Ditelo al direttore
|
Notizie dal Mediterraneo
|
IL CITTADINO ITALIANO
|
Cari amici,
In un momento difficile e complicato, iniziare un`avventura giornalistica on line, potrebbe sembrare un suicidio editoriale, ma l`impegno e la determinazione di un gruppo di giornalisti pronti a darci un mano, anzi due, ci ha consigliato di intraprendere questo percorso editoriale.
I giornali tradizionali, sono quasi tutti in crisi.
Le risorse pubblicitarie sono state drasticamente ridotte e anche le più prestgiose testate per coprire le ingenti spese, oltre a chiedere un abbonammento tradizionale, si rivoolgono al pubblico, con edizioni online a pagamento.
Noi non siamo un colosso della carta stampata, e, tanto meno abbiamo la pretesa di rimpiazzare la stampa cartacea, ma abbiamo dalla nostra parte tanti collaboratori, pronti a rimboccarsi le maniche e produrre un prodotto diverso.
Non abbiamo dalla nostra parte i grandi partiti, pronti a sostenere i giornali a loro vicini. Non riceviamo nessun sostegno economico da parte dello Stato.
L`unico sostegno lo receviamo da parte del lettore di notizie online.
Il nostro è un giornale libero aperto a tutti. Non siamo ne di destra ne di sinistra, siamo un giornale indipendente pronto a perorare la causa degli italiani al di fuori dell`Italia.
Se è vero che nel mondo ci sono quasi 60 milioni di oriundi è anche vero che i giornali tradizionali non hanno alcun interesse di parlare dei loro problemi, delle loro aspettative, delle loro aspirazioni.
Noi siamo nati per dare loro una voce forte e libera. Il nostro giornale possiamo paragonarlo a un megafono senza filtri e senza restrizioni. Abiamo scelto il motto: «Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo» (Evelyn Beatrice Hall, saggista conosciuta con lo pseudonimo di Stephen G. Tallentyre).
Tutti i nostri lettori, attraverso le pagine del giornale, potranno esprimere, il loro pensiero, libero e senza censura.
Con la speranza di avervi come lettori, ma soprattutto come amici liberi da ogni vincolo ideaologico, vi auguriamo buona navigazione e se potete, spargete, tra i vostri amici, la voce del nuovo neonato: www.ilcittadinoitaliano.com
Vittorio Coco
RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright ilcittadinoitaliano
|
| Migranti: Oim, naufragio al largo della Tunisia, 50 dispersi. Il barcone era partito domenica da Zwara, in Libia |Un altro naufragio si sarebbe verificato nel Mediterraneo, con almeno 50 migranti che sarebbero dispersi. E' quanto afferma il portavoce dell'Organizzazione mondiale delle migrazioni Flavio Di Giacomo in un tweet, sottolineando che il barcone era partito domenica da Zwara, in Libia. Secondo l'Oim sarebbero invece 33 le persone sopravvissute, tutte originarie del Bangladesh. A bordo del barcone, secondo una prima ricostruzione, ci sarebbero state circa una novantina di persone ma al momento non è chiaro se fossero tutte del Bangladesh o vi fossero anche migranti di altre nazionalità. I soccorsi sono stati effettuati dalle autorità tunisine che già ieri avevano salvato 113 migranti al largo dell'isola di Djerba provenienti da Bangladesh, Sudan, Eritrea ed Egitto: anche loro erano partiti domenica da Zwara. SOMALIA. GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL QATAR RIPRISTINATE LE RELAZIONI CON IL KENYALa Somalia ha annunciato di aver ripristinato le sue relazioni diplomatiche con il Kenya, dopo i colloqui tra i leader dei paesi vicini mediati dal Qatar. Con il peggioramento delle relazioni diplomatiche, Mogadiscio aveva reciso completamente i legami con Nairobi il 15 dicembre 2020, quando la Somalia aveva messo in atto ritorsioni in quanto il Kenya aveva ospitato la leadership del Somaliland, uno stato separatista non riconosciuto dal governo centrale di Mogadiscio. A novembre la Somalia aveva espulso l’ambasciatore del Kenya e richiamato il proprio con l’accusa di interferenze nella politica interna. Accuse che il Kenya aveva costantemente negato. Le relazioni tra i paesi si sono deteriorate anche in materia