Un grano di altura, dalle ottime proprietà, in grado di resistere al clima più estremo, sopravvissuto alle calamità naturali, alla distruzione della guerra e all’abbandono del territorio.
Si produce ancora come una volta, le spighe vengono mietute a mano e la trebbiatura avviene in piazza, con un macchinario che lavora da oltre 100 anni.
È il grano bianco di Suvero che viene celebrato questo fine settimana con due giorni di eventi che si tengono nel piccolo borgo dell’alta Val di Vara.
La varietà è quella dell’Avanzi Tre o Grano Ventitré, coltivato nei due versanti della montagna: quello della Val di Vara in Liguria e quello della Lunigiana in Toscana. Una varietà ricavata nel 1919 attraverso la selezione di antichi frumenti locali grazie allo studio del professor Enrico Avanzi dell’Università di Pisa. Un progetto recente, che ha coinvolto anche la Regione Liguria, ha portato all’inserimento di questo grano nell’anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare. Sono rimasti pochi i produttori locali di questo frumento, tenero e chiaro. Ma la Festa del Grano di Suvero viene organizzata proprio per far conoscere la coltivazione, la tradizione e le specialità gastronomiche realizzate con questa farina, dalle tagliatelle al pane.
Sabato e domenica viene proposto un itinerario del gusto all’interno del borgo e la trebbiatura nella piazza del castello. Per l’occasione viene utilizzata una macchina trebbiatrice secolare, ancora perfettamente funzionante. Nelle cantine vengono esposti inoltre oggetti e ricordi che riportano alla cultura contadina. Un viaggio nel passato, nella festa organizzata da Comune e Pro Loco di Rocchetta Vara, attraverso la memoria e i sapori.
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