“L’attacco notturno della Russia a Odessa e Mykolaiv prova che lo Stato terrorista russo vuole mettere in pericolo la vita di 400 milioni di persone in vari Paesi che dipendono dalle esportazioni alimentari ucraine”.
Lo scrive su Telegram il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andry Yermak in riferimento al bombardamento della notte che ha danneggiato infrastrutture portuali a Odessa, dove vengono caricate le navi per l’esportazione di grano.
“Il mondo deve capire che l’obiettivo della Russia è quello di affamare e uccidere le persone. Hanno bisogno di ondate di rifugiati. È così che vogliono indebolire l’Occidente”.
La difesa ucraina ha abbattuto 6 missili Kalibr lanciati verso Odessa e 21 droni iraniani che si stavano avvicinando alla regione, ha dichiarato il Comando militare meridionale. “Sfortunatamente, i detriti dei missili hanno danneggiato le infrastrutture portuali”, ha dichiarato il comando. La regione di Odessa ospita i terminal marittimi fondamentali per l’accordo di esportazione di grano tra Mosca e Kiev e che ha permesso l’invio di oltre 32 milioni di tonnellate di grano ucraino in un anno.
Le truppe russe hanno lanciato un attacco di rappresaglia contro le strutture ucraine, dove si stavano preparando attacchi terroristici contro la Russia usando droni marini, dopo che è stato colpito il ponte di Crimea: lo ha detto il ministero della Difesa russo citato da Ria Novosti. “La notte scorsa le forze armate russe hanno lanciato un attacco di ritorsione con armi ad alta precisione contro strutture in cui si stavano preparando atti terroristici contro la Russia utilizzando imbarcazioni senza equipaggio, nonché nel luogo della loro fabbricazione a un cantiere navale vicino alla città di Odessa”, ha detto il ministero.
Il ministero della Difesa russo ha affermato che “nell’area di Mykolaiv e Odessa, sono stati distrutti depositi di carburante per circa 70mila tonnellate, che fornivano carburante alle forze armate ucraine”. “Tutti gli obiettivi pianificati per l’attacco sono stati colpiti. Sono stati registrati incendi e detonazioni sugli oggetti distrutti”, ha aggiunto il dipartimento.
Il Cremlino accusa l’Ucraina di usare il corridoio del grano sul Mar Nero per “scopi di combattimento”. “La zona dell’accordo del grano è usata dal regime di Kiev per scopi di combattimento”, ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov.
“Anche se prendiamo questa zona per l’attuazione dell’accordo sul grano, non è più un segreto per nessuno che questa zona è utilizzata dal regime di Kiev per scopi militari. Questo è un aspetto molto importante che non dovrebbe essere dimenticato”, ha detto il portavoce del Cremlino secondo l’agenzia Interfax. Le parole di Peskov arrivano all’indomani della criticata decisione di Mosca di non rinnovare l’accordo sul grano.
Peskov ha anche dichiarato che esportare i cereali ucraini sul Mar Nero senza le “adeguate garanzie di sicurezza” della partecipazione della Russia all’accordo sul grano può far sorgere dei “rischi” perché si tratta di “una zona che è direttamente vicina all’area di combattimento”. Lo riporta l’agenzia Interfax. “Se qualcosa viene formalizzato senza la Russia, allora questi rischi dovrebbero essere presi in considerazione”, ha detto Peskov.
La posizione dei Paesi europei sull’accordo del grano “dovrebbe essere definita senza vergogna”, afferma inoltre Peskov, citato dalla Tass, aggiungendo che le forniture di grano dalla Russia all’Africa saranno discussi al vertice di San Pietroburgo” e Mosca “è pronta a sostituire la fornitura di grano ucraino ai Paesi che ne hanno bisogno gratuitamente” dopo il ritiro russo dall’intesa.
Ieri Mosca ha annunciato di non rinnovare l’accordo sulle esportazioni di grano dai porti ucraini dopo aver dichiarato che, a suo dire, non sarebbero stati rimossi “gli ostacoli” alle esportazioni russe di cereali e fertilizzanti. “Apprezziamo molto il ruolo del signor Guterres nella conclusione di questo accordo e apprezziamo molto gli sforzi del signor Guterres nel cercare di convincere i Paesi europei ad adempiere agli obblighi che si sono assunti”, ha detto Peskov nominando il segretario generale dell’Onu. “Sfortunatamente – ha proseguito – ciò non è avvenuto. L’espressione ‘senza scrupoli’ è assolutamente applicabile ai Paesi europei”.