Ucraina, Mosca, ripresa l’offensiva a Mariupol

by | Mar 5, 2022 | Breaking News, Guerra, PRIMOPIANO, World

 Lunedì terzo round di negoziati Mosca-Kiev

La Croce Rossa: ‘Stop ai corridoi umanitari per oggi’. La Russia sottolinea che i nazionalisti ucraini hanno ostacolato la tregua. Previste manifestazioni pacifiste in tutto il mondo

TOPSHOT – A woman sits while people cross a nearby destroyed bridge as they evacuate the city of Irpin, northwest of Kyiv, during heavy shelling and bombing on March 5, 2022, 10 days after Russia launched a military in vasion on Ukraine. (Photo by Aris Messinis / AFP)

L’offensiva russa a Mariupol “è ripresa a causa della riluttanza da parte ucraina ad esercitare pressione sui nazionalisti per prolungare la tregua”. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta la Tass.

Intanto si terrà lunedì il terzo round dei negoziati tra Ucraina e Russia.

Lo riporta l’agenzia russa Interfax

Dopo dieci giorni di guerra, il primo segnale di distensione in Ucraina stenta oggi a diventare realtà. Mosca, infatti, ha annunciato una tregua di 5 ore (dalle 9.00 alle 14.00 GMT, le 10.00 e le 15.00 in Italia) per aprire corridoi umanitari e permettere l’evacuazione dei civili da Mariupol e Volnovakha, due località sotto assedio e sottoposte a intensi bombardamenti, ma di fatto finora l’iniziativa non è mai partita. I corridoi umanitari da Mariupol e Volnovakha non saranno realizzati oggi. Lo riferiscono alcuni media ucraini citando fonti della Croce Rossa, secondo cui il primo tentativo di un’uscita sicura per i civili è fallito. “Continuiamo le trattative costantemente. Spero che domani avvenga l’evacuazione di donne, bambini e anziani ma per ora la Russia continua a bombardare”, ha detto – secondo le stesse fonti – il viceprimo ministro per la reintegrazione dei territori ucraini temporaneamente occupati, Irina Vereshchu. “E’ prevista l’evacuazione anche dalla periferia di Kiev. Stiamo preparando corridoi a Sumy, Kharkiv, Kherson”, ha detto.

Secondo Kiev il motivo è che lungo il percorso la tregua non è rispettata dai russi. Ma il presidente Putin, citato dalla Tass, sostiene  che “il lavoro dei corridoi umanitari, in particolare di quello di Mariupol, viene impedito dai nazionalisti ucraini.  Le sanzioni che vengono imposte alla Russia sono come una dichiarazione di guerra: lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin. “Molto di ciò che sta accadendo ora e di ciò a cui stiamo assistendo e di ciò che accadrà – ha detto Putin, citato dall’agenzia Interfax – è senza dubbio un modo per combattere contro la Russia. E queste sanzioni che ci vengono imposte sono come una dichiarazione di guerra”. La tregua deve essere rispettata oggi. E’ l’appello del presidente ucraino Zelensky in un nuovo video. “I corridoi umanitari devono entrare oggi a Mariupol e Volnovakha, per salvare donne bambini e anziani e dare cibo e medicine a chi è rimasto. Stiamo facendo di tutto per far funzionare l’accordo”, aggiunge. La vicepremier, Irna Vereshchuk, ha invece denunciato che la Russia ha violato l’accordo sui corridoi dopo due ore riprendendo i bombardamenti.

Zelensky è dispiaciuto che la Nato non intervenga, vuol dire che non vuole risolvere il conflitto con la diplomazia. Cerca di provocare il conflitto contro la Russia con la partecipazione della Nato”. Lo dice il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov. “Ha una frenesia militarista”. E sui corridoi umanitari a Mariupol e Volnovakha aggiunge: “Non si è presentato nessuno”

Civili abbandonano Irpin, nord ovest di Kiev, durante un attacco
La situazione dell’economia russa è in questo momento straordinaria, ciò richiede misure straordinarie. Lo sottolinea il Cremlino, riferisce Tass. Mosca e Washington stanno tenendo aperti alcuni canali di dialogo sullo sfondo dell’attuale situazione geopolitica: lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dall’agenzia Tass. “Stiamo mantenendo aperti alcuni canali di dialogo con gli Stati Uniti”, ha detto Peskov in un briefing a una domanda sui rapporti fra i due Paesi. Due giorni fa un funzionario della Difesa Usa ha annunciato l’apertura di una linea rossa diretta con il ministero della Difesa russo, “con l’obiettivo di prevenire errori di calcolo, incidenti militari e una escalation”, come ha detto il funzionario del Pentagono.

