Ucraina: ‘Missili russi sulla Polonia’, due le vittime. Mosca: ‘Non sono nostri’. La Nato in allerta

by | Nov 15, 2022 | ASIA, Breaking News, PRIMOPIANO

                                                           UCRAINA

Il Cremlino smentisce: ‘Una provocazione, i missili mostrati non sono nostri’. In serata i media polacchi ipotizzano che possano essere i resti di un razzo abbattuto da Kiev

La Nato è in stato di massima allerta per dei missili russi che sarebbero caduti in Polonia provocando due morti dopo la pioggia di oltre 100 razzi che si è abbattuta nel pomeriggio sull’Ucraina nell’ennesima sfida di Vladimir Putin al mondo in pieno G20: sarebbe la prima volta che un Paese dell’Alleanza viene colpito direttamente nel conflitto.

I vigili del fuoco del villaggio polacco di Przewodow, nel comune di Do?hobyczów, 10 km dal confine con l’Ucraina, hanno confermato che due persone sono morte a seguito di due esplosioni che hanno colpito un sito dove si essiccano i cereali. Testimoni citati dal giornale dicono di aver udito due esplosioni. I vigili stanno “cercando di stabilire con esattezza le cause e le circostanze dell’incidente”, ha detto un loro portavoce. L’intera zona è stata isolata.
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La notizia, anticipata da media polacchi e poi tedeschi, è stata confermata in un primo momento da un alto funzionario dell’intelligence americana citato dall’AP ma in serata erano febbrili i contatti e le consultazioni tra alleati per cercare di capire cosa sia successo esattamente in Polonia.

Il governo di Varsavia ha riunito un consiglio di sicurezza d’emergenza per fare luce sull’accaduto e un altro è stato convocato domani. E sempre domani a Bruxelles si riuniranno gli ambasciatori della Nato. Il Pentagono ha assicurato che gli Stati Uniti “difenderanno ogni centimetro” del territorio dell’Alleanza nel caso la Polonia invocasse l’articolo 5, che vincola gli Stati membri alla difesa collettiva. Secca la replica di Mosca: si tratta di voci che equivalgono ad una “provocazione”, perché “i missili mostrati dai media polacchi non sono nostri”, ha detto in serata il ministero della Difesa russo.

Telefonata ‘urgente’ tra il presidente polacco Andrzej Duda e il presidente Usa Joe Biden: lo fa sapere la presidenza polacca su Twitter.

L’esercito polacco è stato posto in stato di allerta: lo ha riferito Piotr Miller, il portavoce del governo, dopo la riunione del Comitato per la sicurezza riunitosi stasera a Varsavia. Miller conferma che da parte dell’esecutivo di Varsavia viene valutata la possibilità di attivare l’articolo 4 del Patto Atlantico, che prevede la possibilità di consultazioni fra gli Stati membri.

Allarmata dalle notizie di un’esplosione in Polonia, a seguito di un massiccio attacco missilistico russo sulle città ucraine. Estendo le mie condoglianze e il mio più forte messaggio di sostegno e solidarietà alla Polonia e ai nostri amici ucraini”. Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

“Ho parlato con Morawiecki. Gli ho assicurato la piena unità e solidarietà dell’Ue a sostegno della Polonia. Proporrò una riunione di coordinamento mercoledì con i leader dell’Ue che partecipano al G20 qui a Bali.” Lo rende noto su Twitter il presidente del Consiglio Ue Charles Michel.

L’Ucraina chiede un vertice Nato ‘immediato’. Kiev nega la ‘teoria del complotto’ secondo cui sarebbe stato un suo missile a colpire la Polonia.

L’attacco al territorio della Nato è “un’escalation molto significativa” ed “è necessario agire”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riporta Nexta. Zelensky ha detto anche che i raid russi di oggi sull’Ucraina sono “uno schiaffo in faccia” al G20.

