La sagra delle castagne a Marradi. Importante settore delle famose “Italian chestnuts”
Mi raccontava mio padre uno dei fondatori della Sagra delle Castagne una delle più importanti manifestazioni italiane del settore che le italian chestnuts of Marradi erano già conosciute nei mercati di Londra alla fine de 1500 quando per alcuni le dolci castagne sarebbero state preparate e candite da un cuoco della corte dei Savoia e per altri i marroni sarebbero stati lavorati con miele e il raro dolcificante alla corte di Maria de’ Medici. Sta di fatto che dal 700 troneggiavano su tutti i banchetti delle corti europei i
marrons glaces. A questo ho pensato quando ho letto: “La ditta Italcanditi Spa (leader italiano ed europeo nella produzione di semilavorati per l’industria dolciaria e lattiero casearia) di Pedrengo (BG). Italcanditi di Bergamo, controllata per il 70% dal fondo d’investimento Investindustrial, guidato da Andrea Bonomi, oggi principale azionista di società come B&B Italia, Flos, Aston Martin, Sergio Rossi, PortAventura, Artsana e Valtur; che si dice stia per diventare proprietario al 100% intende chiudere lo stabilimento di produzione di Marradi (FI), acquisita soltanto diciotto mesi prima, nell’agosto 2020, ed appartenuta fino a quel momento alla Srl Ortofrutticola del Mugello (con socio di maggioranza Gaetano De Feo della Terminio Frutta di Serino, AV).” Veramente una pessima notizia: ricordo infatti che lo stabilimento di Marradi fu realizzato con fondi della Comunità economica europea ed i lavori di costruzione dello stabilimento iniziarono nel 1981, sul terreno concesso gratuitamente dal Comune di Marradi quando era Sindaco il mio caro e compianto amico Enrico Consolini. Lo stabilimento di produzione dei Marron Glacès di Marradi (Ortofrutticola del Mugello) aveva portato Marradi a
diventare una delle capitali mondiali del marron glaces producendo per pasticcerie e catene di distribuzione quali Agrimontana, Giuso e grandi marche: Lindt, Caffarel, Baratti, Amaretti Virginia, Majani, Vergani ed esporta i propri prodotti in oltre 30 paesi fra cui Giappone, Canada, Messico, Francia. Con la “Fabbrica dei marroni” il mio paese natale fortemente segnato dalla seconda guerra mondiale con la raccolta e la lavorazione delle castagne “il pane dei poveri” riusciva a dare da mangiare a tante famiglie impiegando soprattutto donne. Neppure la pandemia aveva avuto ragione della fabbrica dei marroni che nel 2020 aveva risentito lievemente delle difficoltà e nel 2021 invece aveva registrato una produzione ottima. Anche dagli Stati Uniti vogliamo far sentire la voce degli italo americani e delle loro associazioni affinchè non solo venga evitata la chiusura della lavorazione dei Marrons Glacès ma anche il ridimensionamento dell’attività a Marradi compromettendo la già fragile condizione del tessuto economico e sociale del territorio marradese e dell’Alto Mugello poiché, insieme all’indotto, rappresentano la principale fonte di sostentamento della gran parte delle
famiglie marradesi. Marradi che si attesta sotto i 2900 abitanti ha bisogno non di dismettere la produzione di Marrons Glacès ma di incrementare tutta la filiera di qualità che valorizzi il made in Italy producendo sempre più confezioni di Marrons glacès con prodotto di Marradi per difendere, anzi aumentare l’occupazione e valorizzare il territorio e la indiscussa eccellenza dei suoi prodotti. Infine mi rivolgo direttamente, dopo aver interessato anche la mia amica Fucsia Nissoli FitzGerald che rappresenta noi italo americani in Parlamento a Roma, ad Andrea Bonomi ed ai suoi collaboratori affinchè ci ripensino e non si rendano responsabili dell’irreversibile declino economico di una antico lembo della montagna toscana.