Cronaca internazionale
Un “whistleblower” ha rivelato al Congresso Usa che la Cia avrebbe pagato gli analisti per insabbiare la verità sull’origine del Covid-19: è polemica
Intelligence Usa sotto accusa
Il presidente della commissione, il repubblicano dell’Ohio Brad Wenstrup e il collega Mike Turner chiedono che tutta la documentazione relativa all’origine del Covid-19 in possesso dell’agenzia d’intelligence sia resa immediatamente pubblica. Secondo il comunicato stampa diffuso dal comitato, l’informatore ha testimoniato che solo l’analista più esperto di un team della Cia – composto da sette membri – che indagava sull’origine della pandemia supportava la teoria del salto di specie: il “whistleblower” ha affermato che gli altri sei membri del team che sostengono la tesi della fuga del virus dal lavoratorio hanno poi ricevuto “un significativo incentivo monetario per cambiare la loro posizione“. Si tratta, tuttavia, di “funzionari esperti con una significativa competenza scientifica“. Wenstrup e Turner hanno inviato una lettera al direttore della Cia William Burns, richiedendo documenti e comunicazioni sul Covid-19, comprese le sue interazioni con diversi altri rami del governo e le retribuzioni e i bonus concessi agli analisti dell’agenzia.
In risposta alle domande inviate via email da Science, il direttore degli affari pubblici della Cia Tammy Kupperman Thorp ha contestato il resoconto dell’informatore: “Alla Cia ci impegniamo a rispettare i più alti standard di rigore analitico, integrità e obiettività. Non paghiamo gli analisti per raggiungere conclusioni specifiche. Prendiamo queste accuse estremamente sul serio e le stiamo esaminando. Terremo adeguatamente informate le nostre commissioni di supervisione del Congresso“, sottolinea.
Scoppia la polemica
Sebbene la comunità d’intelligence sia giunta a conclusioni diverse, l’Fbi è stata la prima agenzia statunitense a concludere che la pandemia di Covid-19 molto probabilmente avrebbe avuto origine da una fuga dal laboratorio di Wuahn seguita nelle stesse conclusioni, lo scorso, febbraio, anche dal dipartimento dell’Energia. John Ratcliffe, l’ex direttore dell’intelligence nazionale, ha dichiarato a tal proposito al Congresso che la cosiddetta teoria della fuga dal laboratorio era “l’unica spiegazione credibile per la pandemia“.