Guerra: colpita la centrale di Kakhovka, ‘migliaia di persone a rischio’

by | Jun 6, 2023 | Guerra, PRIMOPIANO, World | 0 comments


Scambio di accuse fra Kiev e Mosca, semidistrutta la diga ‘ma non è crollata’


Le forze russe hanno fatto saltare in aria la diga di Nova Kakhovka, nella parte controllata da Mosca della regione di Kherson: lo ha reso noto l’esercito di Kiev, come riportano il Guardian e Ukrinform.

La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forze di occupazione russe.

La portata della distruzione, la velocità e il volume dell’acqua, le probabili aree di allagamento sono attualmente in corso di verifica. Tutti i servizi funzionano. La situazione viene monitorata”, ha affermato il Comando operativo sud.

TOPSHOT – This photograph taken on May 28, 2023, in Kyiv, shows the explosion of a drone after it was shot down during a massive Russian drones strike mainly targetting the Ukrainian capital. Russia carried out the “most important” drone attack on Kyiv in the night of May 27, since the start of the invasion, military authorities said. “In total a record number of explosive drones launched were counted: 54!” Ukraine’s air force said in a Telegram post. Forty of the drones targeted the capital, killing two people and wounding three. (Photo by Sergei SUPINSKY / AFP)

La notizia è stata confermata anche dal ministero delle emergenze russo che però ha accusato Kiev affermando che la diga di Nova Kakhovka è stata “parzialmente distrutta” a causa di bombardamenti ucraini, e sottolineando che non c’è pericolo per la popolazione delle regione. Le accuse all’Ucraina sono state ribadite anche dal Cremlino: il portavoce Dmitry Peskov ha parlato di “sabotaggio” che “potrebbe avere conseguenze molto negative per decine di migliaia di residenti della regione, conseguenze ambientali e di altra natura che devono ancora essere accertate”. Peskov ha evidenziato che l’azione a parte di Kiev sarebbe stata compiuta anche perché è fallita “l’offensiva su larga scala” lanciata due giorni fa dalle sue forze, con le operazioni che hanno raggiunto una situazione di “stallo”.

La diga è anche un impianto strategico per il rifornimento di acqua alla Crimea, annessa alla Russia. Il capo della locale amministrazione filorussa, Vladimir Leontiev, citato dall’agenzia Ria Novosti, ha tuttavia detto che le forniture idriche alla penisola non dovrebbero essere interrotte.

Ucraina, colpita la diga di Nova Kakhovka, nella regione di Kherson

Alcuni meccanismi della diga sono stati danneggiati “per un bombardamento ucraino” e c’è stato un innalzamento di 2,5 metri del livello dell’acqua nel bacino, ma la diga stessa “non è stata distrutta” e “non ci sarà una catastrofe”, ha aggiunto Leontyev che ha tuttavia aggiunto che potrebbe rendersi necessaria l’evacuazione di circa 300 case a valle, nelle località di Korsunki e Dnepryan. Secondo un corrispondente dell’agenzia russa Ria Novosti sul posto, le forze ucraine continuano a bombardare con l’artiglieria l’area della diga.

La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata completamente distrutta “a seguito dell’esplosione della sala macchine dall’interno” e non è riparabile, riferisce l’emittente statale ucraina Suspilne, che cita la società statale Ukrhydroenergo. L’operatore gestisce numerose centrali idroelettriche lungo i fiumi Dnipro e Dniester.

I danni provocati alla diga di Kakhovka “potrebbero avere conseguenze negative per la (centrale nucleare di Zaporizhzhia), ma la situazione è sotto controllo”, afferma l’operatore nucleare ucraino Energoatom. Lo riporta il Guardian. “La notte del 6 giugno 2023, gli invasori russi hanno fatto saltare in aria la diga dell’Hpp (la centrale idroelettrica di Kakhovska, ndr)”, ha scritto l’operatore in un comunicato spiegando che i livelli dell’acqua “in rapida diminuzione” nel bacino idrico rappresentano una “minaccia aggiuntiva per la centrale nucleare di Zaporizhzhia temporaneamente occupata”. Per ora, tuttavia, lo stagno di raffreddamento della centrale nucleare è pieno, ha aggiunto. “L’acqua del bacino idrico di Kakhovsky è necessaria affinché la stazione riceva energia per i condensatori delle turbine e i sistemi di sicurezza della Znnp (la centrale di Zaporizhzhia, ndr). Lo stagno di raffreddamento della stazione è ora pieno: alle 8:00 il livello dell’acqua è di 16,6 metri, sufficiente per le esigenze della stazione”, ha spiegato Energoatom.

