La polenta
Le tradizioni culinarie di un tempo lontano, oggi tornano con prepotenza sulle nostre tavole.
Ai tempi della mia giuventu` la polenta con i “ broccoletti” era il pasto quotidiano dei nostri contadini e pastori e non c`erano ne posate ne forchette, l`uso ricorrente era la “spinatora” una tavola rotonda o rettangolare, ricavata da un grosso tronco di faggio o quercia e le forchette non arrivavano dalla Cina, ma fatte sapientemente con le mani e coltello dei nostri nonni ed erano ricavate da una canna.
Oggi tutto sembra piu` facile e il piatto che allora, per coloro che erano fortunati di possedere un pezzo di terreno coltivavano il granturco del mese di agosto (si chiama d`agosto perche` veniva raccolto in piena estate). Nell`era dei telefonini e dei social, il pasto dei nostri nonni, appartiene a un`epoca remota, ma gli ingredienti base sono gli stessi di allora. La farina e` la stessa, il modo di prepare la polenta e` la stessa: si usa la stessa caldaia (rigorosamente di rame), si gira con un mattarello sottile per ore sino alla cottura. Ci sono molti modi per preparare la polenta. (Al nord si usa come pane ed e` quindi molto dura. Il condimento sono i osei. Nel centro Italia, nelle nostre zone, la polenta e` molto fine e morbida).
L`unica variante e` nel modo in cui viene servita. Al posto della “spinatora” si usano piatti rettangolari in legno di faggio lavorati a mano e al posto delle forchette di canna, si fa uso di forchette di acciaio.
Il companatico rimane la ricetta della nonna: spuntature di maiale, broccoletti, baccala` e l`onnipresente “ciammotte” (lumache).
Un pasto frugale, di altri tempi che oggi trova spazio sulle tavole dei nostri paesi e per i pochi fortunati, il ritorno alla cucina di un tempo lontano, ma sempre presente, per non dimenticare il nostro passato.