Rinviato il voto al Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla risoluzione a Gaza. Israele propone due settimane di tregua per gli ostaggi. Il Papa invia l’elemosiniere

by | Dec 22, 2023 | Guerra, Medio Oriente, PRIMOPIANO | 0 comments

È stato di nuovo rinviato il voto al Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla risoluzione a Gaza.

STRISCIA DI GAZA, 22 dicembre 2023, 17:19 – 5 MINUTI DI LETTURA

Redazione ANSA

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Secondo quanto appreso dall’Afp, nell’ultima bozza sarebbe sparita la “fine immediata” dei combattimenti e sarebbe invece rimasta la richiesta di “misure urgenti per consentire immediatamente un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli e per creare le condizioni per una cessazione sostenibile delle ostilità”. Intanto l’ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu Linda Thomas-Greenfield, ha fatto sapere che Washington era pronto “a sostenere la bozza così come era scritta”.

EDITORS NOTE: Graphic content / Men stand amid the rubble of a building destroyed during an Israeli army operation in the Jenin refugee camp in Jenin, on December 15, 2023. The West Bank, which is ruled by the Palestinian Authority (PA), has seen a surge in violence since the October 7 attacks in southern Israel. the Palestinian health ministry said 11 people had been killed since the Israeli military launched a raid in the city of Jenin and its refugee camp earlier this week. (Photo by Zain JAAFAR / AFP)

Auto sventrata da esplosione a Rafah, 3 mortiTre morti (fra cui due minorenni) e almeno sei feriti: questo il bilancio della deflagrazione, avvenuta oggi a Rafah nel sud della striscia di Gaza, di una jeep Hyundai. Lo ha riferito l’ospedale Yussef al-Najar di Rafah, che finora non ha reso noto la identità degli uccisi.
Testimoni sul posto aggiungono che il veicolo è stato attaccato dalla aviazione israeliana e che potrebbe essersi trattato di una ‘esecuzione mirata’. In Israele l’episodio non è stato ancora commentato.

Kibbutz Nir Oz, ‘ucciso Gadi Haggai ostaggio a Gaza’

Il kibbutz di Nir Oz, a ridosso della Striscia, ha annunciato l’ “uccisione” di Gadi Haggai, 73 anni, ostaggio a Gaza. Secondo la stessa fonte, il suo corpo è trattenuto da Hamas nella Striscia. Tra i rapiti ancora nell’enclave palestinese c’è anche la moglie di Haggai, Judith Weinstein (70 anni), ferita nell’attacco del 7 ottobre scorso. Haggai era padre di 4 figli e nonno di 7 nipoti.

Oxfam, ‘a Gaza bombardamenti senza tregua porteranno a carestia’

Il 90% della popolazione rischia di morire di fame senza un immediato cessate il fuoco e un massiccio ingresso degli aiuti. Lo afferma Paolo Pezzati, portavoce di Oxfam Italia per le crisi umanitarie. “Lasciare la popolazione di Gaza senza acqua e cibo è un atto premeditato e costituisce un crimine di guerra del Governo israeliano. La catastrofe umanitaria in corso è la prova inconfutabile che gli attacchi di Israele hanno portato al collasso il già fragile sistema alimentare nella Striscia. Il 90% della popolazione, pur salvandosi dagli attacchi, potrebbe morire di fame. Senza un immediato cessate il fuoco e un massiccio ingresso di aiuti, Gaza non potrà che finire nella morsa della carestia”, sostiene.
“È inconcepibile che – aggiunge Pezzati – nel 2023 la fame venga usata come arma di guerra contro donne, bambini, neonati, anziani e persone malate. L’orrore provato da ogni madre incapace di nutrire il proprio figlio è l’orrore che tutta Gaza oggi sta vivendo”.

A Palestinian boy collects small pieces of debris following Israeli bombardment in Rafah in the southern Gaza Strip on December 22, 2023, amid continuing battles between Israel and the militant group Hamas. (Photo by MOHAMMED ABED / AFP)

“Coloro che all’interno della comunità internazionale si sono rifiutati di porre un freno alla macchina militare israeliana e alla punizione collettiva che viene inflitta all’intera popolazione di Gaza, sono complici di quanto sta avvenendo. – aggiunge Pezzati – Per questo rilanciamo un appello urgente perché i leader mondiali e l’Italia smettano di sostenere l’aggressione israeliana che sta uccidendo un numero spropositato di civili innocenti, ponendo le basi per un futuro incerto e insicuro sia per i palestinesi che per gli israeliani”.

Media, Israele colpisce zone dove ha fatto evacuare civili

Israele ha colpito almeno tre località a Gaza verso le quali aveva ordinato ai civili di evacuare. Lo ha rilevato un’analisi della Cnn e del Nyt.
Il primo dicembre, le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno pubblicato una mappa di Gaza – divisa in 623 blocchi numerati – che indica le aree che i militari avrebbero colpito prossimamente e le aree in cui i civili dovevano fuggire.

La mappa è stata descritta dall’Idf come “un modo sicuro per preservare la vostra sicurezza”. Usando video online, immagini satellitari e notizie locali, Cnn ha verificato tre attacchi israeliani in aree in cui ai cittadini era stato detto di spostarsi.

Mosca, telefonata Putin-Abu Mazen su conflitto a Gaza

Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente palestinese Abu Mazen hanno discusso del conflitto in Medio Oriente nel corso di una conversazione telefonica. Lo rende noto il Cremlino riporta la Tass, sottolineando che Putin ha espresso sostegno agli sforzi dell’Anp, ha parlato delle iniziative per una de-escalation e ha promesso di continuare a inviare aiuti umanitari a Gaza. Il presidente russo ha inoltre confermato l’invito ad Abu Mazen a visitare la Russia in una data da concordare.

Nuove sirene di allarme sono risuonate al nord di Israele

Dopo 17 ore circa di relativa calma, sono tornate le sirene di allarme anti razzi nelle aree israeliane al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere l’esercito.

Onu, mezzo milione di persone rischiano di morire di fame a Gaza

Più di mezzo milione di persone a Gaza – un quarto della popolazione – rischiano di morire di fame, secondo un rapporto stilato da varie agenzie delle Nazioni Unite e ong. Secondo i dati del rapporto, la difficoltà a procurarsi da mangiare tra la popolazione ha superato quanto è avvenuto in Afghanistan e Yemen negli ultimi anni. Il rapporto – citato dal Guardian – avverte che il rischio di carestia “sta aumentando ogni giorno”, imputando la fame agli aiuti insufficienti che entrano a Gaza.
Il rapporto pubblicato da 23 agenzie Onu e non governative ha rilevato che l’intera popolazione di Gaza è in crisi alimentare, con 576.600 persone a livelli “catastrofici” di fame.
Arif Husain, capo economista del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha dichiarato: “Non ho mai visto qualcosa delle dimensioni di quanto sta accadendo a Gaza. E a questa velocità.”
“Abbiamo avvertito per settimane che, con tali privazioni e distruzioni, ogni giorno che passa non farà altro che portare più fame, malattie e disperazione alla popolazione di Gaza,” ha commentato il vicesegretario Onu per gli affari umanitari Martin Griffiths su X.

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