L’esercito israeliano ha avvisato i palestinesi di andare in l’Egitto. Il Papa telefona al parroco di Gaza
L’esercito israeliano ha individuato una serie di lanci dalla Siria verso il territorio israeliano.
Lo ha detto il portavoce militare specificando che “una parte di questi lanci sono passati nel territorio israeliano e, con tutta probabilità sono caduti in aree aperte”. Secondo i media, i razzi lanciati dalla Siria sono stati 5 e ora l’esercito sta attaccando le postazioni da dove sono partiti i lanci in Siria.
L’orrore della guerra non conosce limiti, neanche davanti a bambini innocenti che dormono nelle loro culle, alcuni nel lettone con mamma e papà: la furia di Hamas non li ha risparmiati nel kibbutz di Kfar Aza, dove i soldati israeliani hanno raccontato di aver trovato almeno 40 piccoli uccisi tra le decine di persone trucidate a sangue freddo. Alcuni dei bimbi, anche neonati, sono stati “decapitati“, hanno raccontato scioccati alla tv israeliana, secondo il reportage di una reporter di It24.
“Un massacro, un vero e proprio massacro”, ripetono anche i giornalisti che hanno visitato Kfar Aza, al confine con la Striscia, dove la notte tra venerdì e sabato scorso si sono infiltratati i miliziani di Hamas e delle altre fazioni palestinesi. Le loro testimonianze e le immagini che hanno scattato rimbalzano sui sociali, sui siti e danno appieno l’immagine del massacro: “C’è un forte odore di morte, è dappertutto”, riferiscono mentre dai loro video postati sui sociali si sentono rumori di esplosioni provenienti da Gaza. Nel kibbutz – gli hanno riferito i responsabili dell’esercito – sono state uccise decine, forse centinaia di persone tra uomini, donne e bambini: è stata una strage.
E i razzi di Hamas, nell’ultimo lancio da Gaza, hanno colpito l’Hotel Regina ad Ashkelon: colonne di fumo si vedono all’altezza del porto- C’era stato l’ultimatum agli abitanti della città, 40 km a nord della Striscia di Gaza: “Avvisiamo gli abitanti di Ashkelon di lasciare la loro città entro le 5 (le 16 in Italia)”. Un raid lanciato da Israele ha colpito il porto di Gaza. Le immagini trasmesse in tv da Al Jazeera hanno mostrato una densa nube di fumo dal porto con i pescherecci e le imbarcazioni in fiamme.
In mattinata attacco aereo israeliano sul valico di Rafah tra Egitto e Gaza, il secondo raid in meno di 24 ore. Lo ha riferito l’autorità di frontiera sul lato di Gaza, secondo quanto riporta il Washington Post. Il raid ha colpito il tratto di strada tra il lato egiziano e quello di Gaza del valico, lasciando “un buco che ostacola il transito verso e dalla parte egiziana”. Il valico di Rafah era stato appena riparato in seguito ad un attacco aereo israeliano ieri sera, ha detto a Sky News Arabia Iyad al-Bazum, portavoce del ministero degli Interni di Gaza controllato da Hamas. L’Egitto ha chiuso il valico di Rafah ‘sine die’, riferiscono fonti ad Al Arabiya.
I morti a Gaza per gli attacchi israeliani hanno raggiunto il numero di 830 con 4.250 feriti, ha fatto sapere il ministero della sanità di Hamas nella Striscia. Israele si sta muovendo verso “un completa offensiva”. Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant. “Ho allentato tutte le restrizioni, abbiamo il controllo dell’area e – ha spiegato parlando alle truppe al confine di Gaza – ci stiamo muovendo verso un’offensiva totale”. “Hamas ha voluto un cambio a Gaza, cambierà di 180 gradi rispetto a quanto ha pensato”. “Che cosa ci fa in Israele una portaerei americana? Comincerà a compiere gravi massacri da quelle parti, colpendo e distruggendo Gaza”. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, durante una conferenza stampa congiunta con il cancelliere austriaco Karl Nehammer in visita ad Ankara.
Monito delle Nazioni Unite a Israele: l’assedio totale di Gaza è “proibito” dal diritto internazionale umanitario. L’assedio totale di Israele alla Striscia di Gaza è vietato dal diritto internazionale, ha dichiarato il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk. “L’imposizione di assedi che mettono in pericolo la vita dei civili privandoli di beni essenziali per la loro sopravvivenza è vietata dal diritto internazionale umanitario”, ha sottolineato in un comunicato. “La portata e la velocità di ciò che sta accadendo nei territori palestinesi occupati e in Israele sono agghiaccianti. Il mio messaggio a tutte le parti è inequivocabile, le leggi di guerra devono essere rispettate”. Lo afferma il capo degli affari umanitari dell’Onu Martin Griffiths, sottolineando che “coloro che sono tenuti prigionieri devono essere trattati umanamente e gli ostaggi devono essere rilasciati senza indugio”. “Durante le ostilità, i civili e le infrastrutture civili devono essere protetti, e gli aiuti umanitari, i servizi e le forniture vitali a Gaza non vanno bloccati”, ha aggiunto.
