stati Uniti. Lo ricorda Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Il terremoto intraplacca che ha colpito New York, con magnitudo 4.8, può essere considerato un terremoto leggero: basti pensare che di terremoti con magnitudo compresa tra 4 e 5 ogni anno se ne registrano 15.000 nel mondo, una ventina solo in Italia”, spiega l’esperto.
“Certamente la scossa fa scalpore perché colpisce una zona densamente popolata con grandi grattacieli, e poi perché la parte orientale degli Stati Uniti è stata a lungo considerata una zona poco sismica, ma dopo l’evento del 2011 in Virginia sappiamo che i terremoti lì non sono più una novità”.
I terremoti forti rimangono comunque una rarità, perché la situazione è completamente diversa da quella che si registra in California, dove “ci sono due placche, quella nord americana e quella pacifica, che si muovono l’una accanto all’altra”.
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