Ucraina, i russi hanno creato un corridoio Crimea-Donetsk

by | Mar 25, 2022 | Breaking News, PRIMOPIANO, World

Guerra in Ucraina


Mosca, obiettivo prioritario è il controllo del Donbass

Putin: ‘Nazista boicottaggio della cultura russa’. Gli Usa non useranno armi chimiche

Le forze russe hanno creato un parziale corridoio terrestre verso la Crimea dal territorio della regione di Donetsk. Lo ha affermato il ministero della Difesa ucraino, secondo quanto riporta il Guardian.

“Il nemico è riuscito in parte a creare un corridoio terrestre tra la Repubblica Autonoma di Crimea temporaneamente occupata e parte della regione di Donetsk”, hanno riferito le fonti ucraine.

A Ukrainian tank is seen in the Ukrainian capital Kyiv on March 24, 2022. – The UN General Assembly on March 24, 2022, adopted a new non-binding resolution that demanded an “immediate” halt to Russia’s war in Ukraine. At UN headquarters in New York, 140 countries voted in favor, 38 abstained and five voted against the measure, with applause ringing out afterwards. (Photo by FADEL SENNA / AFP)

Il primo obiettivo per le forze russe in Ucraina è il controllo dell’intera regione del Donbass, nell’est del Paese. Lo ha detto il ministero della Difesa di Mosca citato dalla Tass. “Le forze armate russe si concentreranno sulla completa liberazione del Donbass”, si legge in una nota del ministero. Gli attacchi per infliggere perdite alle forze ucraine nei territori assediati, si aggiunge nel comunicato, hanno lo scopo di impedire che Kiev invii rinforzi verso il Donbass.

L’Ue si dice “pronta a chiudere scappatoie, a contrastare possibili manovre evasive e a imporre nuove misure coordinate per minimizzare la capacità” della Russia “di continuare l’aggressione” all’Ucraina. Volodymyr Zelensky ringrazia i 27 – a eccezione dell’Ungheria -, ma biasima il ritardo con cui secondo lui si è mossa l’Europa: le sanzioni sono arrivate “un po’ tardi”, ha detto il presidente ucraino. E intanto sono ripresi a Bruxelles i lavori del Consiglio europeo, che al secondo giorno, è dedicato in particolare all’energia. Forte reazione da parte di Mosca che smentisce, attraverso il suo ambasciatore a Roma Sergey Razov, l’ipotesi di una “minaccia nucleare” ventilata da Biden e Zelensky e apre un’inchiesta sulla possibilità che Kiev stia fabbricando armi biologiche. Contro la Russia è stata aperta “una guerra ibrida totale”, secondo il ministro degli Esteri Seghei Lavrov citato dall’agenzia Tass.

Gli Stati Uniti non hanno intenzione di usare le armi chimiche qualunque siano le circostanze, ha affermato un funzionario della Casa Bianca.

Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha paragonato oggi il boicottaggio di eventi culturali russi ed esponenti della cultura russa nei Paesi occidentali ai roghi di libri di cui si resero responsabili i nazisti. “L’ultima volta – ha affermato il capo del Cremlino durante un incontro con esponenti del mondo culturale – sono stati i nazisti in Germania, circa 90 anni fa, a condurre una tale campagna di distruzione della cultura indesiderabile. Ci ricordiamo bene delle immagini dei libri bruciati nelle piazze”.

CONSIGLIO EUROPEO A BRUXELLES  – Tra i temi aperti, gli approvvigionamenti comuni e i possibili interventi per limitare il prezzo dell’energia, con una riunione tra i leader degli Stati membri che si preannuncia lunga e complessa. Alcune posizioni in particolare appaiono più dure, come quella della Spagna, che insieme ad altri Paesi, preme per porre un tetto ai prezzi e arrivare al disaccoppiamento dei prezzi dell’energia e del gas. Sono invece più freddi sul tema i Paesi del nord, come Olanda e Germania.

