Di questi tempi le yarde, pardon gli orti, sono pieni di insalate.

Il problema e’ che sono…sporche.

Sporche’ perche’ sono nate e cresciute nella terra.

Ieri mi e’ capitato di ascoltare questo dialogo tra mia moglie e mia figlia, che forse avrete sentito anche voi.

Domanda: “Vuoi un po’ di insalata dall’orto di tuo padre?”.

Risposta: “Si grazie, ma soltanto se e’ pulita, altrimenti preferisco quella del supermercato”.

Controrisposta: “Certo figlia. Anche a me fa senso togliere dalla lattuga il terriccio e qualche insetto”.

Dal breve dialogo si evince quanto segue:

1) La figlia preferisce il gusto naturale a quello di cellofane di confezioni gia’ lavate, pulite ed impacchettate chisaddove da chisacchi’.

2) La moglie, da parte sua, dall’orto vorrebbe soltanto roba facile da smanettare: pomodori, peperoni, faggiolini.

Insalate e fiori di zucca, no.

Il radicchio e la cicoria pugliese hanno un sapore amarognolo che non le gusta.

La lattuga protrebbe avere tra le foglie qualche lumachina o amimaletti che le fanno ribrezzo, per non dire schifo.

I fiori di zucca, invece, se raccolti quando sono chiusi, potrebbero avere dentro qualche vespa viva.

Riflessioni?

Chi e’ causa del suo male pianga se stesso.

Abbiamo cresciuto i figli con la mangiatoia bassa, dando loro tutto e di piu’, favorendone l’immersione nel consumismo sfacciato dove tutto e’ piu’ easy, facile e conveniente se prelevato da uno scaffale, o meglio, ancora se ordinato su Amazon.

E questo non e’ tutto.

I figli dei nostri figli ora crescono con la testa in giu’ concentrati sul telefonino dal cui schermo vedono la vita come un gioco dove basta un click per ottenere quello che si vuole.

Conclusione?

Io gustero’ sempre la mia insalata, a costo di lavarmela da solo.

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Come conservare l’insalata lo sanno tutti

La conservazione dell’insalata può creare qualche difficoltà perché in molti credono possa resistere giorni e giorni in frigo.

In realtà, dopo aver eliminato le foglie esterne, l’insalata va avvolta in un canovaccio umido e conservata in frigo per non più di 4 giorni.