“Non mi aspettavo tutto questo affetto da parte dei tifosi alla mia prima partita in casa”.
Lo ha detto Lorenzo Insigne dopo i 45 minuti del debutto con la maglia rossa del Toronto Fc.
Caro Magnifico, scusa la domanda: cosa ti aspettavi?
Non hai debuttato dove eri sconosciuto.
Sei qui perche’ ci siamo noi che di te sappiamo tutto e di piu’, calcisticamente parlando s’intende.
Noi siamo gli espats, italiani nati nello Stivale e italiani nati in Canada.
Siamo gente con due Paesi e una patria: il calcio.
Il calcio qui da noi ha una importanza diversa e, se permetti, politicamente maggiore che non in Italia.
Perche’ dopo il mondiale dell’82 nessuno si e’ sentito imbarazzato di proclamare I’am Italian, anzi lo ha gridato al mondo aggiungendo We Are Number One.
Quel lontano, formidabile e indimenticato, trionfo e’ alla base del processo di “italianizzazione” del Toronto Fc iniziato alla grande con Seba Giovinco.
Caro fenomeno di Frattamaggiore, sei stato sommerso di affetto e – se permetti – di dollari, non solo per il Napoli e la Nazionale, ma perche’ qui rappresenti l’Italia che vince (l’Europeo) e che perde (qualificazione mondiale) ma che amiamo comunque.
Illustre Lorenzo, sai benissimo che quando un calciatore cambia casacca e’ soprattutto perche’ la squadra che l’acquista intende rafforzarsi sul campo.
Accettando di “scoprire” l’America, economicamente ti sei sistemato per la vita, mentre il Toronto si’ e’ rafforzato tre volte:
Sul campo, sugli spalti e sulla mappa del calcio che conta.
Ora il mondo del pallone sa che da queste parti c’e’ un club che ha i soldi e che non ha paura di spenderli.
Qui sotto la Torre, caro Lorenzo, hai trovato un veterano, Criscito, e un compagno di nazionale, Bernardeschi.
Sapevamo che avreste fatto la differenza e avete cominciato a dimostrarlo dopo essere stati accolti “con tanto affetto”.
Di quel 4-0 ricorderemo sempre la rasoiata a pelo d’erba di Bernardeschi, il tacco in retromarcia del vai e segna a Michael Bradley e gli sprazzi di bel gioco raramente visti in precedenza.
La prima controprova dell’impatto “italiano” al gioco del Toronto lo si avra’ domani sera quando Insigne, Bernardeschi, Criscito e soci andranno a Vancouver per giocarsi, in una partita secca, la cosiddetta Vojageurs Cup (coppa tra squadre canadesi) contro il team di casa Whitecaps.
Per i tre ex Serie A sara’ il primo impatto con le maxitrasferte da un angolo all’altro del Nord America.
Potrebbe, dovrebbe, essere il primo trofeo di una lunga serie.
Insigne e Bernardeschi giocheranno per noi almeno i prossimi quattro anni.
Saranno campionati tutti da godere, specialmente se andranno a “pescare” di nuovo in Italia.
Il meglio, insomma, e’ ancora da venire.