Guerra in Ucraina
Zelensky: “Non possiamo entrare nella Nato, va ammesso”
Proseguono le trattative. La Cina invita alla ‘massima moderazione’
“L’Ucraina si rende conto che non è nella Nato.
Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo”.
Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso online alla Joint Expeditionary Force di Londra, citato dall’agenzia Unian.
La situazione a Mariupol. ‘Le truppe russe hanno preso in ostaggio il personale e i pazienti di un ospedale di Mariupol’. Lo rende noto su Facebook la Media Human Rights Initiative (MHRI) ucraina , rilanciata su Twitter dalla giornalista ucraina Anastasia Magazova, che lavora per Radio Free Europe e Bbc. L’organizzazione spiega che i pazienti hanno contattato la MHRI, affermando che da ieri mattina l’ospedale regionale di terapia intensiva di Mariupol è stato occupato dalle truppe russe. I soldati sparerebbero dall’interno dell’ospedale, impedendo a chiunque di uscire. Alcune persone che avrebbero tentato di fuggire sarebbero state ferite. Circa 350.000 persone sono ancora intrappolate a Mariupol, la città nel sud-est dell’Ucraina che è stata assediata dalle truppe russe. Lo riporta la Cnn riportando le affermazioni di un funzionario locale. Circa 2.000 auto hanno potuto lasciare Mariupol attraverso un corridoio umanitario.
Kiev, sotto l’assedio dei russi che avanzano, imporrà da questa sera un coprifuoco di 36 ore, dopo che almeno in un raid due persone sono morte in un attacco a un edificio residenziale di 15 piani nel quartiere di Sviatochine, nella parte occidentale della città, che ha causato un grande incendio. Sale intanto a 19 il bilancio delle vittime del raid russo di ieri contro una torre della televisione nella città nord occidentale di Rivne. Sono ripresi i colloqui tra Russia e Ucraina. Sempre oggi i premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, saranno a Kiev per incontrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Almeno 4 persone sono rimaste uccise durante i bombardamenti russi nella città ucraina di Rubezhnoye, nella regione del Lugansk, che hanno colpito e distrutto un collegio per non vedenti, un ospedale cittadino, tre scuole e altre strutture militari. Lo riferisce il Kiev Indipendent citando Serhiy Haidai, capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk su Telegram.
Anche a Kharkiv sono state segnalate esplosioni in città. L’aeroporto della città ucraina orientale di Dnipro ha subito una “distruzione massiccia” dopo due bombardamenti russi nella notte.
TRE GIORNALISTI UCCISI – Tre giornalisti sono stati uccisi e almeno 35 feriti dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo ha annunciato la responsabile per i diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, su Telegram. “Gli occupanti stanno combattendo contro la copertura obiettiva dei loro crimini di guerra: stanno uccidendo e sparando sui giornalisti”, ha sottolineato. Le tre vittime – ricorda l’agenzia Unian – sono Viktor Dudar, colpito durante i combattimenti vicino a Mykolayiv, il cameraman Yevhen Sakun ucciso in un attacco missilistico a Kiev e l’americano Brent Reno, ucciso a Irpin, nella regione di Kiev.
NUOVO APPELLO DI ZELENSKY – Le armi che gli alleati occidentali forniscono all’Ucraina “in una settimana ci durano per 20 ore”, per questo siamo costretti a “riutilizzare gli equipaggiamenti sottratti ai russi”. Lo ha denunciato il presidente Volodymyr Zelensky rivolgendo un ennesimo appello in particolare all’Europa, in video collegamento da Kiev con i leader dei Paesi nordici e baltici della Joint Expeditionary Force radunati oggi a Londra dal premier britannico Boris Johnson. “Aiutandoci, aiuterete voi stessi”, ha insistito Zelensky per poi aggiungere accorato: “Sapete di quali armamenti abbiamo bisogno, lo sanno tutti”.
Ucraina, edificio colpito a Kiev: almeno due morti
PROSEGUONO I COLLOQUI – Un membro della delegazione ucraina, David Arakhamia, leader del partito del presidente Zelensky, ha annunciato che sono ripresi i negoziati in videoconferenza con i russi. Lo riferiscono i media ucraini.
La Cina – attraverso il direttore della Commissione affari esteri del Partito comunista cinese Yang Jiechi – invita ancora alla “massima moderazione” nella gestione della crisi, sottolineando l’importanza di proteggere i civili e di prevenire una crisi umanitaria su larga scala.
I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, si recheranno oggi a Kiev per incontrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Lo riferisce una nota del governo polacco. MM. Mateusz Morawiecki, Petr Fiala e Janez Jansa “andranno oggi a Kiev come rappresentanti del Consiglio europeo, per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro Denys Chmygal”, si legge nella nota. “Lo scopo della visita è confermare l’inequivocabile sostegno dell’intera Unione Europea alla sovranità e all’indipendenza dell’Ucraina e presentare un ampio pacchetto di sostegno allo Stato e alla società ucraini”, si legge nella nota.
II lavoro delle delegazioni russa e ucraina continua e questo “è un fatto positivo”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta la Tass, sottolineando di non poter però prevederne l’esito dei negoziati in corso tra le due delegazioni: “Aspettiamo di vedere risultati tangibili”, ha aggiunto.
QUARTO PACCHETTO DI SANZIONI UE – Il Consiglio Ue ha adottato il quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia: vietate tutte le transazioni con alcune imprese statali, previste restrizioni all’esportazione di beni e tecnologie per l’industria della difesa, per la sicurezza e per l’industria energetica. Stop all’export di beni di lusso.
L’ATTIVISTA RUSSA NO WAR – Zelensky ha ringraziato la donna che è andata nello studio di Channel One con un cartello contro la guerra”. Lei si chiama Maria Ovsiannikova ed è una dipendente dell’emittente. E’ stata arrestata, ma è ricomparsa con un video pre-registrato nel quale attacca ancora più duramente il regime spiegando che in Russia sono stati tutti “zombificati”.