Morradi: il silenzio dell`orologio della torre

by | Nov 21, 2022 | CRONACA, Italy, PRIMOPIANO | 0 comments

L`ex sindaco scrive a Babbo Natale

MARRADI – Anche l’ex-sindaco Paolo Bassetti è dispiaciuto per il lungo silenzio dell’orologio della torre del Municipio, che ha il meccanismo guasto da troppo tempo. Allora ha deciso di scrivere a Babbo Natale, per chiedere in regalo la riparazione… E nella lettera ricorda la lunga storia di quell’orologio storico.

Caro Babbo Natale ti scrivo,

in questo momento storico così complesso e difficile, le cose da chiederti sarebbero molteplici, ma so bene che nonostante i “tuoi molti poteri” anche tu non fai i miracoli, così ti chiedo di realizzare un piccolo, anzi piccolissimo desiderio, da condividere con i concittadini Marradesi, specie con quelli che come me hanno le chiome bianche e un cuore ancora romantico, ti chiedo di rimettere in funzione l’orologio che si trova sulla torre del palazzo Comunale.

La mia vita è stata da sempre accompagnata dal suono della campanella dell’orologio a ricordarmi l’inesorabile passaggio del tempo. Come bene sai l’orologio versa nell’abbandono da molto tempo, il quadrante con le sue lancette ci rimanda l’immobilità di un’ ora come se il tempo si fosse paralizzato in un’ assenza di vita.

La storia dell’orologio si è intrecciata con quella dei cittadini Marradesi da moltissimi anni: fu installato forse verso la metà del Cinquecento, era collocato sopra una torre del Palazzo del Capitano, sotto il quadrante era affrescata l’immagine della Madonna e sopra vi era un tettuccio per proteggerlo dalle intemperie.

Le prime notizie risalgono al dicembre 1583, quando per la prima volta viene citata la presenza di un orologio per lo stanziamento di 16 lire, da parte del CAPITANATO fatto “Per acconciare l’oriolo”. Ripetutamente da quegli anni lontani, si hanno notizie di riparazioni e restauri, a dimostrazione di quanto
l’orologio fosse amato dai Marradesi e dai suoi governanti.

In tempi più recenti si ricorda nel 1854 che Agostino Fabroni eseguì un importante restauro al congegno riscuotendo 166 lire.

Nella seconda metà del XIX secolo, l’orologio era talmente malridotto ed inservibile che il Consiglio Comunale decide di sostituirlo e negli atti si legge “Essendo per la sua vetustà non più suscettibile di riparazioni”.

Nel 1890 il Consiglio Comunale ne deliberò la sostituzione, approvando il preventivo della nuova macchina, offerto da un ditta di Milano, stanziando la somma di 1.000 lire, da pagarsi in tre rate. Il nuovo orologio fu installato nel 1891 come attesta la targhetta sopra il telaio; il congegno fu aggiustato nel 1934 dalla ditta Marziali di Firenze. L’orologio del 1891 si conserva ancora, sebbene sostituito da un moderno dispositivo elettrico, ed è attualmente riposto nei magazzini comunali.

Questa è la storia e ogni comunità vive le proprie radici che rimandano a un passato nel quale trovare forza e vigore per vivere il presente e progettare il futuro. Personalmente vorrei tuttavia soffermarmi sul fascino che l’orologio di Piazza Scalelle ha suscitato in molti di noi.

Sono nato in Via Talenti (sotto l’orologio) e naturalmente non esisteva la tecnologia di ora e il nostro tempo era cadenzato dal suono limpido della campanella dell’orologio: il suono era articolato in tocchi diversi, dalle ore ai quarti, particolare era la scampanellio prima di mezzogiorno (LA NAIA), quasi un piccolo concerto che ricordava alle nostre mamme di calare la pasta, altri momenti topici erano l’alba ad augurare Buona giornata e l ‘Ave Maria Serale che avvertiva che era l’ora di rientrare in famiglia dopo una lunga giornata di lavoro.

Caro Babbo Natale so benissimo che queste atmosfere non sono ripetibili, ma credo che un paese non possa mai fare a meno dei propri riti, delle proprie tradizioni e a volte i voli pindarici conducono poco lontano: vivere il Centro è anche mantenere e valorizzare le “vecchie” realtà. Spero davvero che vorrai esaudire per il prossimo Natale questo mio piccolo desiderio condiviso con tanti Marradesi e ricorda che sono un artigiano elettricista e se avrai bisogno di me, offro la mia collaborazione.