“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco” L’aforisma e’ del mitico Trap

by | May 7, 2022 | Canada, Nicola Sparano, This Is Toronto | 0 comments

Ancelotti l’uomo dei cambi giusti, potrebbe diventare l’eroe dei 2 mondi

*Ancelotti l’uomo dei cambi giusti, potrebbe diventare l’eroe dei 2 mondi
“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”
L’aforisma e’ del mitico Trap.
Significa: aspetta a cantare vittoria.
Mai la battuta inventata dal tecnico che in panchina portava l’acqua santa e’ stata tanto veritiera come nel secondo atto di Real-City.
Peppino Guardiola certamente non immaginava che il gatto potesse evadere dal sacco proprio mentre il pesce era gia’ bello che infarinato.
Carletto Ancelotti invece sembrava contare sulle capacita’ alla Houdini del famoso felino: seguiva la partita senza agitarsi ed urlare, con calma serafica, senza mai andare fuori giri come se sapesse che presto le cose sarebbero cambiate da cosi’ a cosi’.
Al 90′ il gol dell’1-1, pochi secondi dopo il 2-1.
Poi nei supplementari ci ha pensato il fenomeno con la mano destra fasciata ad infilare l’ultimo chiodo nella bara degli stralunati “cittadini” di Manchester.
La vittoria in extremis c’e’ sempre stata.
Di questi tempi si verifica piu’ spesso.
Perche’ le cinque sostituzioni cambiano di brutto la partita: tutto si capovolge grazie alla tempistica e alla qualita’ delle sostituzioni.
Cambiare al tempo giusto immettendo i giocatori adatti alla bisogna non e’ cosa da tutti.
C’e’ chi ci riesce e chi no.
Carletto sin qui le ha indovinate tutte.
Era con le spalle al muro contro i tre compari Mabppe-Neymnar-Messi.
Lui ordina tre cambi a mezz’ora dalla fine, Donnarumma si impapera e Benzema fa tris: au revoir messieurs.
Era con un piede sulla fossa e l’altro su una buccia di banana contro la squadra con la coppa sul petto, il Chelsea.
All’andata il Real aveva vinto per 3-1, al ritorno perdeva per 3-0. Sembrava che il gatto fosse ben chiuso nel sacco. Adios caballeros? Neanche per sogno. Carletto stavolta ne cambia cinque, uno dei cinque e’ Rodrygo che segna la rete della rinascita su celestiale assist di Modric. Nei supplementari chiude il conto il solito bomber francese.
L’altra sera il Real era bello che spacciato, i cambi di Carletto stavolta non stavano pagando dividenti. Al 90′ i “cittadini” di Manchester conducevano per 1-0. Un gol per andare ai supplementari sembrava un sogno, due stavano ne’ in cielo ne’ in terra.
Invece il panchinaro Rodrygo ne fa proprio due. Ciao ciao Pep.
Si dira’, hanno detto che e’ stata anche questione di fortuna.Giusto, senza fortuna non si mette il sale sulla coda a squadroni come Paris St. Germain, Chelsea e City.
Ora in finale ci sarebbe da battere il Liverpool, squadra croce e delizia di Carletto e del Milan.
Lo squadrone di Klopp, che sin qui ha avuto vita abbastanza facile contro team di seconda fascia – Lille, Benfica e Villarreal – parte leggermente favorito.
Ma in una partita secca tutto puo’ succedere.
Vinca o per la finale Ancelotti ha comunque la chance di fare quaterna dopo la cinquina.
La quaterna sarebbe mettere le mani sulla quarta coppa Campions gia’ vinta due volte con il Milan e una con il Real.
La cinquina riguarda gli “scudetti” conuistati nei campionati piu’ tosti, difficili e scorbutici: Serie A, Premier, Budesliga, Liga 1 e Liga.
Vincere in Italia, Inghilterra, Germania, Francia e Spagna non era mai riuscito a nessun altro allenatore.
E quattro coppe Champions le hanno vinte soltanto da Zinedine Zidane e Bob Paysley.
Carletto “nostro” (nostro per nascita e moglie canadese) ha detto: “Restero’ al Real finche’ mi tengono”.
E poi?
Poi potrebbe diventare l’eroe dei due mondi venendo a vincere qualcosa in Canada.
Carletto non ha escluso che possa diventare Ct della nazionale canadese in tempo per guidarla al mondiale del 2026 che si disputa in casa, oltre che in Messico e Usa.
La possibilita’ che possa un giorno diventare head coach del Toronto Fc e’ oltremodo fantasiosa, ma alla squadra di Insigne (arriva a luglio) un tecnico con la T maiuscola serve ora, immediatamente.
Il Toronto ha perso le ultime tre partite di fila, Bob Bradley si sta arrampicando sugli specchi con una squadra di ragazzini locali e due o tre veterani dalla gamba stanca.
Insigne avra’ il compito di svezzare i bambocci, ma prima dovra’ immedesimarsi un in una realta’ e un calcio diverso.
Senza adeguati compagni di merende il Toronto Fc, anche con Lorenzino, non combinera’ granche’.
Per fortuna, da queste parti non esiste la retrocessione.