“La notizia di un missile o di altra munizione che ha ucciso delle persone in territorio polacco mi ha sconvolto. Le mie condoglianze alle famiglie. Siamo al fianco della Polonia. Sono in contatto con le autorità polacche, i membri del Consiglio europeo e altri alleati”. Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Ue Charles Michel.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto, appena rientrato da Bruxelles, è in costante contatto con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, la sala Operativa del Comando di Vertice Interforze (Covi) e con i ministri omologhi dei principali Paesi Alleati della Nato.

A Bali in giornata russi e ucraini avevano mostrato ai leader mondiali di portare avanti un dialogo tra sordi. Volodomyr Zelensky, in videocollegamento con il summit, ha proposto le sue dieci condizioni per sedersi a un tavolo, ma da Mosca il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha replicato che “l’operazione militare” sarebbe continuata. Perché è Kiev, ha aggiunto, che continua a “rifiutare i negoziati”. Dalle parole Mosca è passata ai fatti. E subito dopo che il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha lasciato Bali, i bombardieri di Putin hanno lanciato un attacco missilistico massiccio che ha colpito una decina tra città e distretti dell’Ucraina. Non solo Kiev ma anche Leopoli, al confine con la Polonia. In serata è arrivata la notizia che si temeva dall’inizio del conflitto: due missili sarebbero caduti sul villaggio polacco di Przewodow, vicino alla frontiera, uccidendo due persone. Nei caotici momenti successivi, sempre i media polacchi hanno ipotizzato che potrebbe trattarsi non di un errore di lancio da parte dei russi ma di un missile abbattuto dalla contraerea ucraina.

Ucraina, due palazzi colpiti da missili russi a Kiev

Nel peggiore degli scenari, la Polonia potrebbe anche invocare l’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico, che vincola gli Stati membri alla difesa collettiva. Il Pentagono, pur chiarendo di non aver conferma immediata dell’accaduto, ha assicurato che gli Stati Uniti “difenderanno ogni centimetro” dell’Alleanza. Anche i Baltici si sono detti pronti. A stretto giro, è arrivata la replica del ministero della difesa di Mosca, che ha parlato appunto di “una provocazione” mirata a provocare un’escalation, perché i resti ritrovati “non hanno nulla a che vedere con armamenti russi”. Gli oltre 100 missili russi lanciati su gran parte dell’Ucraina avevano colpito Kiev, Kharkiv e Leopoli, le tre grandi città lontane dall’epicentro dei combattimenti. L’obiettivo principale del nemico, secondo Kiev, sono state ancora una volta le “infrastrutture critiche”. Il risultato è stato che diverse regioni hanno subito interruzioni di corrente, sette milioni di case sono rimaste al buio, danni ingenti sono stati rilevati alla rete internet e della telefonia mobile. A Kiev metà dei residenti è senza luce e le bombe russe hanno centrato anche due palazzi, provocando almeno un morto. Interruzioni di corrente si sono verificate anche in Moldavia.

Alla pioggia di raid sull’Ucraina Zelensky ha risposto assicurando che il suo Paese “sovravvivrà” e che Mosca “non raggiungerà i suoi obiettivi”. E l’evoluzione del conflitto, almeno sul fronte meridionale, sembra per il momento dargli ragione. Dopo la riconquista di Kherson le sue truppe hanno continuato a spingere indietro i russi, che hanno abbandonato anche la città di Novaya Kakhovka, per spostarsi in aree più sicure dell’oblast. Secondo Kiev, adesso, il nemico ha ripiegato di una ventina di chilometri dalla linee che aveva attrezzato sulla riva orientale del Dnepr. Al tempo stesso si moltiplicano le incursioni ucraine in territorio russo, nella regione di Belgorod. Un bombardamento sulla città di Shebekino, a quattro chilometri dal confine, ha provocato la morte di due civili, ha denunciato il governatore. I successi della controffensiva di Kiev sono stati confermati anche dall’Ue. “Hanno già recuperato il 50% dei territori occupati dalla Russia dal 24 febbraio”, ha spiegato l’Alto rappresentante Josep Borrell al termine del Consiglio Difesa a cui hanno preso parte anche il ministro della Difesa ucraino, Andriy Zahorodniuk, ed il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.