SONO PASSATI 200 GIORNI
Mosca rimuove il comandante del distretto militare occidentale. Bombardamenti russi su Kharkiv e Donetsk, morti almeno 4 civili
Le forze ucraine hanno riconquistato nelle ultime 24 ore oltre 20 insediamenti che erano stati occupati dai russi: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina in un post su Facebook, secondo quanto riporta Ukrinform.
“Le forze ucraine continuano a liberare dagli invasori russi gli insediamenti nelle regioni di Kharkiv e Donetsk”, prosegue il messaggio sottolineando che “il nemico continua ad attaccare le posizioni ucraine, conducendo ricognizioni aeree e tentando di prendere misure per riguadagnare terreno”.
L’esercito ucraino ha inflitto “perdite significative” alle forze russe, prosegue lo Stato Maggiore: “Secondo le informazioni disponibili, la 810ma Brigata di fanteria navale
(con sede a Sebastopoli, nella Crimea annessa alla Russia) ha perso quasi l’85% dei suoi uomini.
Altri militari russi hanno il morale e lo stato psicologico estremamente bassi, e molti di loro si rifiutano di tornare nell’area delle ostilità”.
Gli attacchi russi, in particolare, hanno provocato la morte di almeno 4 civili nelle regioni di Kharkiv e Donetsk, nell’Ucraina orientale. Una persona è stata uccisa e altre due sono rimaste ferite nei bombardamenti della città di Kharkiv, ha scritto il sindaco, Ihor Terekhov, su Telegram, sottolineando che è stato colpito “un edificio residenziale nel quartiere di Novobavarsky”. Da parte sua, il capo dell’amministrazione militare regionale del Donetsk, Pavlo Kyrylenko, ha scritto su Telegram che “l’11 settembre i russi hanno ucciso tre civili nella regione di Donetsk: a Velyka Novosilka, Romanivka e Bakhmut. Altre otto persone sono rimaste ferite”.
Diverse esplosioni sono state udite la notte scorsa nella città di Zaporizhzhia, come rifrisce su Telegram il segretario del Consiglio comunale della città, Anatolii Kurtiev. Nella notte tra l’11 e il 12 settembre “si sono sentite forti esplosioni in città”, ha scritto Kurtiev, aggiungendo che successivamente “la situazione a Zaporizhzhia era relativamente calma”.
E a causa delle sconfitte subite in Ucraina, Mosca ha deciso di licenziare il comandante del Distretto militare occidentale della Russia: lo afferma l’intelligence di Kiev,
secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Secondo l’intelligence, il tenente generale russo Roman Berdnikov, che aveva comandato l’intervento russo in Siria ed era stato nominato comandante del Distretto militare occidentale il 26 agosto, è stato rimosso. E intanto il comandante ceceno Ramzan Kadyrov annuncia il ritorno delle sue unità speciali d’élite sul campo di battaglia ucraino.
L’ex presidente Medvedev, attuale vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, ribadisce però le condizioni per l’avvio di un negoziato: “La capitolazione
totale del regime di Kiev alle condizioni della Russia”.
Ieri un allarme aereo ha riguardato tutta l’Ucraina. Lo riporta Unian, secondo cui ci sono state esplosioni e blackout in diverse regioni, soprattutto nell’est del Paese. Nexta riferisce anche di missili russi lanciati dal mar Nero, pubblicando anche un video. Le forze armate ucraine sono arrivate a Hoptivka, un valico di frontiera sul confine ucraino-russo, nel distretto di Dergaci nella regione di Kharkiv, come ha riferito il 130/mo battaglione dell’esercito ucraino in un messaggio diffuso da Unian, che precisa che al momento non ci sono conferme da parte dello Stato Maggiore.
“La risposta della Russia alla liberazione di città e villaggi da parte dell’Ucraina nell’est è stata lanciare missile per distruggere infrastrutture civili strategiche”. Lo ha denunciato su Twitter l’ambasciatrice americana a Kiev, Bridget Brink, dopo che sono state esplosioni e blackout in diverse regioni, soprattutto nell’est del Paese.
