ll padre di Saman in aula, le rivelazioni accusano lo zio

by | Sep 8, 2023 | CRONACA, Italy, PRIMOPIANO, World


Shabbar, ‘quando mi arrestarono, mia moglie era in casa’


ROMA, 08 settembre 2023, 19:54

Di Daniele Petrone

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Le dichiarazioni di due detenuti, i quali avrebbero confidato che ad uccidere Saman Abbas sarebbe stato lo zio Danish Hasnain, con un piano ordito e concordato coi familiari.

Ma anche le parole di Shabbar Abbas riferite dai suoi legali, secondo cui al momento dell’arresto in Pakistan (nel novembre 2022) la moglie Nazia Shaheen – imputata latitante – si trovava in casa.Sono le nuove rivelazioni che scuotono il processo per l’omicidio della 18enne pachistana uccisa a Novellara, nella Bassa Reggiana, tra aprile e maggio 2021. Un’udienza ricca di colpi di scena quella di stamattina in tribunale a Reggio Emilia dove per la prima volta ha partecipato in presenza Shabbar, il padre della ragazza, dopo l’estradizione dal Pakistan all’Italia concretizzatasi una settimana fa. Pantaloni scuri, polo azzurra, baffi foltissimi e sguardo basso senza incrociare gli occhi con nessuno dei familiari imputati. Alle 9,56 Shabbar è entrato nell’aula della Corte d’Assise, scortato da sei agenti della polizia penitenziaria per prendere parte al processo che lo vede accusato di omicidio premeditato assieme allo zio della ragazza Danish Hasnain e dei cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz (oltre alla madre Nazia Shaheen, ancora latitante).

Si è seduto in mezzo ai legali Enrico Della Capanna e Simone Servillo. Dietro di lui, un’interprete che gli ha tradotto la richiesta di Cristina Beretti, presidente della corte dei giudici con giuria popolare, riguardo al permesso ad essere ripreso dalle telecamere e dai media presenti. Shabbar ha però negato la concessione. Subito dopo l’udienza è entrata nel vivo col procuratore capo Calogero Gaetano Paci che ha annunciato di aver depositato un supplemento di indagine. Un’istruttoria, infatti, è nata sulla base di alcune dichiarazioni spontanee che lo scorso 31 agosto hanno voluto rendere due detenuti in carcere a Reggio Emilia, in merito ad alcune confessioni che Danish avrebbe fatto loro.

La Procura ha ascoltato i due detenuti il 5 e il 6 settembre scorso e ha “cristallizzato le loro parole in un verbale di sommarie informazioni”, come ha spiegato il procuratore Paci. Danish avrebbe detto che è stato lui ad uccidere Saman con la complicità dei cugini e il benestare dei genitori per un ‘delitto d’onore’ dettato dal rifiuto di un matrimonio combinato con un parente in patria. Un omicidio premeditato messo in dubbio da Enrico Della Capanna e Simone Servillo, legali difensori di Shabbar, i quali affermano che dai noti filmati della videosorveglianza che riprenderebbero gli ultimi istanti di vita di Saman “non si ha la certezza sull’appartenenza alla ragazza dello zaino che tiene in mano Shabbar” e che “i genitori avevano già programmato il viaggio in Pakistan tanto da chiedere pochi giorni prima un preventivo sui biglietti, cosa che non sarebbe stata fatta se avessero premeditato un omicidio”. Gli stessi avvocati, rispondendo ai giornalisti che domandavano se Shabbar sapesse dove si trovi la moglie Nazia, rivelano: “Shabbar ha riferito che quando è stato arrestato in Pakistan, la moglie si trovava in casa. Lui era in un campo quando è stato raggiunto dalla polizia e si è messo a disposizione. Poi da allora non ha avuto più contatti con lei e coi familiari perché gli sono stati preclusi. C’era un mandato di arresto anche per lei? Questo non lo sappiamo, non eravamo in Pakistan”. Shabbar sarà ascoltato nell’esame dell’imputato il prossimo 26 settembre. Così come testimonieranno il fratello (il 3 ottobre) e il fidanzato (6 ottobre) di Saman su decisione della Corte (“Oggi hanno maturato un diverso grado di maturazione”, le parole dell’ordinanza) che ha respinto le eccezioni della Procura e dei rispettivi avvocati di parte civile che avevano chiesto di evitare le testimonianze in aula dopo gli incidenti probatori già avvenuti.

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