di proprietà di potenziali giacimenti di petrolio e gas, alcuni dei quali si trovano al largo della costa di Jubbaland, uno dei cinque Stati semi-autonomi della Somalia. Nel febbraio 2019 il Kenya aveva protestato richiamando il proprio ambasciatore dopo che Mogadiscio aveva deciso di mettere all’asta blocchi di esplorazione di petrolio e gas al centro della loro disputa sui diritti marittimi. I due paesi avevano temporaneamente rianimato i legami nel novembre dello stesso anno, ma sono ancora in corso dispute per parti dell’Oceano Indiano ritenute ricche di petrolio e gas, con il Kenya che ha accusato la Somalia di aver messo all’asta quattro blocchi petroliferi in un’area offshore contesa. La disputa sui confini marittimi è passata poi all’ICJ (International Court of Justice), ma il Kenya si è ritirato dal processo e sta cercando di risolvere la questione attraverso l’Unione africana. Il caso presentato dalla Somalia nel 2014 all’ICJ, la più alta Corte delle Nazioni Unite per le controversie tra Stati, è stato esaminato dal tribunale dell’Aia nel marzo di quest’anno, ,a il Kenya non ha neppure preso parte alle udienze. Il Kenya ha ringraziato oggi la comunità internazionale e il Qatar per gli sforzi volti a normalizzare le relazioni diplomatiche con la Somalia: potranno ora riprendere la cooperazione su sicurezza e istruzione, nonchè i rapporti commerciali.. |
Grazie a tutti
In poco più di 2 mesi, abbiamo già superato i
54,000 lettori and growing!
Il primo febbraio, per riempre il vuoto di notizie dal mondo e dopo aver contattato amici giornalisti, donne e uomini disposti a darci una mano, abbiamo dato vita al quotidiano online ilcittadinoitaliano.com.
Una sfida epocale, in piena
pandemia mondiale. Qualcuno avrà pensato che il nostro progetto era destinato a fallire ancor prima di iniziare.
A meno di un mese dal lancio, siamo felici poter dire che non solo i detrattori si sono sbagliati, ma addirittura la nostra testata ha già raggiunto un numero notevole di lettori che vanno dall`Italia, al Vietnam, passando per la Russia, Germania e Stati Uniti.
Questo non vuol dire che siamo contenti del risultato sin ora raggiunto. La strada è lunga e i sentieri sempre più tortuosi. Quello che ci rallegra è l`adesione di tanti collaboratori, pronti ad arricchire le pagine del neonato.
Per facilitare la lettura, abbiamo cercato di proporre al lettore, una grafica moderna e una navigazione molto semplice dividendo le sezioni del giornale, in varie zone. Gli articoli forniti dai nostri collaboratori, sono facilmente raggiungibili attraverso i link che abbiamo inserito in prima pagina. Rifacendoci a un detto celebre dell`inviato Rai in America: "Qui Nuova York a voi Roma", abbiamo suddiso gliarticoli sotto la decitura " Qui Roma", "Qui Washington", "Qui Santo Domingo" e via discorrendo.
Una delle rubriche che andremo ad inserire prossimamente e redatte da Paolo Catuzzi, dirigente della società Diva di Perugia, tratterà le eccellenze italiane, mentre a Nicola Sparano, già direttore emerito del Corriere Canadese, di Toronto aabbiamo affidato le rubriche di sport e commenti inerenti alla grande comunità italo'canadese. Da New York, la corrispondente Giualiana Ridolfi Cardillo, ci racconterà le sue esperienze nella Grande Mela. Tra i nostri collaboratori, una penna astuta e pungente, quella di Paolo Canciani, già direttore di Telelatino, redattore di Radio Chin e dirigente di Omni TV.
Come potete notare, questi soltanto alcuni dei nostri gioranlisti di punta. A loro a breve si andranno ad aggiungere altri collaboratori residenti all`estero e in Italia. Infine da Roma una osservatrice speciale della politica: Dal suo osservatorio privilegiato, l`Onorevole Fucsia Nissoli, deputata eletta nella circosrizione dell`America Settentrionale e Centrale, ci racconterà cosa succede dentro la Camera dei deputati.
Nei prossimi giorni vi aggiorneremo su altri collaboratori e amici che entreranno a far parte della piccola grande famiglia del New Kid in the Block:
Vittorio Coco
|