Ucraina, liberata la citta’ di Chkalovske (regione di Kharkiv)
Ieri Kupiansk, Balakliya, e soprattutto Izyum, le città strategiche della regione di Kharkiv sono tornate in mani ucraine. Galvanizzate dalle avanzate che gli stessi russi iniziano ad ammettere – attribuendole però a un loro cambio di strategia per “riorganizzare le truppe” verso l’obiettivo prioritario della presa del Donbass – le forze di Kiev, nel giorno 200 dall’offensiva militare russa, spingono la controffensiva nell’est e nel sud del Paese, riconquistando centri da mesi in mani nemiche. Il comandante in capo delle forze armate, Valeriy Zaluzhny, ha annunciato che in questo mese l’Ucraina ha riconquistato oltre 3.000 chilometri quadrati di territorio dalle forze russe. “Gli ucraini stanno combattendo coraggiosamente per il loro futuro. Stanno lottando anche per i nostri valori comuni. L’Ue è stata al loro fianco dal primo giorno della guerra della Russia”. Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ribadendo il sostegno europeo a Kiev. “Aiuteremo a ricostruire l’Ucraina come un Paese libero e moderno nel suo cammino verso l’Ue”, aggiunge. Le forze russe hanno bombardato la riva destra di Kupiansk, nella regione di Kharkiv, che ieri Kiev aveva annunciato di aver riconquistato. Lo ha annunciato un membro del consiglio comunale locale, Vadym Krokhmal, citato da Unian. “Kupiansk è divisa in due metà dal fiume Oskil. Oggi, sulla sponda destra, dove si trova il centro città, la situazione non è facile, ma la zona è già completamente cont
rollata dai nostri militari. Ci sono stati bombardamenti dei sistemi antiaerei”, ha detto Krokhmal, spiegando che si sta ancora cercando di chiarire il bilancio dell’attacco.
Ucraina, le immagini di un attacco aereo russo nella regione di Kharkiv
Macron chiama Putin
I presidenti russo Vladimir Putin e francese Emmanuel Macron hanno avuto oggi un colloquio telefonico. Lo fa sapere il Cremlino, citato dall’agenzia Tass, sottolineando che la conversazione è avvenuta su iniziativa di Macron. La Ria Novosti aggiunge che i due capi di Stato hanno parlato in particolare della situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e Putin ha posto l’accento sugli “attacchi regolari degli ucraini all’impianto”. Il presidente russo Vladimir Putin, nel corso di una conversazione telefonica avvenuta oggi con il francese Emmanuel Macron, ha detto che Kiev utilizza “armi occidentali contro le infrastrutture civili nel Donbass”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino citato dalla Tass. Gli attacchi ucraini sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, “compresi gli stoccaggi di scorie radioattive”, potrebbero avere “conseguenze catastrofiche”. Putin ha chiesto che vengano “esercitate pressioni su Kiev per far sì che interrompa immediatamente gli attacchi”. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha chiesto a Putin di ritirare armi pesanti e leggere russe dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Nel colloquio, prosegue l’Eliseo, Macron “ha condannato la prosecuzione delle operazioni militari russe in Ucraina ed ha ricordato l’esigenza che cessino al più presto, che venga avviato un negoziato e che siano ripristinate la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Quanto alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, di cui Macron ha parlato nelle ultime ore con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e con il direttore generale dell’AIEA, il presidente francese ha “insistito” sulla “necessità che venga garantita la sua sicurezza”. A Putin ha “ricordato che l’occupazione russa è la causa dei rischi che pesano oggi sull’integrità della centrale” ed ha “chiesto che le forze russe ritirino le armi pesanti e leggere seguendo le raccomandazioni dell’AIEA per garantire la sicurezza del sito”. Macron ha parlato con Putin anche della sicurezza alimentare mondiale, ricordando che le sanzioni europee non si applicano né ai prodotti agricoli né a quelli indispensabili all’agricoltura. Ed ha aggiunto – continua sempre l’Eliseo – che “è responsabilità comune dei partner internazionali, in particolare della Russia, di vigilare affinché i Paesi più esposti continuino a ricevere i rifornimenti loro necessari”. Macron ha chiesto quindi a Putin di “vigilare affinché l’accordo concluso dalla Russia con Ucraina e Turchia, sotto la supervisione Onu, sia applicato in modo tale che i cereali esportati arrivino davvero a coloro che ne hanno più urgente bisogno”.
