Green Pass per gli italiani all’estero: come ottenerlo.
ll ministero della Salute ha pubblicato un’apposita circolare. Indicazioni anche per i viaggiatori statunitensi vaccinati o guariti dal Covid in vacanza in Italia
Come ottenerlo se si è vaccinati
I cittadini italiani (anche residenti all’estero) e i loro familiari conviventi possono richiedere, se si trovano già in Italia, il Green Pass per avvenuta vaccinazione o guarigione presso le Asl (Aziende sanitarie locali) presentando una documentazione ad hoc: si tratta del proprio documento d’identità, dei dati relativi al vaccino effettuato (denominazione, lotto e data di somministrazione), nonché degli identificativi di chi ha rilasciato il certificato. È importante però tenere presente che l’emissione del Green Pass è possibile soltanto nei confronti dei vaccinati con sieri approvati dall’Ema (Agenzia europea del farmaco) o Aifa (Agenzia italiana del farmaco), vale a dire Pfizer, Moderna, AstraZeneca e il monodose Johnson & Johnson. In caso di prima dose all’estero, il certificato potrà essere richiesto solo se non siano già scaduti i termini di validità (42 giorni per i vaccini a mRna e 84 giorni per AstraZeneca).
Green Pass per i guariti
Nel caso in cui il richiedente è stato positivo al Covid durante il suo soggiorno all’estero, deve presentare alla Asl, oltre ovviamente al proprio documento d’identità, le informazioni rilasciate dall’ente straniero sulla precedente infezione e gli identificativi di chi ha rilasciato il certificato (Stato, autorità sanitaria). Nel caso in cui il richiedente abbia ricevuto una dose di vaccino dopo la guarigione, dovrà presentarsi alla Asl munito di entrambi i certificati.
Disposizioni regionali
Alcune regione tra cui la Campania hanno disposto il rilascio del Green Pass agli italiani residenti all’estero presso l’aeroporto di arrivo. In particolare in una area dell’aeroporto di Capodichino-Napoli è stata organizzata una apposita stazione per consentire agli italiani vaccinati in Paesi terzi di ottenere il Green Pass digitale, presentando un documento di riconoscimento, il certificato di avvenuta vaccinazione con fiale riconosciute dall’UE o certificato di avvenuta guarigione a seguito di contagio di Covid-19 e codice fiscale.
Come scaricarlo
È necessario che i certificati (sia quello di vaccinazione sia di guarigione) siano redatti almeno in lingua inglese (o tedesca per la Provincia autonoma di Bolzano). Le Asl oppure il personale addetto negli appositi hub aeroportuali inseriranno i dati identificativi in una specifica funzionalità del Sistema Tessera Sanitaria (TS) e, resi disponibili alle Regioni di residenza, confluiranno nella Piattaforma nazionale-DGC per generare in automatico il Green Pass. Il richiedente, dopo 48/72 ore, potrà così scaricarlo tramite un “authcode” che riceverà via mail o SMS, dal sito www.dgc.gov.it o dall’App Immuni, con gli estremi della tessera sanitaria o del documento d’identità presentato, oppure tramite iSPID sul sito www.dgc.gov.it o con APP IO.
Certificato vaccinale statunitense
Il ministero della Salute a fine luglio ha pubblicato anche una circolare sulla equipollenza delle certificazioni vaccinali o di guarigione rilasciate da Stati terzi, ossia extra-Unione europea, dunque anche gli Stati Uniti con la White Card per gli usi previsti dal Green Pass sul suolo italiano. Anche in questo caso i vaccini riconosciuti restano quelli autorizzati da Ema e Aifa. Per quanto riguarda la lingua in cui sono scritte le certificazioni, oltre all’inglese valgono anche lo spagnolo e il francese. Questi documenti sono considerati alla stregua del Green Pass per i cittadini stranieri che si trovano in Italia. I turisti che ne sono in possesso, pertanto, hanno diritto esibendoli al personale addetto al controllo ad accedere a tutti quei luoghi che prevedono, come indica il Dpcm, l’obbligo di Green Pass. Si ricorda che nel giugno scorso sono caduti gli obblighi di quarantena nei Paesi dell’Unione europea per i viaggiatori provenienti dagli Stati Uniti.