Midterm Usa, i repubblicani verso la Conquista del Congresso

by | Nov 8, 2022 | Breaking News, PRIMOPIANO, USA

US: Elezioni Midterm 


Trump nel frattempo ha dato appuntamento a Mar-a-Lago per il 15 novembre per “un grandissimo annuncio”, che prelude alla sua terza corsa per la Casa Bianca. Biden: ‘Forze cupe’

“Qualsiasi sarà il risultato, i democratici rispetteranno il voto”.

Lo afferma la speaker della Camera americana Nancy Pelosi, in un’intervista a Pbs.

Il 16% degli elettori americani ha votato a sostegno di Donald Trump alle elezioni di Midterm, mentre un 28% ha votato contro l’ex presidente Usa. E’ quanto emerge dagli exit poll di Cnn, secondo i quali il 54% degli interpellati ritiene il partito repubblicano troppo estremista. Il 63% degli elettori americani ritiene che Joe Biden abbia vinto legittimamente le elezioni del 2020. E l’80% si è detto fiducioso sulla correttezza del voto.

People vote at Public School 111 in New York, New York, USA, 08 November 20022. The US midterm elections are held every four years at the midpoint of each presidential term and this year include elections for all 435 seats in the House of Representatives, 35 of the 100 seats in the Senate and 36 of the 50 state governors as well as numerous other local seats and ballot issues. EPA/PETER FOLEY

Per la prima volta dopo l’assalto al Capitol, un’America sempre più divisa è tornata alle urne nelle elezioni di Midterm per decidere il destino del Paese e in parte anche del mondo, lasciandolo forse appeso per giorni a causa di lungaggini dello scrutinio, contestazioni, riconteggi e minacce. Si teme una lunga scia di caos, come quella che seguì le ultime presidenziali. E una deriva populista, come ha messo in guardia Joe Biden attaccando l’ala trumpiana del Grand Old Party: “Stiamo affrontando alcune delle forze più cupe che abbiamo mai visto nella nostra storia. Questi repubblicani Maga (acronimo dello slogan trumpiano ‘Make America great again’, ndr) sono fatti di un’altra pasta, questo non è il partito repubblicano dei nostri padri, è una cosa diversa”.

In gioco ci sono la sua agenda (compreso il capitolo clima che si sta discutendo alla Cop27 in Egitto), la tenuta democratica del Paese, gli aiuti all’Ucraina, la ricandidatura di Donald Trump alla Casa Bianca e la sua presa sul partito repubblicano, che peraltro ha recuperato terreno tra afroamericani e ispanici su temi come l’inflazione e la criminalità. Se, come indicano i sondaggi, il Grand Old Party riconquistasse la Camera (che si rinnova per intero) e forse anche il Senato, il presidente diventerebbe un’anatra zoppa per i prossimi due anni e sarebbe costretto a governare a colpi di ordini esecutivi tra mille difficoltà.

 US President Joe Biden addresses a rally in Philadelphia, Pennsylvania, USA, 05 November 2022. The US midterm elections are held every four years at the midpoint of each presidential term and this year include elections for all 435 seats in the House of Representatives, 35 of the 100 seats in the Senate and 36 of the 50 state governors as well as numerous other local seats and ballot issues. EPA/WILL OLIVER

Uno scenario su cui scommette anche Wall Street, confidando che un “governo diviso” non promulghi leggi che possano danneggiare i profitti delle aziende. Secondo il sito Real Clear Politics (Rcp), alla House i repubblicani potrebbero già contare su 227 seggi (9 sopra il quorum di maggioranza) contro i 174 dei dem, con 34 corse testa a testa. Al Senato – dove l’attuale parità di 50 a 50 è spezzata solo dalla vicepresidente Kamala Harris – la partita sarebbe 48 a 44 per il partito dell’Elefante, proiettato però a strappare almeno altri 3 scranni (Nevada, Giorgia e Arizona) sugli 8 in bilico. Gop in vantaggio anche nelle corse per la carica di governatore in 39 Stati, con 18 su 24 sicure contro le 10 su 15 dei dem (11 i duelli incerti). Kevin McCarthy, che potrebbe diventare lo speaker della Camera subentrando ad una Nancy Pelosi già con le valigie in mano come ambasciatrice a Roma, ha già detto che non ci saranno più assegni in bianco a Kiev e che è pronto a lanciare nuove inchieste parlamentari contro il governo Biden, senza escludere procedure di impeachment.

Donald Trump intanto solleva i primi sospetti sul voto di Midterm, dopo una serie di problemi tecnici verificatisi in due stati in bilico, Arizona e in Michigan. “Sta accadendo la stessa cosa che successe nel 2020 con i brogli elettorali?”, ha chiesto sul suo social Truth, puntando il dito contro le disfunzioni nella contea di Maricopa (che comprende Phoenix) e a Detroit.

Trump ha dato appuntamento a tutti nella sua residenza di Mar-a-Lago per il 15 novembre per “un grandissimo annuncio”, che prelude alla sua terza corsa per la Casa Bianca: un modo anche per difendersi meglio dalle varie inchieste che lo incalzano. Era tentato di farlo alla vigilia dell’Election Day per intestarsi l’attesa ondata rossa ma è stato dissuaso in extremis per non distrarre gli elettori. La sua presa sul partito si misurerà sul successo o meno dei suoi candidati, soprattutto nelle sfide più in bilico per il Senato negli stati battleground, come la Pennsylvania, la Georgia, l’Arizona, il Nevada, ma anche il New Hampshire e il Wisconsin. Trump e il suo entourage hanno comunque già messo in guardia che i risultati devono essere certificati nella notte altrimenti diventano “sospetti”, spianando così la strada a possibili contestazioni, come è già accaduto in alcuni stati come la Pennsylvania. Ma con molte sfide testa a testa e un record di oltre 45 milioni di voti anticipati non sarà facile. “E’ arrivato il momento di difendere la democrazia, il potere è nelle vostre mani”, è stato l’ultimo appello di un Biden malgrado tutto “ottimista”, convinto che i dem vinceranno al Senato mentre per la Camera, ha ammesso, “sarà più dura”; mentre se i repubblicani conquistassero l’intero Congresso saranno “due anni orribili”. Solo il regista e attivista americano Michael Moore, che nel 2016 fu tra i pochi a profetizzare la vittoria di Trump, prevede uno “tsunami blu” grazie ad una affluenza massiccia di giovani e donne.