I negoziati
La Russia “non rifiuta” le trattative con l’Ucraina, ma vi sono alcuni “ritardi che complicano il processo” negoziale. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov citato dalla Tass. In un’intervista alla televisione Rossiya-1, Lavrov ha riferito che Vladimir Putin ha convocato un incontro con la Duma, la camera bassa del Parlamento, e i leader delle diverse fazioni. “Il presidente ha detto ai partecipanti che noi non rifiutiamo i negoziati”, ha sottolineato Lavrov, ma ha accusato gli ucraini di ritardare il processo delle trattative. Kiev, ha detto ancora Putin secondo il resoconto di Lavrov, “dovrebbe capire che più a lungo ritarda il processo, più difficile sarà negoziare con noi”.
La centrale nucleare
Intanto l’agenzia nucleare statale Energoatom ha annunciato che il sesto ed ultimo reattore della centrale di Zaporizhzhia non produce più elettricità.”Oggi, 11 settembre 2022, alle 03:41 (le 2:41 in Italia), l’unità n. 6 della ZNPP (la centrale nucleare, ndr) è stata scollegata dalla rete elettrica – si legge in un comunicato dell’agenzia -. Sono in corso i preparativi per il raffreddamento e il trasferimento allo stato freddo”. “È stata ripristinata la linea elettrica di riserva della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia (Znpp), che fornisce all’impianto l’elettricità esterna necessaria per il raffreddamento del reattore e altre funzioni di sicurezza”: lo scrive in un tweet l’Agenzia internazionale per l’energia atomica dell’Onu (Aiea).
L’ira del ceceno Kadyrov
“Io, Ramzan Kadyrov, dichiaro ufficialmente che tutte queste città (Izyum, Kupiansk e Balakliya) saranno riconquistate. La nostra gente è già lì, i ragazzi sono addestrati per questo lavoro, altri 10.000 combattenti sono pronti a partire. E raggiungeremo Odessa nel prossimo futuro”. Lo ha detto il leader ceceno Ramzan Kadyrov, in un messaggio audio su Telegram ripreso da Meduza, dopo la liberazione delle tre città ucraine nell’est dell’Ucraina ieri da parte delle forze di Kiev.
La guerra sul campo
“Sono in corso battaglie di posizione, con conseguente avanzata delle truppe e consolidamento dei territori – sottolinea il Comando riferendosi all’andamento della giornata di ieri -. Il nemico preferisce combattere con l’artiglieria, cercando di evitare il contatto diretto. Il nemico subisce perdite e si ritira”. Il Comando ha aggiunto che le forze russe hanno lanciato ieri 20 attacchi aerei sulle posizioni ucraine lungo la linea di contatto e sui territori adiacenti. In risposta, le truppe ucraine hanno colpito le aree vicine a Nova Kakhovka e Prydniprovske con la maggiore presenza di uomini e armi, così come i depositi di munizioni vicini alla città di Kherson. L’aeronautica ucraina ha abbattuto un cacciabombardiere russo Su-34: lo ha reso noto sui social media lo stesso Comando dell’aeronautica, secondo quanto riporta Ukrinform. Nel filmato pubblicato sui social si vedono i rottami bruciati del velivolo sparsi in una striscia di foresta mentre i soldati ucraini ispezionano la scena.
Le forze russe hanno bombardato la riva destra di Kupiansk, nella regione di Kharkiv, che ieri Kiev aveva annunciato di aver riconquistato. Lo ha annunciato un membro del consiglio comunale locale, Vadym Krokhmal, citato da Unian. “Kupiansk è divisa in due metà dal fiume Oskil. Oggi, sulla sponda destra, dove si trova il centro città, la situazione non è facile, ma la zona è già completamente controllata dai nostri militari. Ci sono stati bombardamenti dei sistemi antiaerei”, ha detto Krokhmal, spiegando che si sta ancora cercando di chiarire il bilancio dell’attacco.
L’esodo
Secondo le autorità russe, nelle ultime 24 ore “migliaia” di persone sono fuggite verso la regione russa di Belgorod dall’oblast di Kharkiv, teatro della controffensiva delle forze di Kiev nell’est dell’Ucraina. “Non è stata la notte più facile, né la mattina più facile. Nelle ultime 24 ore, migliaia di persone hanno attraversato la frontiera”, ha detto il governatore della regione di Belgorod, Viaceslav Gladkov, in un messaggio video pubblicato sul suo canale Telegram.
La crisi energetica
La Russia non venderà gas o petrolio ai Paesi che impongono un tetto ai prezzi: lo ha ribadito il ministro dell’Energia russo, riporta la Tass.