Arrivato all’aeroporto romano il corpo del 35enne ucciso venerdì scorso nell’attentato di Tel Aviv. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta. Già rientrato in Italia uno dei due connazionali feriti nell’attacco
AGI – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha accolto all’aeroporto di Ciampino la salma dell’avvocato romano Alessandro Parini, vittima di un attentato a Tel Aviv. Ad attendere il feretro, oltre ai genitori e ad alcuni parenti di Parini, anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, l’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Il volo di Stato ha raggiunto Ciampino pochi minuti primi delle 15. Sul fronte delle indagini, il pm di Roma ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane avvocato.
Il capo dello Stato, nei giorni scorsi, aveva espresso “la sua esecrazione per il vile atto terroristico che, a Tel Aviv, ha provocato, insieme al ferimento di altri turisti, la morte del giovane avvocato italiano Alessandro Parini, rivolgendo ai suoi familiari e amici i sentimenti di cordoglio e di vicinanza della Repubblica e suoi personali. Ha espresso inoltre al Presidente dello Stato d’Israele, Isaac Herzog, le condoglianze della Repubblica Italiana”.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, invece, oggi ha ricevuto una telefonata dal primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, il quale – si legge in una nota – ha voluto esprimere “le proprie condoglianze per la morte di Alessandro Parini nell’attentato di venerdi’ scorso a Tel Aviv. Il presidente Meloni ha ringraziato per l’assistenza fornita dal Governo israeliano e per la solidarieta’ espressa da molti cittadini di Israele nella drammatica circostanza”.
L’attentato
Il 35enne è stato ucciso dall’auto piombata sulla folla mentre camminava sul lungomare della città israeliana. La conferma era arrivata nelle scorse ore sia dalla polizia israeliana e sia dall’Istituto legale di Tel Aviv che non ha rilevato alcun proiettile nel corpo del giovane sottolineando invece le gravi ferite alla testa e alla schiena subite dal ragazzo in seguito dell’urto con il veicolo.
Intanto anche la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla morte di Parini ipotizzando i reati di omicidio, attentato con finalità di terrorismo e lesioni.
Il 35enne era arrivato a Tel Aviv proprio venerdì per una breve vacanza con gli amici. Nell’attacco sono rimasti feriti, non in modo grave, altri due connazionali, uno dei quali già rientrato in Italia.
I genitori di Alessandro Parini che attendono da giorni l’arrivo della salma del figlio, lo hanno descritto come un ragazzo d’oro. Un avvocato all’inizio della carriera che, emerge da chi lo aveva conosciuto, si stava già facendo notare nell’ambiente lavorativo per competenza e professionalità.
Sentiti gli amici
I carabinieri del Ros hanno ascoltato alcuni amici dell’avvocato Alessandro Parini che erano con lui a Tel Aviv venerdì sera. I testimoni hanno raccontato di essere arrivati nella città a nord di Gerusalemme poche ore prima del tragico attentato e di essersi recati in albergo. Da lì si sono poi mossi in direzione del lungomare, un percorso di circa 10 minuti a piedi, per raggiungere un altro gruppo di amici. I testimoni hanno affermato di avere sentito il rumore di un’autovettura che procedeva ad alta velocità e poi degli spari.
Gli amici di Parini non ricordano nulla dell’impatto, ma hanno affermato di essersi in un primo momento allontanati di corsa per poi tornare indietro e individuare il corpo di Parini e la sua testa in una pozza di sangue. Gli amici hanno atteso l’arrivo dell’ambulanza e poi si sono recati tutti in ospedale dove hanno appurato della morte del giovane avvocato romano la cui salma arriverà oggi a Roma.
l’autopsia
È previsto per domani mattina al Policlinico Agostino Gemelli di Roma il conferimento dell’incarico per l’autopsia sul corpo di Alessandro Parini, l’avvocato ucciso nell’attacco terroristico di venerdì sera sul lungomare di Tel Aviv, in Israele. Lo scopo dell’esame autoptico è quello di chiarire le cause del decesso e in particolare accertare se Parini sia morto per le ferite a causa dell’impatto con l’auto alla cui guida c’era un arabo-israeliano poi ucciso dalla polizia, ed escludere l’eventuale presenza di segni di arma da fuoco sulla salma. Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino e dal pm Gianfederica Dito, si procede per i reati di attentato con finalità di terrorismo, omicidio e lesioni.