IL CGIE NEL 2022

by | Feb 23, 2022 | Italy, PRIMOPIANO | 0 comments

Il parlamentino degli italiani all`estero va abolito

Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (C.G.I.E.) è stato istituito con la legge del 6 Novembre 1989 n.368, come organismo di rappresentanza di tutte le comunità italiane all’estero, che attualmente rappresenterebbero quasi sei milioni di cittadini italiani residenti all’estero.

Il C.G.I.E., dopo l’ultima legge 23 Giugno 2014 n.89, è composto da sessantatre membri dei quali quarantatre in rappresentanza delle comunità italiane all’estero e venti nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

I quarantatre componenti vengono eletti sia dai membri dei Comites di 108 circoscrizioni consolari nel mondo, sia dai rappresentanti designati dalle associazioni delle comunità italiane, ufficialmente registrate nei consolati.

I membri dei C.G.I.E. pertanto non sono un’emanazione diretta dell’elettorato dei connazionali all’estero, ma sono una rappresentanza distorta dei delegati, pure inficiata dalle nomine governative (associazioni nazionali, partiti, confederazioni sindacali, stampa, etc.).

Infatti, pur riconoscendo una buona preparazione ed un’instancabile attività ad alcuni dei suoi Consiglieri, il C.G.I.E. in oltre venti anni di attività ha combinato ben poco ed è invece costato moltissimo ai contribuenti italiani.

Dal Maggio 2006 abbiamo avuto l’elezione dei parlamentari nelle circoscrizioni estero, eletti con suffragio universale e dedicati a tempo pieno a risolvere le varie problematiche; quindi, sarebbe stato logico che C.G.I.E. e Comites venissero aboliti.

Tutti sanno che la maggior parte dei residenti ritengono il C.G.I.E ed i Comites assolutamente inutili e lo ha dimostrato la bassissima partecipazione alle scorse elezioni dei Comites, dove ha votato solo il 3.75% degli aventi diritto.

Altro segnale negativo è la rinuncia di molti Comites ai compiti di critica e di stimolo per aiutare a migliorare la qualità dei servizi consolari, negli ultimi anni in continua decadenza e sotto gli occhi di tutti.

Ergo, bisogna invitare caldamente la nostra classe politica ad intervenire per l’abolizione di questi e di molte altre istituzioni inutili, senza ipocrisia, né polemiche, perché con la crisi in arrivo, sarà necessario ridurre la pressione fiscale ed eliminare tutte le spese inutili dello Stato.

 

Cesare Sassi