Il pericolo di un “disastro nucleare” alla centrale di Zaporizhzhia “aumenta rapidamente”, ha affermato invece Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente ucraino Zelensky. “Il mondo è di nuovo sull’orlo di un disastro nucleare, perché la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha perso la sua fonte di raffreddamento. E questo pericolo sta aumentando rapidamente”, ha dichiarato Podolyak in un messaggio ai media.

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) però non c’è “alcun pericolo nucleare immediato” alla centrale di Zaporizhzhia. “Gli esperti dell’Aiea” presenti sul sito “stanno monitorando da vicino la situazione”, ha aggiunto l’organismo Onu in un tweet, mentre l’impianto utilizza l’acqua del fiume per raffreddare il combustibile dei noccioli dei reattori.

Il governo ucraino, che ha chiesto una riunione urgente del consiglio di sicurezza Onu, parla di “disastro” e di migliaia di persone in pericolo, tanto che è cominciata l’evacuazione di chi si trova nell’area più a rischio. “Attualmente, sappiamo che circa 16.000 persone si trovano in una zona critica sulla riva destra del Dnipro“, ha detto il capo del dipartimento di polizia di Kherson, Alexander Prokudin. “Alle 7:30 (le 6:30 in Italia), i seguenti insediamenti sono stati completamente o parzialmente inondati: Tyaginka, Lvovoe, Otradokamenka (distretto di Berislavsky), Ivanovka, Nikolskoye, Tokarevka, Ponyatovka, Belozerka, il microdistretto di Ostrov (distretto di Kherson)”, ha aggiunto.

Ventiquattro villaggi sono stati allagati dopo l’attacco alla diga, ha reso noto il governo ucraino.

E’ probabile, ha quindi sottolineato, che altri insediamenti saranno colpiti. “Siamo pronti a questo. Attualmente è stata organizzata l’evacuazione dei residenti di questi insediamenti. Con gli autobus fino alla città di Kherson, poi a Nikolaev e da lì a Khmelnitsky, Odessa, Kropyvnytskyi, Kiev e altre città”, ha spiegato, affermando che alle 12:00 (ora locale) dalla stazione ferroviaria di Kherson partirà un treno per gli evacuati diretto a Nikolaev.

Il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, afferma che “la Russia ha distrutto la diga di Kakhovka infliggendo probabilmente il più grande disastro tecnologico d’Europa degli ultimi decenni e mettendo a rischio migliaia di civili. Questo è un atroce crimine di guerra. L’unico modo per fermare la Russia, il più grande terrorista del 21mo secolo, è scacciarla dall’Ucraina”.

La portavoce del Comando militare del sud dell’Ucraina, Natalia Humeniuk, ha accusato la Russia di avere fatto saltare in aria la diga per impedire alle forze ucraine di attraversare il fiume Dnipro. “Questa è una reazione isterica”, ha affermato Humeniuk. “Erano consapevoli che il movimento delle forze di difesa avrebbe avuto luogo, e in questo modo hanno cercato di influenzare le forze di difesa in modo che l’attraversamento del fiume Dnipro, che temevano, non avvenisse”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha convocato con urgenza il Consiglio di sicurezza nazionale. “Facciamo di tutto per salvare le persone. Sono coinvolti tutti i servizi, militari, governo, uffici”, ha scritto su Telegram al termine della riunione”Questa notte alle 02:50 (l’1:50 in Italia, ndt), i terroristi russi hanno effettuato una detonazione interna delle strutture della centrale idroelettrica di Kakhovka. Circa 80 insediamenti si trovano nella zona inondata – ha sottolineato il leader ucraino -. È stato ordinato di effettuare l’evacuazione dalle aree a rischio e di fornire acqua potabile a tutte le città e villaggi che ricevevano acqua dal bacino idrico di Kakhovsky”. Alla riunione dell’Nsdc sono state concordate “una serie di misure internazionali e di sicurezza per ritenere la Russia responsabile di questo attacco terroristico”, conclude il messaggio.

L’Ue: pronti a fornire aiuti immediati dopo l’attacco alla diga
“Restiamo in contatto con le autorità ucraine per garantire l’assistenza immediata dell’Ue. Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze della Commissione europea (ERCC) sta monitorando attivamente la situazione ed è in stretto contatto con il Servizio di emergenza dello Stato ucraino. L’Ucraina può richiedere assistenza nell’ambito del Meccanismo di protezione civile dell’Ue (UCPM): siamo pronti a rispondere a qualsiasi necessità immediata, compresi cibo e acqua potabile”. Così in una nota Josep Borrell e il Commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič.