L’ex presidente ha chiesto che gli venisse scattata la foto segnaletica
Con il suo ingresso in tribunale, dove si è costituito per la vicenda della pornostar, Donald Trump è tecnicamente “under arrest”, sotto arresto, come riferiscono la Cnn ed altri media americani.
Per ora però non ci sono notizie di manette ai polsi del tycoon.
“Mi sto dirigendo verso Lower Manhattan, al tribunale. Sembra così surreale – Wow, mi arresteranno. Non riesco a credere che questo stia accadendo in America. MAGA!”: così Donald Trump su Truth poco prima di entrare in tribunale.
Trump ha chiesto espressamente che gli fosse scattata la foto segnaletica al tribunale di Manhattan. Lo riferiscono fonti del suo entourage alla Cnn. Il tycoon potrebbe voler sfruttare a suo favore l’immagine utilizzandola addirittura, secondo alcuni, per i manifesti elettorali della campagna 2024.
“Surreale”. Così Donald Trump ha definito la sua udienza entrando nel tribunale di Manhattan.
L’ex first lady Melania Trump è arrivata alla Trump Tower a New York dove aspetterà il marito fino alla fine dell’udienza nel tribunale di Manhattan per poi fare ritorno insieme nella residenza di Mar-a-Lago in Florida.
“Oggi è il giorno in cui un partito politico al potere arresta il suo principale oppositore per non aver commesso alcun crimine”, scrive Donald Trump in una email ai suoi sostenitori.
“L’attenzione del presidente Biden non è su Trump ma sul popolo americano”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un briefing con la stampa ribadendo che il presidente ha appreso la notizia dell’incriminazione del tycoon “come tutti noi dai media” e non aveva ricevuto nessuna anticipazione dal dipartimento di Giustizia.
Donald Trump ritiene che il processo per il caso della pornostar dovrebbe essere spostato nella vicina Staten Island, evitando il tribunale di Manhattan, una “sede molto di parte, con alcune aree che hanno votato 1% repubblicano”, scrive sul suo social Truth. Staten Island – l’unico quartiere della Grande Mela che ha votato per lui nel 2016 e nel 2020 – “sarebbe un luogo molto imparziale e sicuro per il processo”. “Inoltre – prosegue – il giudice altamente di parte e la sua famiglia sono ben conosciuti come persone che odiano Trump”. Il giudice, scrive il tycoon, “e’ stato un disastro di parte in un precedente caso legato a Trump, non si ricusera’, ha dato orribili ordini alla giuria, impossibile affrontarlo durante questo processo caccia alle streghe“. “Sua figlia ha lavorato per ‘Kamala’ ed ora per la campagna Biden-Harris. Processo farsa!!!”, conclude. La difesa di Trump potrebbe avanzare varie istanze chiedendo, oltre al trasferimento del processo per motivi ‘ambientali’, la ricusazione del giudice (che ha già’ trattato due casi legati al tycoon e al suo entourage) o invocando i termini di prescrizione.
“Quando vedete sui vostri schermi tv i Rino (Republican In Name Only) Karl Rove, Bill Barr o Paul Ryan cambiate canale o chiudete, è meglio guardare i democratici”: Donald Trump attacca sul suo social Truth rispettivamente l’ex stratega repubblicano, l’ex ministro della giustizia e l’ex speaker della Camera, tutti critici nei suoi confronti. Il tycoon se la prende in particolare con Fox per continuare ad ospitare Barr, accusandolo di non aver investigato sulle frodi elettorali perché “pietrificato” dalla paura di essere messo sotto impeachment. Il suo ex attorney general, pur criticando l’incriminazione, ha ammonito che Trump non dovrebbe affrontare il processo perché manca di self control. “I democratici della sinistra radicale hanno reso criminale l’uso del sistema giudiziario, questo non e’ quello che l’America dovrebbe essere”: a poche ore dalla sua storica incriminazione, Donald Trump continua ad attaccare e accusare sul suo social Truth.
Oltre 100 tra giornalisti, cameraman, anchorman sono già posizionati davanti all’aula del tribunale di Manhattan. Sin dall’alba si è anche formata una lunga fila di curiosi che spera di riuscire a entrare nell’aula per assistere alla prima udienza dell’ex presidente. In coda anche i quattro disegnatori che dovranno catturare con la loro matita le scene più salienti. “E’ stato più facile con El Chapo, c’erano meno giornalisti”, ha dichiarato al New York Times uno di loro, Andrea Shepard.
Anche decine di manifestanti pro-Trump sono già radunati davanti alla procura. Arrivano dal Connecticut, da Long Island e sono avvolti nella bandiera americana. Trump “è la cosa migliore che sia mai capitata a questo paese, è fantastico”, dicono orgogliosi anche se un po’ frustrati dal non poter manifestare liberamente sul marciapiede.
Secondo il tycoon, il procuratore di Manhattan dovrebbe “dimettersi”, dovrebbe essere “incriminato”.
In particolare, il giudice Juan Merchan consentirà l’ingresso in aula dei fotografi ma vieterà alle telecamere di riprendere l’udienza di Donald Trump, i fotografi saranno ammessi nei corridoi ma in aula potranno scattare foto solo prima dell’udienza. Lo riportano i media americani. I legali dell’ex presidente si erano espressi contro le telecamere per evitare che l’udienza di trasformasse in un circo.
L’interesse del pubblico e dei media per seguire l’incriminazione di Donald Trump e’ “incontestabile” ma prevalgono altri interessi concorrenti come la sicurezza dell’ imputato e la potenziale interferenza con “la dignità e il decoro della corte”. Così il giudice Merchan ha motivato la sua decisione di vietare le telecamere in aula (ma non nei corridoi) ammettendo solo cinque fotografi che potranno scattare immagini “per diversi minuti” prima che inizi l’udienza. Di sicuro quindi poi circoleranno foto di Trump sul banco degli imputati.
All’ex presidente non saranno imposte manette né foto segnaletica e in generale, secondo indiscrezioni riportate da Yahoo News, gli sarà risparmiato il tradizionale trattamento riservato ai criminali comuni. I capi di accusa contro Trump sarebbero 34, fra i quali falsificazione di documenti aziendali. Il giudice Juan Merchan potrebbe però imporre al tycoon di non parlare della sua incriminazione durante la campagna elettorale. I legali dell’ex presidente temono che possa “infiammare ancora di più gli animi”.