Nel comunicato conclusivo del primo dei due giorni del vertice, l’Ue ha assicurato che “continuerà a fornire aiuti finanziari, politici, materiali e umanitari all’Ucraina”; che resterà “al fianco” di Kiev “e del suo popolo, confermando la dichiarazione di Versailles e riconoscendo le aspirazioni ucraine d’ingresso nell’Unione europea”. Il Consiglio europeo ha quindi “rinnovato la richiesta alla Commissione si consegnare le sue valutazioni in linea con le procedure d’ingresso dei trattati”. “Avete bloccato il Nord Stream 2 e ve ne siamo grati, ma è stato fatto un po’ tardi – ha detto Zelensky in un video rivolto agli stati membri Ue -. Perché se fosse stato fatto in tempo, la Russia non avrebbe creato una crisi del gas”, secondo il presidente ucraino. Che ha criticato il premier ungherese Viktor Orban per la sua posizione rispetto a Mosca. “Esiti a decidere se imporre sanzioni o no? A decidere se far passare le armi o no? Se commerciare con la Russia? Non c’è tempo per esitare – ha incalzato Zelensky -, è tempo di decidere”.

USA-UE – “La Commissione Ue lavorerà con gli Stati membri per costruire una rete di stoccaggio del gas in tutto il continente e le infrastrutture necessarie per ricevere il gnl nonché per l’uso efficiente del gas”, ha detto il presidente Usa Joe Biden a Bruxelles. “Tutto ciò verrà fatto in modo che non sia in contrasto con la strategia a emissioni zero. Dobbiamo far sì che le famiglie, nel mentre, superino questo inverno e il prossimo. Questa ad ogni modo è un’opportunità per raddoppiare i nostri sforzi per un futuro sostenibile attraverso l’uso della giusta tecnologia”, ha aggiunto.

BIDEN IN POLONIA – Oggi sarà anche il giorno dell’arrivo del presidente americano Joe Biden in Polonia. Nel pomeriggio il commander in chief incontrerà le truppe Usa a Rzeszow, a circa 100 chilometri dal confine con l’Ucraina. Quei militari “a difesa del fianco orientale della Nato”, come ricorda la Casa Bianca. Ad accogliere Biden ci sarà il presidente polacco Andrzej Duda.

LA CINA – La Cina si oppone “con forza ad accuse e sospetti infondati, nonché a qualsiasi tentativo di esercitare coercizione e pressione”, ricordando che, “in quanto residuo della Guerra Fredda e la più grande alleanza militare del mondo, la Nato segue un concetto di sicurezza obsoleto”, come commenta un portavoce della rappresentanza permanente cinese presso l’Ue sul vertice straordinario del Patto Atlantico, in cui i leader hanno invitato tutti gli Stati, inclusa la Cina, a sostenere l’ordine internazionale, “compresi i principi di sovranità e di integrità territoriale, in merito all’invasione della Russia a danno di Kiev”. La comunità internazionale “dovrebbe davvero incoraggiare la pace e promuovere i colloqui, creare le condizioni per una soluzione politica della questione e spingere per un rapido ritorno alla pace in Ucraina”: è la “posizione di principio della Cina” sulla guerra tra Ucraina e Russia esposta dal presidente Xi Jinping in un colloquio telefonico avuto nel pomeriggio con il premier britannico Boris Johnson, dedicato ai 50 anni delle relazioni diplomatiche bilaterali che cadono quest’anno. “La Cina è disposta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo in tal senso”, ha aggiunto Xi, nel resoconto dei media ufficiali.

L’ACCUSA DI BOMBE AL FOSFORO – Il Cremlino ha negato poi oggi qualsiasi violazione delle leggi internazionali sulle bombe al fosforo in Ucraina. Kiev aveva accusato Mosca di avere utilizzato bombe al fosforo nella sua offensiva militare in Ucraina. “La Russia non ha mai violato nessuna convenzione internazionale”, ha detto in conferenza stampa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo a una domanda sulle accuse mosse dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo una Convenzione firmata nel 1980 a Ginevra, le bombe al fosforo sono armi incendiarie il cui uso è proibito contro i civili, ma non contro obiettivi militari. Il Protocollo III della Convenzione su certe armi convenzionali (CCW), firmato nel 1980 ed entrato in vigore nel dicembre 1983, stabilisce che questo tipo di armi “è vietato in ogni circostanza” contro le popolazioni civili. L’uso di armi incendiarie è inoltre vietato contro obiettivi militari vicini ai centri abitati. Ma questo protocollo non riguarda il fosforo bianco quando viene utilizzato per le sue proprietà di produzione di fumo o illuminanti.