“Sosteniamo Israele nell’intraprendere le azioni necessarie e proporzionate per difendere il suo Paese e proteggere la sua popolazione”: lo ha detto la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, Adrienne Watson. La Casa Bianca vuole quindi che Israele reagisca al feroce attacco di Hamas in modo “proporzionato”, ma non ha precisato se ci sono dei limiti che non dovrebbe oltrepassare, oltre al monito a non colpire civili. Gli Stati Uniti potrebbero dispiegare una seconda portaerei vicino a Israele, oltre all’ammiraglia Gerald R. Ford. Lo riferisce il Wall Street Journal citando fonti della Difesa americana.
Hamas, nessuna trattativa sugli ostaggi fino a fine guerra
Hamas non terrà “discussioni sui prigionieri e sugli ostaggi in mano delle forze della resistenza” fino alla fine della campagna militare, ha detto il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, come riferisce Haaretz.
Israele, mercoledì le scuole chiuse per motivi di sicurezza
“In seguito a una valutazione della situazione di sicurezza del Comando del Fronte Interno, il ministero dell’Istruzione ha annunciato che domani non ci sarà scuola in tutto il Paese”. Ha annunciato il ministero dell’Istruzione israeliano.
L’appello del figlio dei dispersi italiani: ‘Aiutateci’
“Priorità alla vita agli ostaggi, la priorità è portarli subito a casa, speriamo anche l’Italia possa aiutarci”. E’ l’appello lanciato da Nadav Kipnis, figlio della coppia italo-israeliana dispersa, contattato da Rai News 24. “Mio padre è disabile, ha una malattia che rende molto debole il sistema immunitario e i suoi muscoli. Se i miei genitori sono stati rapiti, come crediamo, speriamo papà possa avere i farmaci di cui ha bisogno”, ha aggiunto. “Non abbiamo conferme ufficiali, ma abbiamo informazioni che ci portano a credere che siano stati rapiti: abbiamo tracciato i loro cellulari, che non sono a casa, e c’è un video di terroristi che rapivano persone nel loro vicinato”, ha detto ancora Nadav Kipnis parlando dei genitori. D’altra parte, ha aggiunto, iniziano a circolare le liste delle vittime e i loro nomi non compaiono.
Il Papa telefona al parroco di Gaza
“Ieri ho parlato con Papa Francesco che mi ha manifestato la sua vicinanza e la sua preghiera per tutta la comunità ecclesiale di Gaza e per tutti i parrocchiani e abitanti”. A rivelarlo al Sir è il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, attualmente bloccato a Betlemme, in attesa di fare rientro presso la sua parrocchia, la Sacra Famiglia, l’unica cattolica della Striscia. “Ho ringraziato il Pontefice per il suo appello alla pace in Israele e in Palestina di domenica scorsa all’Angelus – ha aggiunto il religioso -. Papa Francesco ha impartito la sua benedizione perché tutti sentano la sua vicinanza”.Attualmente la parrocchia di Gaza ospita 130 rifugiati e altri sono ospitati in strutture parrocchiali limitrofe. “I bombardamenti – racconta padre Romanelli, riferendo testimonianze dei suoi parrocchiani – sono continui e duri. Sale la paura per una invasione di terra”.
A Pratica di Mare i primi 200 italiani da Tel Aviv
Sono atterrati a Pratica di Mare i due aerei militari che hanno riportato in Italia i primi 200 connazionali che hanno voluto lasciare Israele. In programma altri due voli militari. Altri 200 italiani circa saliranno a bordo dei mezzi dell’aeronautica militare italiana a Tel Aviv. In giornata, dopo l’arrivo di circa 200 persone, in due diversi boeing, sono stati programmati altri due voli con lo stesso aereo militare. Le operazioni disposte dai ministeri Difesa ed Esteri sono gestite dal Coordinamento di vertice interforze in coordinamento con gli uffici del Maeci. Nei prossimi due voli si prevede l’arrivo di 180-200 italiani che atterreranno anch’essi nell’aeroporto militare di Pratica di mare. A fine giornata saranno dunque rientrati da Israele 400 italiani.
Viminale, rafforzate le misure di prevenzione
Il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, ha presieduto al Viminale il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica per un’analisi delle possibili minacce legate alla grave crisi in Medio oriente. Nel corso dell’incontro, informa il ministero, “all’esito di una articolata valutazione dei profili di rischio, sono stati disposti l’innalzamento del livello di attenzione verso ogni possibile obiettivo e un rafforzamento delle misure di prevenzione sul territorio”. Alla riunione hanno partecipato il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, i vertici delle forze di polizia e quelli delle agenzie di sicurezza.
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