Prosegue intanto la marcia russa sull’Ucraina alla vigilia di un fine settimana che vedrà un terzo round di negoziati con Mosca e manifestazioni per la pace in molte città.

Ieri le sirene sono risuonate vicino a Kiev con un bilancio di 5 morti di cui 3 bambini e intorno al porto strategico di Mariupol, assediato, il sindaco denuncia attacchi “spietati”. Ma a preoccupare in queste ore è soprattutto l‘avanzare verso una seconda centrale nucleare dopo quella di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, dove gli addetti lavorano da ieri sotto la minaccia delle armi. Fortunatamente nessun reattore è stato colpito.

A tarda ora è l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield a far intendere che nel mirino dei russi ci sarebbe un’altra centrale nucleare. E nella notte in cui si temeva la presa di Odessa, i russi hanno stretto la morsa intorno a Mariupol. Le forze russe sono a 32 chilometri dalla seconda maggiore centrale nucleare dell’Ucraina.

Kiev afferma di avere distrutto almeno 39 aerei e 40 elicotteri russi dall’inizio dell’invasione; il Pentagono fa sapere che Mosca ha già dispiegato in Ucraina il 92% delle forze ma anche che Kiev è in grado di resistere.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insiste affinchè la Nato crei una no-fly zone accusando l’Occidente che vi si oppone di essere responsabile delle morti, tra cui si contano ormai anche molti bambini. E smentisce una sua fuga in Polonia, come insinuato da Mosca, facendosi riprendere nei suoi uffici di Kiev. Il suo consigliere Mikhaylo Podoliak fa sapere che i negoziati con Mosca “non saranno facili ma ci saranno”.

Intanto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, dice a Sky News Arabia che “l’operazione” come Mosca definisce l’invasione, non punta a dividere l’Ucraina ma a trasformarla in un’area “smilitarizzata e libera dall’ideologia neonazista”. Fiumi di profughi si dirigono verso le frontiere e una nuova riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu convocato per lunedì dovrà decidere come garantire i corridoi umanitari.

A Mosca Putin oscura social e media e molti di questi lasciano la Russia. Diverse Federazioni sportive mettono al bando gli atleti russi e bielorussi, tra queste la Ginnastica e la Boxe che la crisi si allarghi a Georgia, Moldavia e perfino alla Bosnia. L’Occidente applica le sanzioni sui beni degli oligarchi.

Al quartier generale Nato di Bruxelles i ministri degli Esteri dell’Alleanza restano fermi sulla decisione di non entrare nel conflitto ma evocano pericoli anche per Bosnia, Moldavia e Georgia. Nuove armi arrivano in Ucraina dagli Stati Uniti e i B52 americani volano al confine orientale della Nato, in un’esercitazione con le aeronautiche tedesche e della Romania. I bombardieri americani, partiti dal Regno Unito, hanno volato nello spazio aereo della Romania, non lontano dall’Ucraina.

La Cnn ha mostrato un video in cui si sente il grido d’allarme che si è diffuso dal sistema di allerta pubblico vicino alle centrale nucleare di Zaporizhzhia quando è stata attaccata nella nottetra giovedì e venerdì: “Smettete di sparare. State mettendo a rischio la sicurezza del mondo”.

Zelensky: “Non sono scappato. Sono qui”. “Ogni due giorni dicono che sono scappato dall’Ucraina, da Kiev. Ma sono qua, lo vedete, al mio posto”. Così Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un video postato su Instagram, ha smentito l’annuncio fatto in precedenza dal presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, secondo il quale lo stesso Zelensky era fuggito in Polonia. “Nessuno è scappato da nessuna parte, stiamo lavorando”, aggiunge il presidente ucraino, citato da Interfax, indicando che con lui c’è il capo di gabinetto della presidenza Andriy Yermak.

Si stringe intanto la morsa di Mosca sui media e, di fronte al blocco dell’ accesso ai social e ai siti di informazione Limita l’accesso ai siti d’informazione, annuncia il blocco di Facebook e Twitter, vari media occidentali lasciano Mosca. Tra questi Bloomberg, Abc e Cbs. La Bbc ritira i suoi giornalisti dalla Russia e riapre le trasmissioni ad onde corte come ai tempi di Radio Londra, mentre radio Eco Mosca resiste e continuerà a trasmettere su YouTube.