“Abbiamo timori, lo dicono in particolare i militari e gli esperti, che Odessa possa essere accerchiata con un sostegno dalla Transnistria – ha detto ai media ucraini il sindaco di Odessa Gennady Trukhanov -. In primo luogo la flotta nemica può avvicinarsi dal mare. In secondo luogo, possono sfondare la difesa di Voznesensk e Mykolaiv. Ma sono sicuro che non sfondano, perché le nostre forze armate stanno combattendo duramente lì”. “La situazione ora è calma ma tesa”, ha aggiunto.

Intanto, riferisce Ukrinform, che cita la polizia della regione di Kharkiv, l’esercito russo ha bombardato un policlinico a Kharkiv, nel distretto di Osnovyansky: morte 4 persone. “Gli occupanti russi continuano a uccidere civili a Kharkiv. A seguito del bombardamento mattutino delle infrastrutture civili con lanciarazzi, 7 civili sono rimasti feriti, 4 dei quali sono morti “, si legge nella nota, in cui si segnala che le forze russe hanno sparato sul policlinico nel quartiere Osnovyansky, dove si trova il centro degli aiuti umanitari, oggi verso le 7:45. Non ci sono strutture militari nelle vicinanze, viene precisato.

Secondo l’intelligence britannica nel suo bollettino quotidiano, l’esercito ucraino è riuscito a riprendere il controllo di città e posizioni di difesa a est della capitale Kiev. “La controffensiva ucraina, insieme al ripiegamento delle forze russe su linee di rifornimento troppo estese, ha permesso all’Ucraina di rioccupare città e posizioni di difesa fino a 35 chilometri a est di Kiev”, si legge sul bollettino pubblicato su Twitter dal Ministero della Difesa inglese. “Le Forze ucraine probabilmente tenteranno ancora di spingere indietro le forze russe lungo l’asse nord-occidentale da Kiev fino all’aeroporto di Hostomel”. Nel sud, invece, le forze russe “stanno ancora cercando di aggirare Mykolaiv con l’obiettivo di puntare ad ovest verso Odessa, ma i loro progressi vengono rallentati da motivi logistici e dalla resistenza ucraina”.

Per oggi sono stati concordati due corridoi umanitari in Ucraina, entrambi nel sud del Paese: uno dalla città assediata di Mariupol. Lo annuncia la vice prima ministra Iryna Vereshchuk su Telegram. I due corridoi vanno da ️Mariupol a Zaporizhia e da ️Melitopol a Zaporizhia.

Sale a 135 il numero dei bambini morti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, secondo l’ufficio della Procura ucraina in un aggiornamento condiviso dal Parlamento di Kiev sul suo profilo Twitter: “Ad oggi 25 marzo, 135 bambini sono morti in Ucraina a causa dell’aggressione dell’esercito russo. 184 bambini sono rimasti feriti”. Ieri il bilancio dei bambini morti era 128.

Due missili hanno colpito la notte scorsa una struttura militare ucraina nella periferia di Dnipro, la terza città dell’Ucraina, nella parte centro-orientale del Paese. Lo fa sapere su Telegram il governatore del distretto di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, secondo quanto riporta Ukrinform. Secondo Reznichenko l’attacco ha provocato “gravi danni” e i soccorritori sono al lavoro per capire se ci sono persone tra le macerie. “Una notte allarmante. Due attacchi missilistici contro un’unità militare alla periferia del Dnepr. Danni gravi”, si legge nel messaggio.

Il ministero russo della Difesa comunica che missili Kalibr hanno colpito e distrutto il maggiore deposito di carburante rimasto a disposizione dei militari ucraini, vicino Kiev. Lo riferisce Interfax.

La Chiesa russa ortodossa riferisce che un cappellano militare russo è stato ucciso da un attacco missilistico ucraino nel sud-ovest della Russia vicino al confine con l’Ucraina. Oleg Artyomov si trovava nel villaggio di Zhuravlyovka nella regione russa di Belgorod quando è finito “sotto un bombardamento da un lanciarazzi ucraino Smerch ed è morto” giovedì, riferisce il dipartimento militare del Patriarcato di Mosca sui social media. Si tratta del primo decesso in territorio russo causato dal fuoco ucraino reso pubblico da quando è iniziata l’offensiva russa in Ucraina/