Mugellani nel mondo
Giuliana Ridolfi ambasciatrice d’Italia a New York
Intervista a cura di Margherita Di Pisa
Giuliana Ridolfi Cardillo, originaria di Marradi, vive in America da più di quarant’anni ed è Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2006. Ha lavorato all’Istituto Italiano di Cultura di New York e ci racconta la cultura italiana e italoamericana.
> Nella foto, Giuliana Ridolfi con l’allora Presidente della Columbus Citizens Foundation Lawrence Auriana a Roma a casa del Maestro Franco Zeffirelli per invitarlo alle Celebrazioni del Columbus Day in qualità’ di Grand Marshall. Che cosa l’ha portata in America? Di che cosa si occupa a New York?
Quando sono venuta in America negli anni 70 per aver sposato un Americano, gli Stati Uniti erano molto diversi da oggi! Grattacieli altissimi, strade enormi, macchine esagerate, moda e cibo diverso. Un Paese tutto da scoprire! L’Italia mi mancava moltissimo! Mi sentivo un pesce fuor d’acqua.
Dopo diversi anni decisi di trovarmi un lavoro in un ambiente Italiano e quando l’Istituto Italiano di Cultura indisse un concorso lo feci ed entrai all’Istituto Italiano di Cultura di New York dove rimasi per 40 anni.
Avevo lasciato l’Italia senza lasciarla mai perché ogni giorno entravo in territorio italiano senza lasciare gli Stati Uniti d’America. Quando il Direttore Furio Colombo mi diede l’incarico di addetta Stampa e di curare i rapporti con la comunità, ebbi modo di conoscere bene ed apprezzare l’operato della Comunità Italoamericana. E anche loro mi apprezzarono e mi trovai coinvolta in moltitudini di organizzazioni, Fondazioni e Istituzioni a scopo culturale che operavano per tener alto il nome dell’Italia con le sue tradizioni, lingua e cultura.
> Giuliana Ridolfi con il Console Generale d’Italia Giorgio Radicati mentre riceve un attestato di riconoscimento.
Sono stati proprio gli Italoamericani ad incoraggiarmi e a sostenere le mie idee di eventi la cui realizzazione sembrava quasi impossibile. Devo ammettere che ci univa un determinatore comune che si chiama amore per la propria Terra.
Quando sei fuori dall’Italia questo sentimento è ancora più forte. E mi sento di dire veramente convinta che un italiano nel mondo ama l’Italia più di un Italiano che ci abita. Ho sempre pensato che gli Italiani nel Mondo sono una grande risorsa per il nostro Paese. Sono loro i veri ambasciatori dell’Italia. Sono proprio loro che, con il loro amore per le proprie radici e la loro Terra, fanno in modo che anche chi non conosce l’Italia apprezzi tutto ciò che è Italiano. E inoltre i leader Italoamericani, in posizioni chiave nei campi della politica, economia, giurisprudenza, scienza e cultura, possono contribuire influenzando e sostenendo positivamente il nostro Paese nelle varie parti del mondo dove sono presenti, e dato il loro grande numero nei diversi Paesi del Mondo in cui risiedono, possono far sì che l’Italia abbia una posizione di rilievo in Europa e nel Mondo.
Ma questo purtroppo non viene recepito in Italia, altrimenti si sarebbe trovato il modo di ripristinare cittadinanze perdute invece di insistere sullo ius soli per darla a chi con l’Italia non ha nessun legame né di sangue né di tradizioni né di cuore. Ho sempre creduto che gli Italoamericani e gli Italiani dovessero conoscersi meglio ed è per questo che quando ero Italian Affairs Chairman per la Columbus Citizens Foundation, la prestigiosa Fondazione che dal 1929 organizza la Parata del Columbus Day a New York, ho portato in Italia l’allora Presidente Lawrence Auriana e il Chairman Louis Tallarini ad incontrare Ministri, Presidenti di Regioni e altre personalità importanti e invitarli a festeggiare con noi il Columbus Day, a promuovere le loro città, regioni e province e far conoscere meglio l’Italia a milioni di Americani.
E con loro si sono instaurati bellissimi rapporti di amicizia e collaborazione. Anche oggi faccio parte di numerosissime organizzazioni culturali che cercano di promuovere la lingua e la cultura Italiana. Questo è un periodo in cui la nostra identità e cultura sono prese d’attacco.
Si cercano di abbattere le statue di Colombo e di toglierci il Columbus Day per instaurare lo stesso giorno, faccio notare: lo stesso giorno L’Indigenous Day! Noi Italiani abbiamo dato un grande contributo a questo Paese, gli Stati Uniti d’America, fin dal nascere e certo abbiamo diritto di celebrare e onorare le nostre radici.
Lei è Cavaliere. Cosa significa per lei il suo titolo?
Il mio titolo di Cavaliere è molto importante per me; è il ringraziamento dal mio Paese, che amo, per aver riconosciuto il mio operato nel promuovere e far conoscere l’Italia nel Mondo. E quel piccolo bottoncino che porto con orgoglio è uno sprone per poter fare ancora di più’.
Qual è lo stato della cultura Italiana e Italoamericana a New York e in America e in generale, secondo la sua esperienza, come viene vissuta.
In Nord America c’è tanta richiesta per la cultura e la lingua Italiana. Italia significa Rinascimento, Dante, cibo ottimo , eccellenza del Made in Italy. Oggi nel Nord America tante sono le Istituzioni che promuovono la Cultura. E anche più numerosi sono gli eventi sponsorizzati dalla moltitudine di Associazioni e Istituzioni Americane, seppur, per questa maledetta pandemia, via web.
A New York spiccano l’Istituto Italiano di Cultura, la Casa Italiana Zerilli Marimò, il John Calandra Institute, la Scuola Italiana, unica scuola Italiana in Nord America convenzionata con l’Italia e lo IACE Italian American Committee on Education che in collaborazione col Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con l’Istituto Italiano di Cultura di New York indice corsi di Lingua! Ero ancora in servizio all’Istituto Italiano di Cultura quando è nata. E grazie, soprattutto, al suo Presidente Berardo Paradiso ha ottenuto molto successo.
Qui di seguito alcuni dati aggiornati ricevuti dal Presidente Paradiso: Totale degli studenti negli Stati Uniti circa 200.000 di cui 120.000 tra le scuole medie e superiori e 80.000 nelle università; il più’ alto numero di studenti e’ nel Tri State Area (New York, New Jersey e Connecticut), nelle scuole medie e superiori sotto la supervisione dello IACE. Nel 2020 c’erano 69.000 alunni nei corsi curricolari, per un totale di 75.000, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, 2500 alunni adulti che frequentano i corsi d’italiano. Presso le Università’ del Tri State Area ci sono circa 40.000 studenti. Gli studenti di tutte le età oggi sono numerosissimi!